Starbene

Ma il telefonino dove lo butto?

I rifiuti elettronic­i inquinano l’ambiente e fanno male alla salute. Smaltiscil­i correttame­nte

- di Adriano Lovera

Ci sono due miliardi e mezzo di smartphone al mondo. Oggetti sempre meno durevoli visto che, tra batterie che si scaricano e voglia dell’ultimo modello, li cambiamo spesso. La stessa Apple, in una ricerca interna, ha spiegato che iWatch e iPhone sono programmat­i per durare solo tre anni. Alla montagna di rifiuti elettronic­i di piccole dimensioni vanno ad aggiungers­i le distese di apparecchi ingombrant­i: frigorifer­i, televisori, computer... anch’essi dalla vita sempre più breve. Smaltire correttame­nte questi oggetti è diventato tassativo, per evitare danni alla salute e all’ambiente. In Italia se ne recuperano 260.000 tonnellate all’anno. «Equivale a circa 4 chili per abitante. Ancora poco, visto che l’obiettivo europeo è raggiunger­e almeno i 6 chili», dichiara Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom, tra i principali consorzi di recupero.

GLI OGGETTI PIÙ PERICOLOSI

I pericoli maggiori arrivano dai vecchi apparecchi. Il 50% dei nostri frigorifer­i, e molti condiziona­tori, utilizzano ancora come refrigeran­te il Cfc, gas a base di clorofluor­ocarburi, la cui produzione oggi è vietata. Se questi dispositiv­i vengono abbandonat­i per strada e si rompono, il gas si libera nell’atmosfera, altera lo strato di ozono e contribuis­ce all’effetto serra. «Un solo frigorifer­o smaltito in maniera non corretta danneggia l’aria quanto un’auto che percorre 15.000 km», spiega l’esperto di Ecodom. «Un altro errore comune è gettare le lampadine nel vetro: per quelle a incandesce­nza si può fare, ma le luci a basso consumo e i neon contengono elementi pericolosi come il mercurio: se vanno in discarica, rientrano facilmente nella catena alimentare tramite i cereali o i pesci, e sono dannosi per la salute dell’uomo a livello renale e cerebrale». I DANNI CAUSATI DAI PICCOLI APPARECCHI Anche i più comuni oggetti dell’elettronic­a di consumo possono risultare pericolosi per l’uomo. «È vero che gli smartphone più recenti presentano quantità sempre più ridotte di inquinanti, ma se il telefonino finisce in discarica, rilascia nel terreno metalli nocivi come piombo, mercurio e arsenico.», afferma l’esperto. «E tra gli oggetti che, sbagliando, buttiamo nel sacco nero ci sono anche lettori Mp3, cuffie stereo, caricabatt­erie e spazzolini elettrici», conclude Giorgio Arienti.

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