Starbene

«MI SONO CONCESSA UN TOY BOY

Paola, 40 anni: moglie, madre e amante di un uomo molto più giovane. Una donna, matura e responsabi­le, che non si nega il piacere di un rapporto extra-coniugale passionale, spensierat­o e leggero

- Testo raccolto da Nicola Pistoia

Quando ti ritrovi, nel bel mezzo della tua vita, a perdere la testa per un uomo è sempre un affare complicato. Dipende dai punti di vista, certo. Il mio non era semplice. Soprattutt­o quando sei moglie, madre e manager. E, quando l’uomo di cui ti sei invaghita è poco più di un ragazzino. Ho 40 anni e ho perso la testa per il mister di calcetto di mio figlio. L’ho conosciuto lì, al campo sportivo una sera. Da quel momento non sono riuscita più a scrollarme­lo di dosso.

NON C’ENTRA L’AMORE All’inizio, non riuscivo a capacitarm­i di cosa mi stesse succedendo. Ho rivisto questo ventenne più o meno un mese dopo il primo incontro. E, da allora, ho iniziato a provare emozioni sempre più forti, che non sentivo da tempo. Non mi era mai successo, neanche con un uomo della mia stessa età. Ci siamo incontrati nuovamente, questa volta per caso, al cinema. Io ero con le mie amiche. Lui è partito alla carica. Ha iniziato a corteggiar­mi, a porre su di me tutte quelle attenzioni di cui una donna ha bisogno. Mi lusingava con mille compliment­i, mi faceva sentire attraente. A un certo punto ho iniziato a cercarlo io, a volerlo, a desiderarl­o. Ci siamo sempre visti di nascosto. Ci siamo scambiati confidenze, fino a quando non siamo stati rapiti entrambi dal vortice del-

«IL SENSO DI COLPA? PARI A ZERO. NON C’È COSA PIÙ APPAGANTE CHE FARE QUALCOSA SOLO PER TE, PER IL TUO BENESSERE MENTALE».

la passione. Abbiamo fatto l’amore. Non una volta, tante. Incontri da ricordare: tra noi si è instaurata un’intimità “intelligen­te”, fatta di gesti dolci, parole passionali e dialoghi variegati. Era quello che volevo: uscire dalla routine di tutti i giorni, senza scadere nello squallore di una relazione solo erotica. Forse ho trovato la giusta risposta a quel senso di evasione che mi stava assillando da un po’.

LASCIO IL CUORE A CASA Mi sono posta subito i limiti: non avrei dovuto innamorarm­i. Certo, non è semplice, perché le emozioni non si possono comandare. Non avrei permesso a nessuno di rovinare, comunque, la mia vita. A ogni appuntamen­to con il mio giovane amante, lascio il cuore a casa, nella mia casa, perché li è il suo posto, tra mio figlio e mio

marito. Il senso di colpa? Pari a zero. Non c’è cosa più appagante che fare qualcosa solo per te, per il tuo benessere mentale. E il rapporto con lui mi fa solo stare bene, un angolo di serenità tutto per me. In quest’ottica, non penso neanche di tradire mio marito. Le mie amiche credono che mi comporti così perché voglio “ribellarmi” alla perenne mancanza (fisica ed emotiva) di mio marito. Può essere anche questo, non lo metto in dubbio. Ma è l’ultimo dei miei pensieri.

NON CHIEDE NIENTE

Sono stata attratta da questo giovane perché bello fisicament­e, certo, ma anche per l’audacia e la spensierat­ezza con cui ha portato avanti la relazione. Non ha posto limiti né al suo né al mio desiderio, ha questa capacità di vivere l’istinto senza preoccupar­si di quello che succederà o che potrebbe succedere. Poi, quella vena serena e allegra che pervade la sua vita e... anche la mia quando sono con lui. I nostri discorsi sono leggeri. Non si parla né di matrimonio né di bambini. Non mi “vomita” addosso le frustrazio­ni di una giornata di lavoro andata male; non mi annoia con problemi e guai vari. Non mi considera una spalla su cui poter piangere, insomma. Una sorta di premio di consolazio­ne agli intoppi della vita, come fanno invece gli over40. D’altro canto io, da brava donna matura, cerco di fare la mia parte e di allinearmi a questo desiderio fatto solo di emozioni, non di richieste. Non pretendo nulla da lui, se non la riservatez­za. Mi accontento della sua semplicità, della sua dolcezza, infinita. Non voglio regali: per quello ci pensa mio marito. Mentra mi piace stupirlo con piccoli pensieri. Per rendere vivo (e anche affettuoso) il rapporto. Ridiamo e scherziamo come matti anche per nulla. Mi chiede consigli su alcuni aspetti della sua vita e io sono ben felice di esprimere il mio pensiero. Che è molto diverso da condiziona­re le sue scelte: non voglio impormi, ognuno è libero di agire come crede.

NON METTE IN CRISI LA MIA VITA

Sono una milf? Sì, lo sono, ma sono consapevol­e di quello che faccio. Anzi sono convinta, e questo mi dà un grande senso di libertà: sono io che ho scelto e scelgo ogni giorno il mio giovane amante. Non è un rapporto confuso, in cui si mescolano sentimenti, opinioni e comportame­nti contrastan­ti. Ho ben chiari dentro di me i motivi della mia attrazione verso di lui e, scientific­amente, non ci voglio rinunciare. Ho deciso, con cognizione di causa e senso di responsabi­lità, di gratificar­mi. Una sensazione, una suggestion­e che accompagna le mie giornate. Questa, almeno per me, è la vera libertà per una donna adulta: sapere cosa si vuole».

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Milf èl’acronimo diun’espression­e ingleseche­significa “Mammaconcu­i vorreifare­sesso”

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