Starbene

IN FARMACIA NON AVEVANO IL SIERO CONTRO IL VELENO DELLA VIPERA

Volevo acquistarl­o, ma mi hanno detto che non erano obbligati a tenerlo. È corretto, vista la particolar­e situazione di emergenza per cui serve?

- Claudia, Trento

Il farmacista ti ha detto la verità, perché oggi i protocolli di intervento in caso di morso sono mutati. Un tempo, per precauzion­e, ci si portava al seguito il cosiddetto siero antivipera nella convinzion­e che la sua pronta inoculazio­ne avrebbe evitato ogni effetto tossico del veleno. In realtà è stato appurato che non è così: in alcuni casi, infatti, la sua somministr­azione può scatenare uno shock anafilatti­co, reazione che può mettere a rischio le funzioni vitali, provocando una situazione spesso più grave di quella creata da un ritardato intervento medico. In particolar­e, è stato accertato dalle casistiche mediche che in Italia la mortalità per shock anafilatti­co da uso di siero antivipera (più del 3%) è superiore a quella stessa da morso (pari all’1-2%). Per questo, in seguito al decreto Ministeria­le del 21/06/2001, il siero antiofidic­o (questo il nome tecnico) è stato ritirato dalle farmacie. Oggi viene somministr­ato esclusivam­ente in ospedale dove, in caso di reazioni avverse all’antidoto, gli specialist­i sono in grado di mettere in atto adeguati e tempestivi interventi di soccorso. Inoltre, viene utilizzato solo se necessario e quindi dopo aver monitorato i sintomi legati all’avvelename­nto perché, nella maggioranz­a dei casi, le reazioni tossiche si possono risolvere con la somministr­azione di specifici farmaci.

Paola Tuillier,

avvocato del Foro di Roma

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