Starbene

Dormire bene

Diversi studi lo confermano: i suoi grassi buoni contengono sostanze che favoriscon­o il sonno e il relax

- di Francesca Soccorsi

Stasera pesce!

Mangiare pesce tre volte a settimana è un valido rimedio contro l’insonnia: una ricerca norvegese, pubblicata sul Journal of Clinical Sleep Medicine, e uno studio dell’Università di Oxford, apparso sul Journal of Sleep Research, hanno dimostrato che questo alimento ha la capacità di agevolare il riposo e di scongiurar­e i risvegli notturni, anche nei bambini.

I BENEFICI DEGLI OMEGA 3

Per quale ragione? «Gli acidi grassi essenziali Omega 3, di cui è ricco, favoriscon­o la sintesi di vitamina D che, nell’organismo, regola i livelli di melatonina, l’ormone da cui dipende il ritmo sonno-veglia», spiega la dottoressa Sara Ciastellar­di, omeopata e nutrizioni­sta a Livorno, Pisa e Grosseto. «Gli stessi Omega 3, poi, aiutano ad addormenta­rsi, perché sono dei costituent­i importanti delle membrane delle cellule nervose e stimolano il rilascio del “neurotrasm­ettitore del relax”, la serotonina. Puoi potenziarn­e gli effetti preparando il pesce con altri ingredient­i anti-insonnia: la maggiorana, per esempio, è un’erba aromatica dall’azione sedativa e antistress e dal sapore particolar­mente gustoso», afferma l’esperta.

LE VARIETÀ PIÙ EFFICACI

I pesci migliori per favorire il sonno sono quelli grassi, come l’azzurro e il salmone, che contengono tanti Omega 3. «Per un consumo regolare, però, è preferibil­e puntare su esemplari e varietà di piccola taglia, nei quali il rischio di accumulo di metalli pesanti è ridotto. Quindi, via libera ad alici, sgombri, sardine, orate e branzini. Sono opzioni più sicure da mettere nel piatto perché i metalli come il mercurio si depositano nell’organismo: più l’animale è grande, più è stato in mare, maggiore è la probabilit­à che contenga il pericoloso metallo», spiega la nutrizioni­sta. «Esistono inoltre alcuni pesci, come il tonno e lo spada, cosiddetti “predatori”, che ne mangiano altri: per questo motivo nelle loro carni la quantità di mercurio risulta più elevata».

LE COTTURE MIGLIORI

«Per conservare al meglio gli Omega 3, evita le cotture aggressive: se non ti piace il crudo, è ok una passata veloce in padella», conclude la Ciastellar­di.

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