Meglio il tè o il caffè?
Possono aiutarti a risolvere tanti piccoli disturbi. Ecco cosa preferire quando hai problemi digestivi, se hai bisogno di un analgesico naturale oppure ti serve più sprint
Non è solo una questione di gusti. Queste due bevande hanno virtù (energizzanti, digestive, analgesiche...) diverse. Scoprile con l’aiuto del nostro esperto, il dottor Giovanni Seveso, specialista in scienza dell’alimentazione a Milano. Saprai cosa è meglio scegliere per contrastare i piccoli disturbi e ritrovare il benessere.
PER FARE IL PIENO DI ENERGIA
Meglio il caffè L’espresso, al mattino o dopo pranzo, è un classico della nostra tradizione. Ed effettivamente è una scelta azzeccata perché contiene più caffeina rispetto al tè. «Questa sostanza è un alcaloide naturale, ottima per darti la carica appena sveglia. Svolge un’azione tonificante sul sistema nervoso, che stimola la vigilanza e la capacità di concentrazione», afferma il dottor Giovanni Seveso. Ma può tornarti utile anche se sei stanca o soffri della classica sonnolenza post prandiale. In tal caso, ti basterà una tazzina per riprenderti dallo stato di torpore e ottenere una sferzata d’energia che rimette in moto mente e corpo.
PER FAVORIRE LA DIGESTIONE
Meglio il caffè «Bevuto dopo i pasti, stimola le secrezioni gastriche e biliari, agevolando così anche l’attività del fegato», sottolinea il dottor Seveso. «In più, favorisce la motilità intestinale e quindi è indicato in caso di stitichezza. Ma non solo: contribuisce anche alla produzione degli enzimi salivari – in primo luogo l’amilasi – che trasformano l’amido contenuto nella pasta, nel riso e nel pane, in zuccheri più semplici e facilmente digeribili». Per tutti questi motivi un espresso dopo i pasti è un ottimo digestivo, con un’unica controindicazione: proprio perché aumenta la produzione di succhi acidi nello stomaco, va evitato da chi soffre di reflusso gastroesofageo, gastrite e ulcera.
PER COMBATTERE LA DIARREA
Meglio il tè «Grazie all’elevata presenza di tannini (i pigmenti che gli conferiscono il caratteristico colore ambrato) ha un effetto astringente, utile soprattutto nei casi di dissenteria», spiega l’esperto. I tannini sono in grado di limitare la peristalsi intestinale, cioè la contrazione ritmica delle pareti dell’intestino, rallentando l’avanzamento del materiale fecale verso il retto. Attenta però a
non consumare troppo tè se non vuoi soffrire dell’effetto contrario. «Inoltre, una tazza della bevanda, meglio se tiepida, dopo i pasti, può anche attenuare l’aerofagia, responsabile del gonfiore all’addome», sottolinea il medico.
PER CALMARE IL MAL DI TESTA
Meglio il caffè «Anche in questo caso è merito dell’elevato contenuto di caffeina che, grazie alla sua azione sul sistema nervoso, non solo svolge un ruolo importante nella prevenzione dell’emicrania, ma ha anche un effetto analgesico nei confronti del disturbo», rivela lo specialista. «Gli studi hanno addirittura dimostrato come |’azione degli stessi farmaci antidolorifici possa essere sensibilmente rinforzata dalla somministrazione di caffeina, in dosi simili a quella contenuta in una tazzina di caffè». Perciò, quando la testa comincia a dolere, bevi un espresso e subito dopo prendi un analgesico.
PER MIGLIORARE LA CIRCOLAZIONE
Meglio il tè «Ricco di antiossidanti naturali, tutela la salute dei vasi sanguigni, contribuendo a prevenire la formazione di coaguli di sangue (trombi) e, di conseguenza, a ridurre il rischio di infarto», commenta l’esperto. «Contiene infatti bioflavonoidi, in particolare catechine, sostanze che limitano gli effetti dei radicali liberi». A tale scopo, ti basta bere regolarmente da 2 a 4 tazze di tè al giorno, per assimilare questi composti.
PER PREVENIRE LA CARIE
Meglio il tè «Riduce l’effetto cariogeno dei cibi ricchi di amidi grazie all’azione antibatterica dei tannini. Queste sostanze, infatti, inibiscono la glicosiltransferasi, un enzima indispensabile nella fermentazione batterica degli amidi», sostiene il nostro esperto. Un ruolo importante, nella prevenzione della salute orale, è svolto anche dai polifenoli del tè: hanno un effetto antiplacca simile a quello del fluoro presente nei dentifrici.
UN ESPRESSO DEL BAR CONTIENE 60-120 MG DI CAFFEINA. SE LA BEVANDA È FATTA CON LA MOKA, 100- 150 MG. IN UNA TAZZA DI TÈ CE NE SONO 15-70 MG