Sfatiamo i luoghi comuni sulla meningite
Tra vaccini, cure e prevenzione, la verità su un’epidemia che epidemia non è, ma che sta spaventando tutta l’Italia
U na virtuale secchiata di acqua fredda: a lanciarla è stato il ministero della Salute, per cercare di raffreddare il clima esageratamente surriscaldato. La ragione? La meningite. Perché dai primi casi in Toscana, più o meno un anno fa, a oggi, è man mano dilagato un mix di preconcetti, di timori, di sospetti, di dubbi infondati, che poco hanno a che fare con la realtà della malattia. «Non si può negare l’esistenza della meningite, certo», spiega Pierangelo Clerici, presidente dell’ Amcli, l’associazione che riunisce i microbiologi italiani e Direttore della microbiologia dell’ Azienda socio sanitaria territoriale Milano Ovest. «Ma i dati, seppure dolorosi, non sono quelli di un’epidemia. È sufficiente leggere i numeri relativi ai decessi per il meningocco di tipo C, quello che è dilagato soprattutto in Toscana: negli ultimi quattro anni sono stati 36». Ma quante sono le forme di meningite? E chi deve fare la vaccinazione? E ancora, cosa c’è di vero sulle vie di trasmissione? Ecco cosa ci hanno spiegato i nostri esperti.
CI SONO ANCHE FORME NON AGGRESSIVE
«Ci sono due tipi di meningiti, quelle batteriche e quelle asettiche», continua il dottor Clerici. «Le meningiti asettiche sono sostenute da virus e alcuni particolari batteri e di norma non hanno conseguenze gravi. Ben diverso è il discorso per le batteriche, più rare, ma più aggressive. La “famiglia” più importante è quella del meningococco e sono fondamentalmente le forme contrassegnate dalle lettere dell’alfabeto A,B, C, Y e W135. Rientrano invece in altre due “famiglie”
178 I casi di meningite da meningococco segnalati nel 2016. Il numero totale dei casi di meningite, dovuti, quindi, anche agli altri germi, è passato da 1479 nel 2014, a 1815 nel 2015 e a 1376 nel 2016.
l’Haemophilus influenzae di tipo B e lo pneumococco».
I SINTOMI SONO SEMPRE GLI STESSI
«Alla base si tratta di una grave infiammazione della meninge, cioè del rivestimento del sistema nervoso centrale, collocato nel cervello e nel midollo», chiarisce il dottor Clerici. «Che provoca la cosiddetta triade di sintomi: febbre oltre i 39 °C nell’arco di pochi minuti, mal di testa insopportabile, rigidità alla nuca e al collo. Sono sintomi inconfondibili e presenti a tutte le età. In questi