Pasta integrale
Ne abbiamo valutate 12. Le vincitrici sono tutte bio (a zero rischio di residui di fitofarmaci) e contengono elevate quantità di fibre (almeno 8 g all’etto). Inoltre sono buone e non scuociono
Ottenuta da grani con tutto il loro rivestimento, la pasta “scura” è apprezzata da un numero crescente di consumatori. «Ed è anche consigliata dai nutrizionisti perché, a differenza di quella bianca, rallenta l’assimilazione di zuccheri e grassi, fornisce sostanze benefiche (frutto della fermentazione intestinale delle fibre di cui è ricca) e molti antiossidanti», afferma la dottoressa Evelina Flachi, specialista in scienza dell’alimentazione. Sul fatto che sia un alimento sano non si discute. Ma parecchie delle sue proprietà dipendono dalla qualità della materia prima utilizzata. «Trattandosi di un prodotto integrale, è preferibile sceglierla bio», consiglia il tecnologo alimentare Giorgio Donegani. «La maggior parte dei residui di fitofarmaci si concentra nelle parti esterne del chicco. Non è detto che ce ne siano, tuttavia, nel dubbio, vale la pena non correre rischi. Ecco perché tra i vincitori del nostro Lab non ce n’è nessuno preparato con grano proveniente da coltivazioni tradizionali. L’altro aspetto al quale abbiamo dato
particolare importanza è la presenza di fibre. «Il fabbisogno giornaliero, di almeno 25 g, è raggiungibile solo mangiando tanta frutta, verdura, legumi e cereali integrali», precisa la nutrizionista. Non accontentarti di diciture generiche riportate sulla confezione, controlla sempre la quantità esatta di fibre, perché più è alta e meglio è. I prodotti qui sopra ne contengono tutti più di 8 g l’etto, però in commercio puoi trovarne altri che non arrivano a 6 g (noi li abbiamo scartati!). Per arrivare al giudizio finale abbiamo preso in considerazione anche altri parametri, come l’essiccamento lento a bassa temperatura, che garantisce la migliore tenuta della pasta in cottura. «Abbiamo inoltre valutato positivamen- te l’assenza di briciole all’interno della confezione, la buona resistenza alla masticazione, il profumo e il sapore caratteristici del grano, l’ottima aderenza del sugo, il favorevole rapporto qualità/ prezzo. Mentre abbiamo condannato senza appello le paste che, una volta fredde, tendevano ad appiccicarsi», conclude Donegani.