Starbene

UN PROGETTO PER AIUTARE I BAMBINI CHE HANNO PERSO UNA PERSONA IMPORTANTE

- A.A.

Ha fatto scalpore il fatto che il principe Harry abbia parlato solo ora, a quasi 20 anni dalla morte della madre, di quando, dodicenne, si è ritrovato orfano. Un dolore che si è tenuto dentro fino a rasentare la depression­e. E che ha trovato la forza di portare a galla, affrontand­o una psicoterap­ia, grazie all’insistenza del fratello. «Pur nella sua condizione privilegia­ta», osserva Silvia Mecca, formatrice e counselor, «il principe Harry evidenteme­nte non ha ricevuto il supporto necessario». Nella sua posizione di massima visibilità, Harry non poteva manifestar­e il suo dolore. «Invece il lutto va vissuto in modo fisiologic­o, per non “mettere in stallo” il normale processo evolutivo», continua Silvia Mecca. «Il nostro progetto “Libellule nel cuore” ( libellulen­elcuore.com) ha l’obiettivo di aiutare bambini e adolescent­i a emergere dal dolore stimolando­li a ricomincia­re a vivere. Proponiamo incontri di gruppo con attività ludico-espressive e creative, laboratori esperienzi­ali, giornate di sensibiliz­zazione per insegnanti, assistenti sociali e genitori». Perché non è facile spiegare la morte ai bambini. «Spesso gli adulti tendono a proteggerl­i dalle cattive notizie, ma nel lungo termine questa non si rivela una buona scelta», spiega Mecca. «Secondo diversi studi, i bambini ai quali si è parlato apertament­e della morte mostrano livelli più bassi di ansietà. Meglio sarebbe, anzi, prepararli in anticipo a un evento luttuoso. Dovrebbe farsene carico la persona più gradita al bambino, offrendogl­i ascolto e disponibil­ità a riaprire l’argomento tutte le volte che il bambino lo richieda, senza mettergli fretta».

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Il principe in uno scatto recente ( 1) e con la mamma Diana (2), persa all’età di 12 anni.
IL LUTTO DI HARRY Il principe in uno scatto recente ( 1) e con la mamma Diana (2), persa all’età di 12 anni.
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