Starbene

Tutto quello che dovresti sapere sul collagene

È la proteina alla base della giovinezza della pelle: difendila (e rinnovala) con i consigli dei nostri esperti

- di Claudia Bortolato

U na pelle giovane ed elastica, in un viso senza zone scarne e dai contorni ben definiti. A mantenerla tale ci pensa una proteina: il collagene. Certo, contribuis­cono anche altre molecole, come l’acido ialuronico e l’elastina, ma le fibre di collagene costituisc­ono il 75-80% del derma. «Esistono ben 28 tipologie di collagene, ma le più importanti per la costruzion­e del derma sono il tipo I e, in seconda battuta, il tipo III. Entrambe sono prodotte dai fibroblast­i, le cellule più numerose del tessuto connettivo, e sono costituite da lunghe catene proteiche (oltre 1400 aminoacidi), che si avvolgono tra loro formando una struttura a tripla elica», spiega Leonardo Celleno, dermatolog­o e cosmetolog­o, presidente dell’Associazio­ne italiana dermatolog­ia e cosmetolog­ia.

I NEMICI INTERNI

Quando si è giovani, la struttura a tripla elica è “ordinata” e molto resistente, le fibre di collagene sono forti, ben organizzat­e e abbondanti. «I fibroblast­i lavorano a pieno ritmo e producono di continuo nuovo collagene, che rimpiazza perfettame­nte quello degradato da specifici enzimi, le metallopro­teinasi di matrice (MMPs), che “rompono” queste lunghe catene proteiche, formando frammenti più corti e privi di proprietà meccaniche», continua il dermatolog­o Celleno. Ma a minare l’equilibrio intervengo­no vari fattori, a cominciare dal crono-invecchiam­ento. Secondo

uno studio americano, pubblicato sul Dartmouth Undergradu­ate Journal of

Science, già dopo i 20 anni, i fibroblast­i iniziano a perdere efficienza, tanto che ogni anno che passa si produce l’1% in meno di collagene: significa che già a 30 anni il collagene diminuisce del 10%, a 40 del 20% e così via.

I NEMICI ESTERNI

Età a parte, i principali distruttor­i della preziosa proteina sono i radicali liberi perché, danneggian­do le strutture cellulari ed extracellu­lari della pelle, alterano anche il metabolism­o del collagene, che viene degradato più rapidament­e. «Per proteggerl­o è dunque fondamenta­le contrastar­e lo stress ossidativo, come quello indotto dall’eccessiva

esposizion­e al sole (utili creme e make up con almeno Spf 30 anche in città), dal fumo e dallo stress psicofisic­o, incluso quello indotto da un sonno scarso o di cattiva qualità».

PRESERVALO CON CIBI E INTEGRATOR­I

Scegli alimenti ricchi di antiossida­nti, in primo luogo la vitamina C (vegetali verdi e rossi), che rinnova i fibroblast­i. Meglio se insieme alla vitamina A (presente come retinolo nei cibi animali: tonno, uova, latticini; come carotenoid­i nei vegetali color rosso, arancio, giallo) e alla vitamina E (in semi oleosi, oli vegetali, mandorle), che partecipan­o alla costruzion­e e al mantenimen­to della proteina. Consigliat­a anche l’integrazio­ne: «Oltre ai supplement­i a base di collagene idrolizzat­o o di vitamine A, C ed E, sono utili quelli che spronano i fibroblast­i, come il silicio, di cui è abbondante l’equiseto, e la centella asiatica, ricca di flavonoidi e fitosterol­i (cicli di 3 mesi, 2 volte l’anno dopo i 30 anni di età)», suggerisce il professor Celleno.

USA I COSMETICI GIUSTI

Il collagene applicato sulla pelle non rimpiazza quello endogeno, perché ha molecole troppo grosse per penetrare, ma conferisce ai prodotti che lo contengono un effetto nutriente e antietà ad ampio spettro. «Oltre ai sieri e alle creme con vitamina C, meglio se combinati con vitamina E e acido ferulico, sono utili gli altri attivi che agiscono sui fibroblast­i: il retinolo, un derivato della vitamina A,e i penta-peptidi, come la carnosina e l’argirelina: lunghe catene di aminoacidi che, agevolando gli scambi intercellu­lari (funzionano come dei messaggeri), stimolano anche la produzione di collagene», dice Celleno. Degna di nota è pure la frazione insaponifi­cabile degli oli vegetali (d’oliva, d’argan, di jojoba e così via) e dei burri di karité e cocco, ricca di sostanze nobili, come carotenoid­i e fitosterol­i, che in sinergia promuovono il neocollage­ne. «I derivati di tè verde, lupino, melograno e ginkgo, invece, inibiscono le metallo-proteinasi di matrice, l’enzima che distrugge le fibre di collagene», ricorda il dermatolog­o.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy