IN FARMACIA NON AVEVANO IL SIERO CONTRO IL VELENO DELLA VIPERA
Volevo acquistarlo, ma mi hanno detto che non erano obbligati a tenerlo. È corretto, vista la particolare situazione di emergenza per cui serve?
Il farmacista ti ha detto la verità, perché oggi i protocolli di intervento in caso di morso sono mutati. Un tempo, per precauzione, ci si portava al seguito il cosiddetto siero antivipera nella convinzione che la sua pronta inoculazione avrebbe evitato ogni effetto tossico del veleno. In realtà è stato appurato che non è così: in alcuni casi, infatti, la sua somministrazione può scatenare uno shock anafilattico, reazione che può mettere a rischio le funzioni vitali, provocando una situazione spesso più grave di quella creata da un ritardato intervento medico. In particolare, è stato accertato dalle casistiche mediche che in Italia la mortalità per shock anafilattico da uso di siero antivipera (più del 3%) è superiore a quella stessa da morso (pari all’1-2%). Per questo, in seguito al decreto Ministeriale del 21/06/2001, il siero antiofidico (questo il nome tecnico) è stato ritirato dalle farmacie. Oggi viene somministrato esclusivamente in ospedale dove, in caso di reazioni avverse all’antidoto, gli specialisti sono in grado di mettere in atto adeguati e tempestivi interventi di soccorso. Inoltre, viene utilizzato solo se necessario e quindi dopo aver monitorato i sintomi legati all’avvelenamento perché, nella maggioranza dei casi, le reazioni tossiche si possono risolvere con la somministrazione di specifici farmaci.
Paola Tuillier,
avvocato del Foro di Roma