Tutto quello che dovresti sapere sul collagene
È la proteina alla base della giovinezza della pelle: difendila (e rinnovala) con i consigli dei nostri esperti
U na pelle giovane ed elastica, in un viso senza zone scarne e dai contorni ben definiti. A mantenerla tale ci pensa una proteina: il collagene. Certo, contribuiscono anche altre molecole, come l’acido ialuronico e l’elastina, ma le fibre di collagene costituiscono il 75-80% del derma. «Esistono ben 28 tipologie di collagene, ma le più importanti per la costruzione del derma sono il tipo I e, in seconda battuta, il tipo III. Entrambe sono prodotte dai fibroblasti, le cellule più numerose del tessuto connettivo, e sono costituite da lunghe catene proteiche (oltre 1400 aminoacidi), che si avvolgono tra loro formando una struttura a tripla elica», spiega Leonardo Celleno, dermatologo e cosmetologo, presidente dell’Associazione italiana dermatologia e cosmetologia.
I NEMICI INTERNI
Quando si è giovani, la struttura a tripla elica è “ordinata” e molto resistente, le fibre di collagene sono forti, ben organizzate e abbondanti. «I fibroblasti lavorano a pieno ritmo e producono di continuo nuovo collagene, che rimpiazza perfettamente quello degradato da specifici enzimi, le metalloproteinasi di matrice (MMPs), che “rompono” queste lunghe catene proteiche, formando frammenti più corti e privi di proprietà meccaniche», continua il dermatologo Celleno. Ma a minare l’equilibrio intervengono vari fattori, a cominciare dal crono-invecchiamento. Secondo
uno studio americano, pubblicato sul Dartmouth Undergraduate Journal of
Science, già dopo i 20 anni, i fibroblasti iniziano a perdere efficienza, tanto che ogni anno che passa si produce l’1% in meno di collagene: significa che già a 30 anni il collagene diminuisce del 10%, a 40 del 20% e così via.
I NEMICI ESTERNI
Età a parte, i principali distruttori della preziosa proteina sono i radicali liberi perché, danneggiando le strutture cellulari ed extracellulari della pelle, alterano anche il metabolismo del collagene, che viene degradato più rapidamente. «Per proteggerlo è dunque fondamentale contrastare lo stress ossidativo, come quello indotto dall’eccessiva
esposizione al sole (utili creme e make up con almeno Spf 30 anche in città), dal fumo e dallo stress psicofisico, incluso quello indotto da un sonno scarso o di cattiva qualità».
PRESERVALO CON CIBI E INTEGRATORI
Scegli alimenti ricchi di antiossidanti, in primo luogo la vitamina C (vegetali verdi e rossi), che rinnova i fibroblasti. Meglio se insieme alla vitamina A (presente come retinolo nei cibi animali: tonno, uova, latticini; come carotenoidi nei vegetali color rosso, arancio, giallo) e alla vitamina E (in semi oleosi, oli vegetali, mandorle), che partecipano alla costruzione e al mantenimento della proteina. Consigliata anche l’integrazione: «Oltre ai supplementi a base di collagene idrolizzato o di vitamine A, C ed E, sono utili quelli che spronano i fibroblasti, come il silicio, di cui è abbondante l’equiseto, e la centella asiatica, ricca di flavonoidi e fitosteroli (cicli di 3 mesi, 2 volte l’anno dopo i 30 anni di età)», suggerisce il professor Celleno.
USA I COSMETICI GIUSTI
Il collagene applicato sulla pelle non rimpiazza quello endogeno, perché ha molecole troppo grosse per penetrare, ma conferisce ai prodotti che lo contengono un effetto nutriente e antietà ad ampio spettro. «Oltre ai sieri e alle creme con vitamina C, meglio se combinati con vitamina E e acido ferulico, sono utili gli altri attivi che agiscono sui fibroblasti: il retinolo, un derivato della vitamina A,e i penta-peptidi, come la carnosina e l’argirelina: lunghe catene di aminoacidi che, agevolando gli scambi intercellulari (funzionano come dei messaggeri), stimolano anche la produzione di collagene», dice Celleno. Degna di nota è pure la frazione insaponificabile degli oli vegetali (d’oliva, d’argan, di jojoba e così via) e dei burri di karité e cocco, ricca di sostanze nobili, come carotenoidi e fitosteroli, che in sinergia promuovono il neocollagene. «I derivati di tè verde, lupino, melograno e ginkgo, invece, inibiscono le metallo-proteinasi di matrice, l’enzima che distrugge le fibre di collagene», ricorda il dermatologo.