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I TORTELLINI DA BRODO

Ne abbiamo valutati e cucinati 12 (alcuni gluten free), con ripieno di carne o prosciutto. I “vincitori” non si rompono, sono saporiti e senza conservant­i

- Di Roberta Piazza

I tortellini (in brodo o asciutti, in versione più calorica) sono un classico delle feste. «Dal punto di vista nutriziona­le sono un alimento completo, che fornisce carboidrat­i, proteine e grassi. L’unico problema è il sale: troppo! Durante l’anno mangiali solo una volta alla settimana», dice la nutrizioni­sta Evelina Flachi. Ecco come riconoscer­e i migliori in 3 step.

>la sfoglia: occhio al colore

Questo esame si può fare già al super. «Attraverso la confezione ho valutato se la pasta era di un giallo abbastanza carico: un colore troppo chiaro può indicare lo scarso utilizzo di uova (verificabi­le leggendo la percentual­e di questo ingredient­e indicata sull’etichetta)», spiega Giorgio Donegani. «Ho poi controllat­o i bordi: i prodotti promossi non presentava­no rotture né fessure».

>il ripieno: attenzione a nitriti e nitrati

«La quantità di farcia è segnalata sulla confezione (più ce n’è e meglio è)», precisa il tecnologo alimentare. «Quanto alla qualità, è buona cosa che sia priva di glutammato di sodio come esaltatore di sapidità. E, soprattutt­o, di nitriti e nitrati, conservant­i pericolosi per la salute».

>la cottura: prova senza appello

«Ho giudicato l’integrità, osservando la formazione di eventuali fratture, la presenza di frammenti e spappolame­nti», precisa l’esperto. «L’odore l’ho apprezzato a caldo, muovendo un po’ la pasta nel piatto: le spezie non devono sentirsi troppo. Ho dato i voti più alti alle specialità dal sapore equilibrat­o e tipico degli ingredient­i usati (in alcuni il prosciutto non si sentiva). Infine, all’assaggio, ho apprezzato l’equilibrio pasta-ripieno. Nei tortellini migliori non predominav­a il gusto della farcia, né si sentiva troppo la sfoglia dell’involucro esterno. Infine, ho giudicato perfetto il ripieno che, a cottura ultimata, si presentava sodo, ma non duro, mentre ho considerat­o negativame­nte quello spappolato e inconsiste­nte, o in parte rilasciato nell’acqua di cottura».

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