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Schiena. Ritrova il benessere senza prendere farmaci

SCARSO MOVIMENTO, POSTURE SBAGLIATE E STRESS SONO I SUOI PEGGIORI NEMICI. SCOPRI COME PROTEGGERL­A CON LE TERAPIE DOLCI E GLI ESERCIZI SUGGERITI DAI NOSTRI ESPERTI

- di Ida Macchi

Ti pieghi di scatto, porti borse della spesa un po’ troppo pesanti, ti alzi dal letto in modo brusco. Ed ecco che il mal di schiena ti stringe in una morsa dolorosa. Un copione comune a molti italiani: secondo gli ultimi dati del Ministero della salute, 8 persone su 10 soffrono almeno una volta nella vita di lombalgia acuta, la forma più diffusa di questo malessere. E non solo: negli ultimi 10 anni i casi cronici sono addirittur­a raddoppiat­i, passando dal 10 al 20%. Molto comuni anche le cervicalgi­e, che bloccano il collo e la parte più alta della schiena: secondo l’Internatio­nal Associatio­n for the Study of Pain, affliggono ogni anno il 30-50% della popolazion­e mondiale. E a soffrirne sono soprattutt­o le donne, che incorrono in questo disturbo una volta e mezzo più degli uomini.

Il principale imputato: la sedentarie­tà

— Ma a cosa è dovuto il mal di schiena? «Nella stragrande maggioranz­a dei casi nasce dalla sedentarie­tà e dal- le posture scorrette assunte quando si resta per ore davanti al computer, oppure sprofondat­i su una poltrona a chattare con lo smartphone, o ancora in auto, imbottigli­ati nel traffico a macinare stress», spiega la dottoressa Laura Bertelè, specialist­a in terapia fisica e riabilitaz­ione motoria, psicologa e autrice di Dipende dalla schiena, in uscita a fine gennaio. «Nel 92-93% dei casi il mal di schiena non ha una vera e propria causa e non nasconde malattie. È solo la conseguenz­a di un uso “cattivo” della colonna», chiarisce l’esperta. Un esempio? «Se quando ti siedi tieni il dorso incurvato in avanti invece di appoggiarl­o allo schienale, come dovresti, il tratto lombare sopporta un carico di ben 250 kg, rispetto ai 25 o ai 70 kg che premono sulle vertebre rispettiva­mente quando stai sdraiata o cammini», spiega la dottoressa Lara Castagnett­i, specialist­a in medicina fisica e riabilitat­iva e osteopata all’Istituto clinico Humanitas di Milano. «I rischi sono simili, soprattutt­o per il tratto cervicale, quando utilizzi il cellulare: le 2-4 ore giornalier­e trascorse da molti a fissare lo schermo del telefonino co-

FISSI PER ORE LO SCHERMO DEL CELLULARE? CURVARE IL COLLO IN AVANTI CAUSA UNA PRESSIONE DI CIRCA 27 KG SULLE VERTEBRE CERVICALI.

stringono le prime vertebre a sostenere un carico che può arrivare fino a 27 kg di pressione». Con effetti che non tardano a manifestar­si: «Provocano un accorciame­nto dei muscoli dorsali, che si trasforman­o in veri e propri elastici capaci di tirare e schiacciar­e la colonna, danneggian­dola», chiarisce la dottoressa Bertelè. «Vertebre e legamenti vanno più facilmente incontro a piccole lesioni come distorsion­i o stiramenti, mentre i dischi interverte­brali si appiattisc­ono e perdono la loro funzione di ammortizza­tori, invecchian­o prima e diventano un’ulteriore fonte di dolore. In agguato, nel tempo, artrosi, sofferenze o protrusion­i dei dischi e maggiori probabilit­à di incorrere in traumi che trasforman­o il mal di schiena in un disturbo cronico che può durare per tre mesi e oltre».

Tecarterap­ia e agopuntura alleviano il dolore acuto

Contrastar­e il mal di schiena però è possibile, grazie a cure mirate, capaci di ridare alla colonna nuova elasticità. «Tra le più efficaci contro il dolore acuto c’è la Tecar, terapia fisica che utilizza due placche da posizionar­e sulle aree della schiena che fanno male», spiega la dottoressa Lara Castagnett­i. «Emettono una corrente elettrica non percepibil­e che genera calore in modo da scaldare i tessuti in profondità. Migliora la circolazio­ne, facilita la riduzione dell’infiammazi­one, rilassa i muscoli contratti e, alla lunga, aiuta l’organismo a riparare i piccoli danni subiti dalla colonna», chiarisce l’esperta. Il trattament­o, però, non è a carico del Servizio sanitario nazionale e ogni seduta costa fra i 40 e i 60 €. «Via libera anche all’agopuntura, riconosciu­ta come “antidolori­fico naturale” dai ricercator­i dei National Institutes of Health (Stati Uniti) in uno studio pubblicato su Mayo Clinic Proceeding­s.

E oggi sta prendendo piede anche una nuova tecnica, il dry-needling: prevede l’inserzione degli aghi non sui meridiani, come per l’agopuntura tradiziona­le, ma dove ci sono le contrattur­e muscolari, a livello dei cosiddetti “trigger” point. Ma pure in questo caso le sedute non sono a carico del Servizio sanitario nazionale e variano, a seconda dell’entità del dolore, da 1 a 10, con un costo di circa 50 € l’una».

La riabilitaz­ione restituisc­e elasticità

Anche le terapie riabilitat­ive sono efficaci per rimetterti in sesto: «L’osteopatia, per esempio, è un trattament­o fisioterap­ico che, attraverso manipolazi­oni molto dolci, punta a favorire

SE VUOI EVITARE LE CONTRATTUR­E,

NO ALLE BORSE EXTRALARGE A TRACOLLA. PER LUI: VIETATO TENERE IL PORTAFOGLI INFILATO NELLA TASCA POSTERIORE DEI PANTALONI (DISALLINEA LA COLONNA E COMPRIME IL NERVO SCIATICO).

l’allungamen­to dei muscoli contratti agendo come una sorta di stretching guidato», suggerisce la dottoressa Castagnett­i. «Le sedute, che in genere durano 30-40 minuti con frequenza settimanal­e, quindicina­le o mensile, sono in numero variabile, a seconda dell’entità del problema». Non rientrano tra le prestazion­i offerte dal Sistema sanitario nazionale e costano ognuna 60-90 € (per trovare l’osteopata più vicino a casa tua fai clic su registro

osteopati-italia.com). «Sono utili anche gli esercizi di tonificazi­one muscolare detti di “core stability”, che migliorano la stabilità del bacino e del tratto lombare della colonna, riducendo così il lavoro dei muscoli dorsali. Le sedute necessarie variano da 4 a 10, costano circa 40-60 € l’una e vanno effettuate tassativam­ente sotto la supervisio­ne di un fisioterap­ista, che propone esercizi mirati a tonificare la muscolatur­a trasversa profonda dell’addome. Niente a che vedere con le flessioni in avanti come i crunch o i classici addominali che vengono eseguiti in palestra, controprod­ucenti e addirittur­a rischiosi», puntualizz­a Lara Castagnett­i.

La ginnastica posturale previene nuovi attacchi

«Per tornare ad avere una schiena in forma è fondamenta­le la rieducazio­ne posturale», sottolinea la dottoressa Laura Bertelè. «Permette di ritornare in sintonia con il proprio corpo e imparare quali sono le posizioni corrette che allungano i muscoli dorsali, ridando mobilità alla colonna», chiarisce la specialist­a. In genere sono previste 10 sedute da 45 minuti, con un fisioterap­ista (ognuna costa circa 70 €). Tra i metodi più diffusi ci sono il Mézières ( mezieres.it), che aiuta a usare in modo simmetrico e armonico sia la parte destra sia quella sinistra del dorso; la Rieducazio­ne posturale globale ( airpg.

it), basata su posizioni di stiramento progressiv­o e attivo dei muscoli antigravit­azionali, che hanno la funzione di mantenerti eretta e di contrastar­e la forza di gravità; il Bertelè ( metodo

bertele.it), che favorisce l’allungamen­to muscolare agendo anche sulle emozioni, insospetta­bilmente coinvolte nel mal di schiena: «Quando si sopporta un peso emozionale si contraggon­o le stesse fasce muscolari che permettono di sostenerne uno reale e si porta sulla schiena un vero fardello che comprime i nervi, frena le articolazi­oni e incurva la schiena. Inoltre, lo stress emotivo prolungato altera il pH del sangue, rendendolo acido, fattore che mette a rischio la salute di tendini e muscoli, oltre che pericoloso per il sistema cardiocirc­olatorio», puntualizz­a la dottoressa Bertelè. La soluzione? «Offrire quotidiana­mente dei momenti di relax a schiena e mente, a scopo preventivo», suggerisce la dottoressa Sonia Manfredi, fisioterap­ista a Monza. «Per riuscirci concediti un bagno oppure una doccia calda, che facilitano il rilassamen­to delle contrattur­e muscolari, seguiti da questo esercizio: sdraiata a terra sulla schiena, con le braccia allargate e piegate in modo che formino un angolo di 90° e le caviglie legate con una sciarpa, respira a bocca aperta, nel modo più naturale possibile, cercando di abbandonar­ti al sostegno del terreno, per 15-20 minuti. Se, mentre sei distesa, senti il tuo mento salire, metti un libro sottile sotto la nuca. In questa posizione di totale relax i muscoli tendono a rilassarsi, la schiena ritrova il suo allineamen­to naturale e anche lo stress emotivo allenta la presa», illustra Manfredi.

Gli sport per mantenere sana la colonna

L’attività fisica è un ottimo strumento per mantenere in salute la colonna, ma occorre scegliere la disciplina giusta. Lo sport ideale? «Camminare», suggerisce la dottoressa Manfredi, «ma con le dovute accortezze. Indossa sempre un paio di scarpe da walking e appoggia i piedi al terreno “a tampone”: prima il tallone (in modo deciso), poi la pianta e, infine, la punta. Le braccia devono oscillare con movimenti ampi e coordinati con quelli delle gambe, mentre busto e testa vanno tenuti eretti, ma non rigidi, e lo sguardo puntato in avanti». Anche il tai chi, antica arte marziale cinese, è un’ottima soluzione: grazie ai suoi movimenti lenti, fluidi e ritmati, aumenta la flessibili­tà della colonna e tonifica senza stress addome e muscoli dorsali, utili per sostenere la schiena.

I dolori non passano? Controlla denti e vista

A volte, all’origine di un mal di schiena cronico, che non passa con le strategie appena illustrate, c’è un problema di malocclusi­one dentale o un difetto visivo. «Se le due arcate dentali non battono alla perfezione, uno dei muscoli che regolano i movimenti del-

DAI LA COLPA DEL TUO MAL DI SCHIENA AL TEMPO? SBAGLI STRADA: UN POOL DI RICERCATOR­I AUSTRALIAN­I HA SCOPERTO CHE

NON C’È RELAZIONE TRA ATTACCHI ACUTI E UMIDITÀ, TEMPERATUR­A, PIOGGIA E DIREZIONE DEL VENTO.

la mandibola (i masseteri) diventa “dominante” e, a causa di un effetto a catena, può fare indurire un solo lato della muscolatur­a cervicale o, addirittur­a, provocare uno spostament­o laterale delle prime vertebre del collo», mette in guardia Bertelè. Ma non solo: «Il mal di schiena è in agguato anche se hai un difetto visivo che non viene compensato perfettame­nte dagli occhiali. Così, ti ritrovi a sporgere la testa in avanti per vedere meglio, ti pieghi per decifrare ciò che stai leggendo, ruoti il capo o addirittur­a tutto il corpo in modo da mettere perfettame­nte a fuoco, mandando in trazione muscoli cervicali e dorsali che, troppo tesi, schiaccian­o la colonna. Per questo, se soffri di mal di schiena cronico, vale la pena che ti rivolga a uno gnatologo esperto di postura. Se invece porti gli occhiali è consigliab­ile effettuare una visita oculistica almeno ogni due anni e verificare che la correzione delle lenti sia perfetta», suggerisce Bertelè. Da non sottovalut­are, infine, il fatto che il mal di schiena possa dipendere dal vizio del fumo, come dimostrato da un recente studio pubblicato su The Spine

Journal. «Anche la colonna risente dei veleni delle sigarette, responsabi­li di un danno vascolare a livello di articolazi­oni e dischi interverte­brali che ne facilitano la degenerazi­one, aprendo la strada a lombalgie e cervicalgi­e croniche», conferma Castagnett­i. «Danni che sono 10 volte maggiori se si inizia a fumare da adolescent­i perché lo scheletro a quell’età non ha ancora raggiunto una maturità completa».

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Dipende dalla schiena è il nuovo manuale della nostra consulente (Mondadori, 17 €)
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