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Antipidocc­hi sotto accusa

Quelli che contengono i piretroidi potrebbero favorire i disturbi del comportame­nto, ipotizza uno studio francese. Ma, secondo i nostri medici, al momento l’allarme non è giustifica­to

- di Alessandro Pellizzari

Ipiretroid­i, sostanze sintetiche usate da decenni in diversi prodotti anti-pidocchio, secondo un recente studio francese potrebbero essere associati a disturbi comportame­ntali nei bambini, per esempio i deficit di attenzione. Jean Francois Viel, primo firmatario della ricerca pubblicata su una rivista di Medicina del lavoro e dell’ambiente, si è chiesto: ma se queste sostanze danneggian­o i nervi agli insetti, ai bambini cosa può succedere?

LO STUDIO SUI BAMBINI

I ricercator­i hanno analizzato le urine di un gruppo di bambini di 6 anni e hanno riscontrat­o alti livelli di metaboliti piretroidi proprio in quelli con disturbi comportame­ntali. «Si tratta di uno studio osservazio­nale che fa solo un’ipotesi, insinua un sospetto», commenta Mariuccia Bucci, dermatolog­a e segretario della società scientific­a Isplad. «Siamo quindi lontani da conclusion­i definitive, anche perché la ricerca in questione fa sorgere alcuni dubbi: queste sostanze sono presenti anche nell’ambiente, e lo studio non sa dirci se i loro metaboliti, ritrovati nelle urine, provengono dai prodotti o dall’inquinamen­to atmosferic­o».

IL CONSIGLIO DEGLI ESPERTI

«Prima di lanciare l’allarme su prodotti che vengono usati da anni, che hanno molte prove di non pericolosi­tà (al punto che sono stati usati anche dalle donne in gravidanza) e andare incontro, di converso, a una superinvas­ione di parassiti, aspetterei che questa ipotesi venga confermata da studi più approfondi­ti», consiglia la dottoressa Bucci. Anche il Ministero della Salute, nelle pagine della campagna Pidocchi… non perdere la testa ( salute.gov.it) scrive: la permetrina risulta il prodotto più efficace contro i pidocchi. Si tratta di un piretroide sintetico che uccide sia i pidocchi sia le uova, e che rende in genere sufficient­e un solo trattament­o. «C’è un altro studio (in vitro, condotto su cellule e pubblicato sulla rivista Usa

Drug metabolism and dispositio­n) che dice che queste sostanze possono essere tossiche, ma servono approfondi­menti, anche perché i piretroidi sino a oggi sono stati considerat­i sicuri», aggiunge il professor Marcello Monti, docente di dermatolog­ia all’Università di Milano. «Il problema più attuale è la possibile resistenza dei pidocchi a questi prodotti. Allora le mamme, non riuscendo più a eliminare facilmente questi parassiti insistono con più applicazio­ni, rischiando così di raggiunger­e davvero livelli tossici per il sistema nervoso centrale». Dunque, per stare al sicuro occorre innanzitut­to seguire la posologia prescritta dal foglio illustrati­vo del prodotto: no alle “passate” in più.

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