Sveglia l’intestino con la dieta Adamski
L’errore? Associare, nello stesso pasto, cibi con ritmi di digestione diversi. Ecco come riattivare la peristalsi
Se la stitichezza è il tuo tormentone, prova a curarti in modo naturale, modificando la dieta e associando i cibi secondo regole precise. «Gli alimenti non sono tutti uguali, ma hanno tempi di assimilazione molto diversi tra loro», premette il dottor Frank Laporte-Adamski, naturopata e osteopata a Milano, Roma e Genova. «Gli studi del famoso gastroenterologo Bernard Jensen documentano con precisione, attraverso una sequenza di radiografie addominali della parte terminale del tubo digerente, che alcuni cibi impiegano mezz’ora per essere completamente digeriti, mentre altri esigono 4-5 ore».
MAI ABBINARE CIBI “LENTI” E “VELOCI”
L’errore più comune che compiamo quando ci sediamo a tavola o mangiamo un panino al bar? «Mescolare i cibi “lenti” a quelli “veloci”, così da sovraccaricare di lavoro l’intestino e da rallentare sensibilmente il transito intestinale», afferma il dottor Adamski. I mix sbagliati frenano la peristalsi intestinale e creano dei veri e propri intoppi nel tubo digerente, dando origine a depositi di tossine e a fenomeni fermentativi (carboidrati) e putrefattivi (proteine) che creano un mare di guai. «Se l’intestino funziona poco e male, infatti, si spiana la strada non soltanto a ricorrenti episodi di stitichezza, ma anche a colon irritabile, gastriti, reflusso gastro-esofageo, emorroidi, cefalea e sonnolenza post-prandiale nonché allergie e intolleranze alimentari (derivate dall’eccessiva permanenza dei residui alimentari nella zona ileo-cecale)», prosegue l’esperto. «Tutto l’organismo si indebolisce e le difese immunitarie si abbassano. Inoltre non si può mettere in pratica uno dei segreti della longevità, che consiste nell’evacuare regolarmente, ogni giorno».
COME ORGANIZZARE LA DIETA
Per rimettere in moto l’intestino basta evitare di abbinare i cibi veloci a quelli lenti all’interno dello stesso pasto. Entrambe le categorie possono sposarsi con un cibo neutro, una specie di jolly che si presta a venire consumato sia insieme ai primi sia con i secondi. Quali sono i cibi a rapido assorbimento? «Tutti i tipi di frutta (tranne il cocco e l’avocado che sono lenti), cruda, cotta, sotto forma di marmellata, di liquore (tipo il limoncello) o di sorbetto», risponde Adamski. «La frutta va consumata una volta al giorno lontano dai pasti, meglio se a merenda. Veloci sono anche i pomodori, la zucca, il peperone, il peperoncino, il curry, la paprika, lo yogurt e il tè verde. Il grande capitolo dei cibi “lenti” comprende, invece, la maggioranza degli ingredienti di un menù: i carboidrati, le verdure (tranne le melanzane, che sono neutre), la carne, il pesce, le uova, i formaggi, i legumi, il tofu, il seitan e la frutta a guscio (noci, nocciole, mandorle, pistacchi, castagne e arachidi)». Fin qui tutto chiaro? È il momento di scoprire i cibi neutri, a transito medio, che si accompagnano ai “fast” o agli “slow”. Sono l’olio, l’aceto, l’aglio, la cipolla, lo scalogno, tutte le erbe aromatiche e le spezie (tranne il curry e la paprika), il cocco e l’avocado, il latte, le melanzane, il vino rosso, lo zucchero, il caffè, il tè nero e il tè bianco tipo Bancha e il cioccolato fondente. E il vino bianco e il cioccolato al latte? «Il primo teoricamente è neutro, a patto di usare solo quello proveniente da coltivazioni biodinamiche, per evitare il rischio di sofisticazioni», risponde l’esperto. «Quanto al cioccolato al latte andrebbe eliminato perché il lattosio
distrugge gli antiossidanti (polifenoli) racchiusi nel cacao».
LE ACCOPPIATE DA BANDIRE
Se hai in mente questo schema alimentare, imparando a memoria i cibi veloci, lenti o neutri non farai fatica a trovare gli abbinamenti giusti. Tieni presente che tra un pasto composto solo dai primi e un altro formato unicamente dai secondi, devono passare almeno 4-5 ore durante le quali berrai solo acqua minerale o bevande neutre come il caffè (a patto che sia 100% arabica, la qualità migliore), tè nero o bianco. Solo così riuscirai a pulire dalle scorie il tubo digerente, esattamente come alcuni detersivi liberano i tubi idraulici dalle incrostazioni di calcare. La nota dolente del Metodo Adamski? Rinunciare a certi piatti della tradizione italiana, come la pasta al pomodoro (la prima è lenta, il secondo veloce) o la classica pizza (il pomodoro è veloce, la mozzarella è lenta). Addio anche alla torta di mele (la prima è lenta, mentre la frutta è veloce) e alla cicoria ripassata in padella con il tocco piccante del peperoncino (tutta la verdura è lenta, mentre il secondo è veloce). Piccoli sacrifici che verranno ripagati dalla piacevole sorpresa dell’intestino che, non più intossicato, riprenderà a funzionare regolarmente.