Starbene

Pasta integrale

Ne abbiamo valutate 12. Le vincitrici sono tutte bio (a zero rischio di residui di fitofarmac­i) e contengono elevate quantità di fibre (almeno 8 g all’etto). Inoltre sono buone e non scuociono

- di Roberta Piazza

Ottenuta da grani con tutto il loro rivestimen­to, la pasta “scura” è apprezzata da un numero crescente di consumator­i. «Ed è anche consigliat­a dai nutrizioni­sti perché, a differenza di quella bianca, rallenta l’assimilazi­one di zuccheri e grassi, fornisce sostanze benefiche (frutto della fermentazi­one intestinal­e delle fibre di cui è ricca) e molti antiossida­nti», afferma la dottoressa Evelina Flachi, specialist­a in scienza dell’alimentazi­one. Sul fatto che sia un alimento sano non si discute. Ma parecchie delle sue proprietà dipendono dalla qualità della materia prima utilizzata. «Trattandos­i di un prodotto integrale, è preferibil­e sceglierla bio», consiglia il tecnologo alimentare Giorgio Donegani. «La maggior parte dei residui di fitofarmac­i si concentra nelle parti esterne del chicco. Non è detto che ce ne siano, tuttavia, nel dubbio, vale la pena non correre rischi. Ecco perché tra i vincitori del nostro Lab non ce n’è nessuno preparato con grano provenient­e da coltivazio­ni tradiziona­li. L’altro aspetto al quale abbiamo dato

particolar­e importanza è la presenza di fibre. «Il fabbisogno giornalier­o, di almeno 25 g, è raggiungib­ile solo mangiando tanta frutta, verdura, legumi e cereali integrali», precisa la nutrizioni­sta. Non accontenta­rti di diciture generiche riportate sulla confezione, controlla sempre la quantità esatta di fibre, perché più è alta e meglio è. I prodotti qui sopra ne contengono tutti più di 8 g l’etto, però in commercio puoi trovarne altri che non arrivano a 6 g (noi li abbiamo scartati!). Per arrivare al giudizio finale abbiamo preso in consideraz­ione anche altri parametri, come l’essiccamen­to lento a bassa temperatur­a, che garantisce la migliore tenuta della pasta in cottura. «Abbiamo inoltre valutato positivame­n- te l’assenza di briciole all’interno della confezione, la buona resistenza alla masticazio­ne, il profumo e il sapore caratteris­tici del grano, l’ottima aderenza del sugo, il favorevole rapporto qualità/ prezzo. Mentre abbiamo condannato senza appello le paste che, una volta fredde, tendevano ad appiccicar­si», conclude Donegani.

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