L’attività agonistica può portare i ragazzi a “rifiutare” lo sport?
È possibile, purtroppo, come dimostra il caso della campionessa di tuffi Tania Cagnotto. L’atleta, che ha recentemente “attaccato il costume al chiodo”, ha ammesso che lo sport consuma, soprattutto quando si pratica a livello agonistico fin dalla più tenera età. Se anche tuo figlio pratica un’attività competitiva, ecco come aiutarlo a vivere 1 serenamente la sua esperienza. Quando si allena, o disputa una gara, cerca di essere presente: è un modo per dimostrare il tuo interesse per il suo impegno. Evita però di trasformarti nel primo dei suoi ultrà: rischi di mettergli pressione, ma anche di complicare il lavoro dell’allenatore, generando 2 eventuali tensioni pericolose.
Non focalizzarti sul risultato, chiedendogli prima di tutto: “Hai vinto?”, oppure “Che tempi hai fatto?”. Concentrati sulle emozioni che il ragazzo ha provato, con domande tipo: “Come sei 3 stato?”, o “Ti sei divertito?”.
Pratica anche tu una disciplina, non necessariamente quella di tuo figlio: gli farai capire che allo sport non si rinuncia mai, anche quando si hanno molti impegni e non si diventa campioni, perché rinforza sia la mente, sia il corpo. Spostare l’attenzione del piccolo atleta dal risultato ai benefici è una buona mossa per allentare lo stress.