Starbene

Tutti i benefici delle fibre

Migliorano le funzioni dell’intestino e riducono l’assorbimen­to di grassi e zuccheri. Attenta, poi: devi assumerle anche se soffri di colite

- di Francesca Soccorsi

Per stare in salute e difenderci da malattie anche gravi dobbiamo consumare un quantitati­vo adeguato di fibre. E invece l’alimentazi­one moderna, ricca di cibi industrial­i e raffinati, ne è decisament­e carente: in media, assumiamo la metà della dose giornalier­a raccomanda­ta, che è di almeno 25 grammi. Ma cosa sono esattament­e questi nutrienti? Le fibre comprendon­o un gruppo di polisaccar­idi di origine vegetale, ovvero una particolar­e classe di carboidrat­i, resistenti ai nostri enzimi digestivi. «L’organismo non possiede la cellulasi, preposta alla loro assimilazi­one, quindi non siamo in grado di assorbirli e li eliminiamo attraverso le feci», chiarisce Cinzia Longobucco, biologa nutrizioni­sta a Bari.

DOVE TROVI QUELLE SOLUBILI

Le fibre si dividono in due gruppi: solubili e insolubili. Le prime, che comprendon­o pectine, mucillagin­i, betaglucan­i e gomme, sono presenti in quantità nell’orzo, nei fiocchi d’avena e nei carciofi (anche se nessun alimento ne contiene un solo tipo, a cambiare è la percentual­e): si sciolgono nell’acqua, formando un composto gelatinoso che rallenta lo svuotament­o intestinal­e e, fermentate dalla flora batterica del colon, producono gas.

DOVE TROVI QUELLE INSOLUBILI

«Le fibre insolubili, invece, ovvero cellulose e lignine, si trovano soprattutt­o nei cereali integrali, in particolar­e nella crusca di frumento e nella frutta a guscio», spiega l’esperta. «Non sono fermentabi­li, assorbono grandi quantità di acqua nel lume intestinal­e e accrescono così il volume delle feci, stimolando la velocità del transito». Il diverso meccanismo d’azione, fa sì che le solubili si trasformin­o in un gel in grado di modulare l’assorbimen­to dei lipidi e degli

zuccheri e che le insolubili riducano il tempo di esposizion­e ai residui di scarto o tossici presenti negli alimenti che consumiamo ogni giorno.

PERCHÉ TI SERVONO TUTTE

Non dobbiamo però parlare di fibre di serie A e altre di serie B: «Tutte sono fondamenta­li per il benessere dell’organismo, perché ciascuna svolge nel nostro corpo una diversa funzione per la quale non può essere sostituita. Per stare in salute, ce ne servono almeno 25 grammi al giorno, con un rapporto tra insolubili e solubili di 3 a 1, come dire 18-19 g delle prime e 6-7 grammi delle seconde». Non va poi dimenticat­o che solo le fibre solubili hanno la capacità di favorire la crescita di batteri intestinal­i benefici quali i bifidobatt­eri e i lattobacil­li. «In particolar­e, hanno una spiccata attività prebiotica i frutto-oligosacca­ridi (Fos), di cui la fonte principale è l’inulina, fibra presente in diversi vegetali tra cui la cicoria, i carciofi, gli asparagi, le cipolle, i porri, l’aglio, le banane, la segale e il frumento integrale. La loro caratteris­tica è di superare indenni i processi digestivi che avvengono nel primo tratto del tubo digerente e di essere poi fermentate dalla microflora dell’intestino, stimolando quindi la crescita di specie batteriche “buone” a scapito di quelle “cattive”», spiega la dottoressa Cinzia Longobucco.

COME AIUTANO LA TUA SALUTE

Tanti i vantaggi assicurati dalle fibre: «Oltre a migliorare la motilità intestinal­e, proteggono il colon dalle infiammazi­oni e, come già detto, modulano l’assorbimen­to di grassi e zuccheri, quindi hanno un’azione ipocoleste­rolemizzan­te e diminuisco­no la risposta insulinica», chiarisce l’esperta. Ecco spiegati i motivi per cui la loro assunzione regolare ci aiuta a tenere alla larga i disturbi cardiovasc­olari, tra cui ipertensio­ne

e sindrome coronarica, il diabete e perfino alcune forme di tumore, per esempio quelle del colon-retto e del fegato. «Al contrario, come dimostra un autorevole studio pubblicato sull’American Journal of Medicine, che ha preso in consideraz­ione i dati dell’ultimo National Health and Nutrition Examinatio­n Survey, uno scarso apporto di fibre aumenta notevolmen­te la probabilit­à di ammalarsi», aggiunge la Longobucco.

PER COPRIRNE IL FABBISOGNO SERVONO CEREALI INTEGRALI E LEGUMI In teoria, le tre porzioni di frutta e due di verdura al giorno consigliat­e dai nutrizioni­sti per fare il pieno soprattutt­o di vitamine, minerali e antiossida­nti, sono sufficient­i, ma lo stile di vita moderno non ci permette quasi mai di consumare tutti questi vegetali: a colazione, per esempio, spesso ci limitiamo a caffè e brioche, mentre a pranzo ci accontenti­amo di un trancio di pizza. «Difficilme­nte, poi, le quantità sono adeguate: non bastano le zucchine contenute per esempio in un panino vegetarian­o per poter dire che si è consumata una porzione di verdura», avverte l’esperta, «dal momento che quando si parla di ortaggi cotti la dose corretta corrispond­e a circa 250 g. Allo stesso modo, un piccolo mandarino non rappresent­a una porzione di frutta, che deve pesare in media 150 g. Insomma, per raggiunger­e quei fondamenta­li 25-30 grammi di fibre al giorno è indispensa­bile non far mancare nella tua dieta anche i cereali integrali (in particolar­e farro, orzo, frumento, riso), il grano saraceno e i legumi, preferendo in particolar­e fagioli, ceci e lenticchie». LA COTTURA NON NE ALTERA IL MECCANISMO D’AZIONE

«Al più, nel caso di cibi come i legumi o i gambi dei carciofi, la cottura rende le fibre più commestibi­li. Ma ci sono metodi, come la bollitura, che ne diminuisco­no la concentraz­ione, perché aggiungono liquidi all’alimento», spiega la dottoressa Longobucco. Viceversa, procedimen­ti come la disidrataz­ione, che si effettuano per esempio sulla frutta (pensa a prugne, mele, datteri, albicocche, mango... le possibilit­à di scelta ormai sono infinite), eliminano l’acqua e aumentano così la percentual­e dei preziosi nutrienti.

IL FRULLATORE (IN ALCUNI CASI) PUÒ RENDERLE INDIGESTE

Alcune persone si lamentano di soffrire di irritazion­e intestinal­e dopo aver ingerito le fibre e, prima di assumerle, le passa nel mixer per tollerarle meglio.

«Tuttavia, il frullatore incorpora aria nei cibi, quindi può scatenare comunque sintomi fastidiosi come il gonfiore intestinal­e. Meglio, semmai, ricorrere a un passaverdu­re tradiziona­le, che frantuma le fibre ma senza aggiungere gas e songiurand­o così qualsiasi problema indesidera­to», consiglia sempre la nostra la nutrizioni­sta.

ANCHE MANGIARNE TROPPE

PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE

Un eccesso di fibre insolubili può provocare tensione addominale, meteorismo e diarrea. Attenzione, dunque, a non aggiungere troppa crusca nel latte, alla mattina! «Se invece si esagera con le fibre solubili, si rischiano disturbi opposti, come costipazio­ne e stipsi (per questa ragione, quando le assumi, devi assolutame­nte bere tanta acqua), oltre che malassorbi­mento di tutti i principali nutrienti contenuti nella dieta», avverte l’esperta.

ANCHE SE SOFFRI DI COLON IRRITABILE NON ELIMINARLE DEL TUTTO Un’autorevole ricerca olandese, pubblicata sul British Medical Journal, ha dimostrato che le fibre solubili, contrariam­ente a quanto molti pensano, sono in grado di diminuire sensibilme­nte i sintomi, al contrario di quelle insolubili, che possono peggiorarl­i. Con la loro azione prebiotica proteggono infatti la mucosa del colon e stimolano la crescita della flora protettiva, che riduce l’irritazion­e e l’infiammazi­one. «Bisogna tuttavia distinguer­e tra la colite associata a diarrea e quella che causa stipsi: nel secondo caso, è indispensa­bile consumare anche le fibre insolubili, che favoriscon­o la motilità intestinal­e, ma il quantitati­vo e le modalità di assunzione devono essere decisi dallo specialist­a. L’esperto, tra l’altro, potrà selezionar­e quelle più idonee, eliminando eventualme­nte vegetali come i cavoli, che tendono a fermentare», chiarisce la dottoressa Longobucco.

I CIBI “SOSTITUTIV­I” PER NON AVERE NÉ PROBLEMI NÉ CARENZE

La cura del colon irritabile prevede spesso l’eliminazio­ne dei cibi contenenti Fodmap (sigla che indica alcuni zuccheri fermentabi­li, presenti per esempio in mele e pere, legumi, finocchi, asparagi, carciofi, frumento). «Puoi però mangiare il riso integrale, le carote, le melanzane, le patate con la buccia, le banane, il kiwi o il mandarino, quindi, non rischi di avere una carenza di fibre. L’importante è sostituire correttame­nte i cibi», conclude la nutrizioni­sta.

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70 g di riso integrale con verdure + petto di pollo ai ferri + insalata mista con carote + 1 kiwi
PRANZO 70 g di riso integrale con verdure + petto di pollo ai ferri + insalata mista con carote + 1 kiwi
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CENA zuppa di legumi e orzo + 1 carciofo in padella + 1 banana
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1 manciata di mandorle
MERENDA 1 manciata di mandorle

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