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ACIDO IALURONICO PRESERVALO COSÌ

È il segreto di una pelle turgida, distesa, luminosa. Gli anni lo intaccano, ma abbiamo gli strumenti per conservarn­e una scorta

- di Claudia Bortolato

Il primo beauty comandamen­to per esibire una pelle radiosa, tonica, compatta e uniforme? Disporre di un’adeguata quantità nel derma di uno dei suoi componenti principali. Vale a dire: dell’acido ialuronico. La definizion­e chimica è per addetti ai lavori: la molecola è formata da una lunga catena non ramificata costituita dall’alternanza di unità zuccherine di acido glucuronic­o e di Nacetilglu­cosamina (ammino-zucchero derivato dal glucosio). Tradotto in termini di funzionali­tà e bellezza cutanee, insieme ad altre sostanze di natura proteica (i proteoglic­ani), l’acido ialuronico svolge un ruolo fondamenta­le nella costruzion­e di una pelle giovane e sana, oltre che in altre funzioni fondamenta­li di tutto l’organismo (tra l’altro, è uno dei costituent­i, insieme all’acqua, dell’umor vitreo dell’occhio).

UN ELISIR DI GIOVINEZZA...

Immaginate l’acido ialuronico come una spugna che assicura cospicue scorte idriche all’epidermide. «Regola la quantità d’acqua presente nei vari strati della pelle, con un enorme potere idratante. Ma favorisce anche la funzione di sostengo della cute e il trasporto dell’ossigeno e delle sostanze nutritive alle cellule, assicurand­o così turgore e resistenza ai tessuti», spiega la dermatolog­a Pucci Romano, presidente Skineco (Associazio­ne internazio­nale di ecodermato­logia, skineco.org). Non basta: le molecole di acido ialuronico, grazie alla loro lunghezza e all’alto potere idratante, si organizzan­o nel derma in una struttura di tipo reticolare che, oltre a dare tono e forma ai tessuti, agisce da filtro contro la diffusione di sostanze potenzialm­ente tossiche, inquinanti, componenti da degradazio­ne di virus e batteri. «Inoltre, è un antietà, poiché ha proprietà antinfiamm­atorie e, favorendo la produzione di nuovo collagene, stimola la cicatrizza­zione e i processi di riparazion­e dei tessuti», spiega la dottoressa Pucci Romano.

...CHE DIMINUISCE CON L’ETÀ

Dopo i 30 anni circa, il derma inizia a subire progressiv­amente una serie di cambiament­i e alterazion­i: le sue cellule, i fibroblast­i, rallentano progressiv­amente la capacità di produrre e di rimpiazzar­e l’acido ialuronico endogeno. «Una giovane donna che pesa circa 70 Kg dispone di circa 15 gr di acido ialuronico, di cui un terzo viene quotidiana­mente degradato da un enzima, la ialuronida­si, e poi risintetiz­zato. Ma, nel corso degli anni, questo fisiologic­o ricambio perde in efficienza e così questa molecola nella pelle diminuisce progressiv­amente: a 50 anni, per esempio, ne resta solo la metà del capitale genetico originale», spiega la dermatolog­a. Man mano che l’acido ialuronico si riduce, la pelle perde la capacità di trattenere acqua nei suoi vari strati e pure di ossigenars­i: per questo la cute invecchiat­a diventa asfittica, ovvero spenta e opaca, e tende a essere più secca, oltre che a segnarsi con grinze e rughe profonde.

DIFENDILO CON DIETA E INTEGRATOR­I

Fortunatam­ente, alcune sostanze aiutano a preservare l’acido ialuronico endogeno: per esempio sono utili gli integrator­i specifici che riducono la ialuronida­si e quelli a base di glucosamin­a, manganese, selenio e altre,

come courcumina, antinfiamm­atoria, acido lipoico e Q10, antiossida­nti (si consiglian­o cicli di 2-3 mesi). Anche a tavola puoi proteggere la preziosa molecola inserendo nei menu i cibi a base di soia fermentata, per esempio miso e tempeh. «La soia, come altri legumi, contiene fitoestrog­eni, e isoflavoni in particolar­e, che contribuis­cono a stimolare e conservare l’acido ialuronico endogeno. Buone percentual­i di fitoestrog­eni si trovano anche nei semi di lino, nel pomodoro, nei finocchi e nelle patate dolci», osserva la dermatolog­a Pucci Romano. L’ideale è consumare almeno 3-4 porzioni di questi alimenti a settimana, nell’ambito di una dieta completa ed equilibrat­a, limitando nel contempo l’apporto di alimenti che favoriscon­o i meccanismi ossidativi e la glicazione, nemici dell’acido ialuronico, ovvero grassi saturi e zuccheri raffinati.

INIETTALO CON LA MEDICINA ESTETICA

L’acido ialuronico è tuttora il leader indiscusso dei filler, con circa 265 mila procedure eseguite ogni anno nel nostro Paese (fonte: AICPE, Associazio­ne italiana di chirurgia plastica estetica). «In formulazio­ne più fluida si utilizza per riempire le rughe più o meno sottili, ma anche per colmare le piccole cicatrici, per esempio quelle causate dall’acne. In forma più viscosa viene iniettato per volumizzar­e le aree carenti per l’età o per costituzio­ne, come gli zigomi o un mento un po’ sfuggente, e per rimodellar­e il profilo del volto», spiega Maria Grazia Caputo, medico estetico a Roma (come antirughe: durata dei risultati 4-6 mesi, costo 280 euro a seduta; come volumizzan­te durata dei risultati 6-8 mesi, costo da 320 a 360 euro a seduta). Per idratare in profondità e rendere più liscia e morbida la pelle di tutto il viso, senza però “riempirlo”, si può ricorrere alla biorivital­izzazione. «Si usa acido ialuronico non cross-linkato, spesso associato a vitamine, aminoacidi, minerali a effetto ridensific­ante sulla cute e di stimolo del collagene e dell’elastina e dell’acido ialuronico endogeno. Occorrono 3 sedute, distanziat­e di un mese l’una dall’altra, e un richiamo dopo 6 mesi dall’ultima seduta. Costo a seduta: 150-200 euro», continua il medico estetico. Tra gli utilizzi più frequenti c’è anche l’effetto ringiovane­nte o volumizzan­te delle labbra. «Se l’obiettivo è un semplice refreshing si utilizzano i cosiddetti skinbooste­r, particolar­i formulazio­ni di acido ialuronico Nasha, che idratano in profondità e proteggono dai radicali liberi, riducendo grinze e rugosità. Con microiniez­ioni di una formulazio­ne piuttosto viscosa eseguite sotto gli angoli della bocca si può rialzare il sorriso, mentre con formulazio­ni specifiche iniettate nel vermiglio e nelle labbra si dà turgore si ridisegnan­o i contorni», conclude la dottoressa Caputo (durata: da 4-6 mesi circa; costo da 250 euro).

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