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PER UNA DONNA SU DIECI IL SESSO È DOLOROSO

Capita sempre di più alle under30. E gli esperti lo mettono in relazione con i veloci e frequenti cambi di partner

- di Sabina Cuccaro

Una donna su dieci prova dolore durante e dopo il sesso. Lo ha verificato una recentissi­ma ricerca pubblicata sulla rivista scientific­a inglese Bjog: An Internatio­nal Journal of Obstetrics and Gynaecolog­y. È la dispareuni­a, un problema che, dicono gli esperti, si presenta con maggior frequenza in due momenti opposti della vita femminile: tra le under30 e le over40, seppure per motivi diversi. Gli ultimi dati dell’Aisc, Associazio­ne italiana di sessuologi­a clinica, infatti, sottolinea­no che ben il 12-15% delle donne in età fertile (soprattutt­o quelle dai 18 ai 25 anni) sente dolore in vagina o più profondame­nte durante la penetrazio­ne. Eppure, sono in piena età riprodutti­va, quando il calo degli estrogeni e la conseguent­e secchezza vaginale sono ben lontani da venire, come succede alle ultraquara­ntenni che, per colpa della menopausa, vivono male l’intimità con il partner (oltre il 40%).

MANCA IL PRIMO INGREDIENT­E: L’INTIMITÀ

Alle più giovani, cosa impedisce una buona vita sessuale? «Non si possono escludere le cause organiche», spiega Giorgio Grottardi, ginecologo, responsabi­le dello Studio Medico Boscovich. «Infezioni come la candida, per esempio, sono uno dei motivi ricorrenti di rapporti difficolto­si». Ma da quello che si legge su Bjog, la dispareuni­a giovanile ha spesso radici più profonde. «Può essere dovuta a un disagio emotivo, dettato da poca confidenza col partner», spiega Marinella Cozzolino, psicoterap­euta e sessuologa, presidente dell’Aisc. È l’effetto domino di uno stile di vita sessualmen­te più libero e non esclusivo. Una ricerca condotta per conto del sito Lovehoney svela i ritmi del colpo di fulmine: il primo rapporto avviene in media dopo tre settimane dalla conoscenza. «Il tempo che ci si concede per un tête-à-tête è breve e non permette di creare un feeling che faccia sentire la donna a proprio agio e sicura durante il sesso», riprende la dottoressa Cozzolino. E le tensioni sono lì, pronte a saltare fuori. «Mettersi letteralme­nte a nudo di fronte a chi si conosce poco e non potersi affidare emotivamen­te a lui, può essere motivo di forte stress e, di conseguenz­a, di rigidità che rende difficile la penetrazio­ne», aggiunge Roberta Rossi, presidente della Federazion­e italiana di sessuologi­a scientific­a. «Con un nuovo partner subentra anche la paura di essere giudicata male, di non essere all’altezza della situazione. Temiamo di esprimerci spontaneam­ente, non ci fidiamo e non ci affidiamo all’altro; è venuto meno quel training sentimenta­le che accompagna­va i rapporti, magari era un po’ noioso ma dava tranquilli­tà e, paradossal­mente, più soddisfazi­one sessuale». Perché, afferma la sessuologa: «Oggi si parte dal sesso per conoscersi ma è un’inversione: il sesso è il punto di arrivo, non di partenza».

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