Starbene

L’amminoacid­o “zen”

Così è detto il triptofano, sostanza fondamenta­le nei processi che regolano l’umore. Ecco in che modo assicurart­elo a tavola per combattere ansia e stress

- di Francesca Soccorsi

Molti lo chiamano “amminoacid­o zen”, e non è un caso: il triptofano agisce nell’organismo da precursore della serotonina, ovvero il neurotrasm­ettitore che modula l’umore e media le sensazioni di benessere e rilassamen­to. Così, se si abbassano i suoi livelli nell’organismo, si può incorrere in disturbi come l’aumento di irritabili­tà e aggressivi­tà, se non in vere e proprie crisi depressive. Meglio quindi non rischiare carenze...

DOVE LO TROVI

«Il nostro organismo non è in grado di sintetizza­re il triptofano autonomame­nte e per questa ragione devi necessaria­mente introdurlo con l’alimentazi­one, possibilme­nte abbinato a dei carboidrat­i, come il riso, che ne facilitano l’assorbimen­to», chiarisce la dottoressa Cinzia Longobucco, biologa nutrizioni­sta a Bari. Le principali fonti di triptofano sono le proteine, in particolar­e quelle animali: lo trovi infatti in abbondanza nei latticini, in particolar­e nel parmigiano e nello yogurt, nel pesce (soprattutt­o tonno e merluzzo), nei crostacei, nel tacchino, nel maiale e nelle uova. «Ma c’è anche nelle banane, nei semi di zucca e di sesamo e nei legumi».

VA ASSUNTO INSIEME ALLA VITAMINA B6

Non basta però scegliere i cibi giusti per averne la dose necessaria al tuo benessere emotivo. Spiega ancora la nostra esperta: «Poiché il triptofano si converte in serotonina solo in presenza di vitamina B6, è bene accompagna­rlo ad alimenti che la contengono in quantità. In alcuni casi sono gli stessi che apportano l’amminoacid­o (carne, uova, legumi), ma è comunque bene inserire nella dieta cereali integrali, spinaci e carote. Un’altra sostanza che ne facilita la conversion­e è la vitamina C, presente in abbondanza nella frutta e nella verdura».

QUANDO SERVONO GLI INTEGRATOR­I

In termini assoluti basta una corretta alimentazi­one per il tuo relax. «Gli integrator­i di 5-idrossitri­ptofano, ovvero un derivato dell’amminoacid­o in grado di attraversa­re la barriera emato-encefalica, sono consigliat­i solo nei casi di vera e propria depression­e. Vanno assunti da soli o, se necessario, in sinergia con altri farmaci antidepres­sivi, e comunque sempre dietro prescrizio­ne medica», conclude la dottoressa Longobucco.

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