FIGLI PREADOLESCENTI E MAMME DI UNA CERTA ETÀ
Per Romu è stata la prima festa da grandi. Ci pensi! Ha potuto vedere come ci scateniamo noi di quarta», mi ha detto ieri mio figlio tutto soddisfatto per “l’opportunità” offerta all’amico. Romu è un suo compagno di squadra di 9 anni e la prima festa da grandi è quella con cui il mio bambino (o forse dovrei dire ex) ha celebrato i suoi primi 10 anni. Senza saperlo, il neo decenne ha introdotto in famiglia il tema di un articolo che stiamo preparando per la prossima settimana. In sintesi: c’è un’età spartiacque, un’età in cui i nostri figli non sono più bambini, ma neppure ragazzi. È la preadolescenza. Gli psicologi la collocano fra i 9/10 e i 12/13 anni e dicono che arriva sempre più precocemente, disorientando chi la sta vivendo. Quelli che fino a ieri erano cuccioli d’uomo si ritrovano all’improvviso con un 39 di scarpe, un’altezza che supera quella di certe maestre e forme diverse, da grande, ma la testa resta da bambino. E non è semplice trovare un equilibrio. Anche per i genitori. Per noi mamme e papà è facile cadere nell’errore di trattare questi "non più bambini" come se avessero sempre 6 anni. Così come è facile cadere nello sbaglio opposto e affidare loro compiti e responsabilità che non sono ancora in grado di gestire. I conflitti sono in agguato (su come affrontarli vi consiglio la lettura dell'articolo a pagina 82).
Non credo ci sia la ricetta infallibile dell’educazione perfetta. Ognuno di noi deve individuare la sua strada, di sicurò però il parere degli esperti aiuta. Anche perché oltre a spunti pratici, talvolta offre motivi di consolazione. Per esempio, gli psicologi consigliano ai genitori di preadolescenti di stare nella propria età, di non scimmiottare i figli nei gusti e negli atteggiamenti. Di mettere al bando il giovanilismo. La mia consolazione? Sono talmente tanti i lustri che separano me e mio figlio, che questa contromossa mi riuscirà benissimo, anzi, mi viene naturale. Ci sarà pure qualche vantaggio nel diventare mamma a 40 anni!