Ma il telefonino dove lo butto?
I rifiuti elettronici inquinano l’ambiente e fanno male alla salute. Smaltiscili correttamente
Ci sono due miliardi e mezzo di smartphone al mondo. Oggetti sempre meno durevoli visto che, tra batterie che si scaricano e voglia dell’ultimo modello, li cambiamo spesso. La stessa Apple, in una ricerca interna, ha spiegato che iWatch e iPhone sono programmati per durare solo tre anni. Alla montagna di rifiuti elettronici di piccole dimensioni vanno ad aggiungersi le distese di apparecchi ingombranti: frigoriferi, televisori, computer... anch’essi dalla vita sempre più breve. Smaltire correttamente questi oggetti è diventato tassativo, per evitare danni alla salute e all’ambiente. In Italia se ne recuperano 260.000 tonnellate all’anno. «Equivale a circa 4 chili per abitante. Ancora poco, visto che l’obiettivo europeo è raggiungere almeno i 6 chili», dichiara Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom, tra i principali consorzi di recupero.
GLI OGGETTI PIÙ PERICOLOSI
I pericoli maggiori arrivano dai vecchi apparecchi. Il 50% dei nostri frigoriferi, e molti condizionatori, utilizzano ancora come refrigerante il Cfc, gas a base di clorofluorocarburi, la cui produzione oggi è vietata. Se questi dispositivi vengono abbandonati per strada e si rompono, il gas si libera nell’atmosfera, altera lo strato di ozono e contribuisce all’effetto serra. «Un solo frigorifero smaltito in maniera non corretta danneggia l’aria quanto un’auto che percorre 15.000 km», spiega l’esperto di Ecodom. «Un altro errore comune è gettare le lampadine nel vetro: per quelle a incandescenza si può fare, ma le luci a basso consumo e i neon contengono elementi pericolosi come il mercurio: se vanno in discarica, rientrano facilmente nella catena alimentare tramite i cereali o i pesci, e sono dannosi per la salute dell’uomo a livello renale e cerebrale». I DANNI CAUSATI DAI PICCOLI APPARECCHI Anche i più comuni oggetti dell’elettronica di consumo possono risultare pericolosi per l’uomo. «È vero che gli smartphone più recenti presentano quantità sempre più ridotte di inquinanti, ma se il telefonino finisce in discarica, rilascia nel terreno metalli nocivi come piombo, mercurio e arsenico.», afferma l’esperto. «E tra gli oggetti che, sbagliando, buttiamo nel sacco nero ci sono anche lettori Mp3, cuffie stereo, caricabatterie e spazzolini elettrici», conclude Giorgio Arienti.