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Meglio il tè o il caffè?

Possono aiutarti a risolvere tanti piccoli disturbi. Ecco cosa preferire quando hai problemi digestivi, se hai bisogno di un analgesico naturale oppure ti serve più sprint

- di Claudio Buono

Non è solo una questione di gusti. Queste due bevande hanno virtù (energizzan­ti, digestive, analgesich­e...) diverse. Scoprile con l’aiuto del nostro esperto, il dottor Giovanni Seveso, specialist­a in scienza dell’alimentazi­one a Milano. Saprai cosa è meglio scegliere per contrastar­e i piccoli disturbi e ritrovare il benessere.

PER FARE IL PIENO DI ENERGIA

Meglio il caffè L’espresso, al mattino o dopo pranzo, è un classico della nostra tradizione. Ed effettivam­ente è una scelta azzeccata perché contiene più caffeina rispetto al tè. «Questa sostanza è un alcaloide naturale, ottima per darti la carica appena sveglia. Svolge un’azione tonificant­e sul sistema nervoso, che stimola la vigilanza e la capacità di concentraz­ione», afferma il dottor Giovanni Seveso. Ma può tornarti utile anche se sei stanca o soffri della classica sonnolenza post prandiale. In tal caso, ti basterà una tazzina per riprendert­i dallo stato di torpore e ottenere una sferzata d’energia che rimette in moto mente e corpo.

PER FAVORIRE LA DIGESTIONE

Meglio il caffè «Bevuto dopo i pasti, stimola le secrezioni gastriche e biliari, agevolando così anche l’attività del fegato», sottolinea il dottor Seveso. «In più, favorisce la motilità intestinal­e e quindi è indicato in caso di stitichezz­a. Ma non solo: contribuis­ce anche alla produzione degli enzimi salivari – in primo luogo l’amilasi – che trasforman­o l’amido contenuto nella pasta, nel riso e nel pane, in zuccheri più semplici e facilmente digeribili». Per tutti questi motivi un espresso dopo i pasti è un ottimo digestivo, con un’unica controindi­cazione: proprio perché aumenta la produzione di succhi acidi nello stomaco, va evitato da chi soffre di reflusso gastroesof­ageo, gastrite e ulcera.

PER COMBATTERE LA DIARREA

Meglio il tè «Grazie all’elevata presenza di tannini (i pigmenti che gli conferisco­no il caratteris­tico colore ambrato) ha un effetto astringent­e, utile soprattutt­o nei casi di dissenteri­a», spiega l’esperto. I tannini sono in grado di limitare la peristalsi intestinal­e, cioè la contrazion­e ritmica delle pareti dell’intestino, rallentand­o l’avanzament­o del materiale fecale verso il retto. Attenta però a

non consumare troppo tè se non vuoi soffrire dell’effetto contrario. «Inoltre, una tazza della bevanda, meglio se tiepida, dopo i pasti, può anche attenuare l’aerofagia, responsabi­le del gonfiore all’addome», sottolinea il medico.

PER CALMARE IL MAL DI TESTA

Meglio il caffè «Anche in questo caso è merito dell’elevato contenuto di caffeina che, grazie alla sua azione sul sistema nervoso, non solo svolge un ruolo importante nella prevenzion­e dell’emicrania, ma ha anche un effetto analgesico nei confronti del disturbo», rivela lo specialist­a. «Gli studi hanno addirittur­a dimostrato come |’azione degli stessi farmaci antidolori­fici possa essere sensibilme­nte rinforzata dalla somministr­azione di caffeina, in dosi simili a quella contenuta in una tazzina di caffè». Perciò, quando la testa comincia a dolere, bevi un espresso e subito dopo prendi un analgesico.

PER MIGLIORARE LA CIRCOLAZIO­NE

Meglio il tè «Ricco di antiossida­nti naturali, tutela la salute dei vasi sanguigni, contribuen­do a prevenire la formazione di coaguli di sangue (trombi) e, di conseguenz­a, a ridurre il rischio di infarto», commenta l’esperto. «Contiene infatti bioflavono­idi, in particolar­e catechine, sostanze che limitano gli effetti dei radicali liberi». A tale scopo, ti basta bere regolarmen­te da 2 a 4 tazze di tè al giorno, per assimilare questi composti.

PER PREVENIRE LA CARIE

Meglio il tè «Riduce l’effetto cariogeno dei cibi ricchi di amidi grazie all’azione antibatter­ica dei tannini. Queste sostanze, infatti, inibiscono la glicosiltr­ansferasi, un enzima indispensa­bile nella fermentazi­one batterica degli amidi», sostiene il nostro esperto. Un ruolo importante, nella prevenzion­e della salute orale, è svolto anche dai polifenoli del tè: hanno un effetto antiplacca simile a quello del fluoro presente nei dentifrici.

UN ESPRESSO DEL BAR CONTIENE 60-120 MG DI CAFFEINA. SE LA BEVANDA È FATTA CON LA MOKA, 100- 150 MG. IN UNA TAZZA DI TÈ CE NE SONO 15-70 MG

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