LATTI FERMENTATI BIANCHI
Tra i 12 prodotti analizzati abbiamo scelto i 4 contenenti pochi zuccheri e tanti probiotici. Anche se, finora, solo uno è autorizzato a indicare sulla confezione l’azione benefica del suo superbatterio sulla flora intestinale
Devi subito sapere una cosa riguardo la scelta di un latte fermentato di qualità: la confezione non può dare informazioni sull’azione positiva dei diversi ceppi batterici indicati tra gli ingredienti (per esempio “potenzia le difese” o “riequilibra il microbiota intestinale”) a meno che quell’alimento non abbia passato il rigoroso esame dell’Efsa. «È infatti l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che, dopo avere analizzato una mole cospicua di studi riferiti a uno specifico prodotto, può dare l’ok alla pubblicizzazione di uno o più dei suoi effetti benefici», spiega il dottor Giorgio Donegani.
IL “TRUCCO” DELLE VITAMINE
Di fronte alle difficoltà e ai costi necessari alla messa a punto di una documentazione capace di soddisfare i restrittivi criteri dell’Efsa, la maggior parte delle aziende ha quindi deciso di aggirare l’ostacolo aggiungendo ai fermenti alcune vitamine (B6, De C) dalla nota, comprovata e riconosciuta azione sul sistema immunitario, le cui cellule sono concentrate per il 70-80% nell’intestino (da qui il legame tra flora batterica in equilibrio e salute). «Una scelta a mio avviso criticabile», commenta il nostro tecnologo alimentare, «perché così l’efficacia di un prodotto (considerato dai consumatori “probiotico”) deriverebbe non da un superfermento specifico, come sarebbe logico aspettarsi, ma da sostanze diverse. Nella scelta dei latti migliori ho comunque giudicato positivamente quelli che davano indicazioni sul numero di microrganismi presenti in una bottiglietta, considerando anche gli studi scientifici presenti in letteratura».
UN OCCHIO ANCHE AL PREZZO
«Quanto agli altri ingredienti, abbiamo premiato la presenza di “poco” zucchero (un nutriente con il quale è sempre bene non esagerare) e l’assenza di coloranti», dicono all’unisono Diana Scatozza e Giorgio Donegani. «Infine, data la somiglianza tra molti prodotti (con la sola eccezione di Yakult) è stato tenuto in considerazione anche il prezzo».