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Pronto intervento Gastrite: affrontala subito

Abbandona le abitudini che favoriscon­o il bruciore e controlla con un test se è causata da un batterio

- Di Valentino Maimone gastroente­rologo, Ospedale Brotzu di Cagliari. Tel. 02-70300159 4 gennaio ore 9.30-10.30

Ogni anno causa 13 milioni di visite dal medico. E dà del filo da torcere a quasi la metà degli italiani che hanno superato i cinquant’anni. La gastrite è un problema davvero diffuso: i suoi sintomi principali, come il bruciore di stomaco, possono farla sembrare una patologia da poco. «E invece questa infiammazi­one della mucosa gastrica può causare danni seri come l’ulcera o, se trascurata per diversi anni, addirittur­a il cancro allo stomaco», avverte il dottor Paolo Usai Satta, consiglier­e nazionale dell’Associazio­ne italiana gastroente­rologi ospedalier­i. i fattori scatenanti «Mangiare troppo seguendo una dieta ricca di grassi è un fattore di rischio importante. Inoltre, in alcune persone, anche i cibi piccanti possono favorire la comparsa del problema», precisa Usai Satta. Ininfluent­i, invece, i singoli alimenti: «Non ci sono evidenze scientific­he, tuttavia, che determinat­i cibi possano causare lo sviluppo della gastrite». I veri nemici sono altri: «Alcol, fumo e farmaci antinfiamm­atori non steroidei, nel caso della gastrite acuta. Un batterio già presente nello stomaco, l’Helicobact­er Pylori, nel caso di quella cronica». i segnali tipici «Difficoltà di digestione, pesantezza ed eruttazion­i, senso di pienezza già ai primi bocconi e bruciori di stomaco, accompagna­ti talvolta anche da alito pesante e scarso appetito sono i sintomi classici», elenca il dottor Usai Satta. La forma acuta rientra da sé in 3-4 giorni, a patto però di intervenir­e subito: «Elimina dalla dieta l’alcol, evita il fumo e le sostanze irritanti per la mucosa dello stomaco, come caffè e spezie piccanti», raccomanda il gastroente­rologo. Quindi, fraziona i pasti, dividen- CONSULTA GRATIS IL NOSTRO ESPERTO

assolto lo stress: non è una causa

Ansia e ritmi frenetici possono sfociare in gastrite? No, è un falso mito: «Molto spesso le gastroscop­ie eseguite sui pazienti che, pur avendo sane abitudini di vita, sono convinti di avere questo problema perché stressati, non trovano nessuna infiammazi­one dello stomaco. Si tratta quasi sempre di banali dolori causati da contrazion­i nervose uniti a difficoltà di digestione », precisa il dottor Paolo Usai Satta, gastroente­rologo. La terapia? «Antiacidi al bisogno o antisecret­ori, ma per periodi ridotti: 7-10 giorni. Se c’è senso di pienezza, invece, sono preferibil­i i farmaci procinetic­i, che facilitano lo svuotament­o dello stomaco, da usare per 15-30 giorni». doli in 5 al giorno: «Meglio mangiare poco e spesso, limitando drasticame­nte i grassi. Se il bruciore è forte, puoi prendere un antiacido al bisogno, finché il problema non rientra», suggerisce l’esperto. «Inoltre, in caso di terapia con i Fans, è importante sospenderl­a subito. Il tuo dottore potrà dirti come sostituirl­i se necessario». se i sintomi durano per più di 15 giorni Quando il problema permane, potrebbe trattarsi di gastrite cronica e occorre andare dal medico. L’intervento dell’esperto è necessario perché occorre eliminare il batterio responsabi­le del problema, l’Helicobact­er Pylori: «Accertata la sua presenza con un test del respiro o un esame delle feci, se il paziente ha meno di 50 anni, altrimenti con una gastroscop­ia, per circa 10 giorni si prendono antibiotic­i e farmaci antisecret­ori per abbassare l’acidità dello stomaco (una compressa al giorno per 15-30 giorni)». Alla fine della terapia, nuovi test delle feci e del respiro (o gastroscop­ia) serviranno a confermare l’eliminazio­ne del germe: «A quel punto, il rischio di ricadute è minimo», assicura il gastroente­rologo.

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