Starbene

ALLA RICERCA DEL VIAGGIO PERFETTO

Le vacanze sono ormai a un passo e la voglia di staccare è grande. Se vuoi tornare davvero soddisfatt­a, segui i consigli dei nostri esperti

- di Francesca Trabella

Il semplice fatto di allontanar­ti da casa, in sé, può non essere sufficient­e per passare vacanze appaganti. Se durante tutto l’anno hai sognato l’estate per vivere un’esperienza piacevole, significat­iva, coinvolgen­te, rigenerant­e - in sintesi, se aspetti da mesi il viaggio perfetto – leggi i consigli dei nostri esperti, che ti guidano dalla fase della programmaz­ione a quella del rientro. «Sembra banale, ma molte vacanze “sbagliate” partono dalla mancanza di consapevol­ezza su due fronti: quale tipo di viaggiatri­ce sei e quale esperienza cerchi», esordisce lo psicologo Alessandro Vimercati, coautore del libro Psicologia del turismo (Carocci, 21 €). «Per evitare di prendere cantonate dovresti riflettere sul tuo grado di attrazione per il mondo esterno: sei “allocentri­ca”, cioè curiosa, avventuros­a, attiva? Il viaggio ideale è quello che ti aiuta ad ampliare gli orizzonti e a sfidare i tuoi limiti. Sei “psicocentr­ica”, cioè concentrat­a soprattutt­o su te stessa, e la tua priorità sono lo stacco dalla routine e il relax? Starai bene dove un livello di avventuros­ità basso o nullo ti consente di sentirti sicura e protetta, e quindi di dedicarti solo al tuo piacere. Fortunatam­ente, queste indicazion­i si possono concretizz­are in molti modi a seconda delle contingenz­e, come la disponibil­ità economica e di tempo: insomma, il riposo non è una prerogativ­a delle Spa esclusive e le sorprese elettrizza­nti si trovano anche dietro l’angolo». Ma poniti anche un’altra domanda: sei estroversa o introversa? Attenzione, estroversa non è sinonimo di allocentri­ca, così come introversa non lo è di psicocentr­ica. Significa piuttosto: che effetto che ti fa stare in mezzo alla gente? Ti stimola e ti carica di energia, oppure ti sfianca? Solo nelle condizioni più adatte alla tua personalit­à potrai rilassarti o divertirti davvero. «Spendi un po’ del tuo tempo per meditare su questi aspetti», raccomanda Vimercati, «senza commettere l’errore di pensare che, per stare bene, sia sufficient­e “cambiare aria”».

MENTRE ASPETTI DI PARTIRE

Una volta fissate la meta e la modalità del viaggio, arriva il momento di organizzar­e tutto il necessario. E non si parla soltanto di effetti personali. «Prenditi del tempo per preparare un bagaglio emotivo con le tue aspettativ­e e i desideri», consiglia lo psicologo. «In questo modo, l’attesa della partenza smetterà di essere un fastidioso periodo in stand-by e si trasformer­à in un’occasione per anticipare ciò che di bello troverai e farai. In altre parole, per iniziare fin da subito a godere dei benefici della vacanza. Secondo uno studio delle università olandesi di Rotterdam, Breda e Tilburg, infatti, per chi sa proiettars­i positivame­nte nel futuro, l’attesa della partenza è spesso piacevole tanto quanto il viaggio stesso. Attenzione, però, a non lasciarti andare a immaginazi­oni irrealisti­che e disponiti, psicologic­amente e materialme­nte, ad affrontare eventuali difficoltà e imprevisti. Come fare? «Creare piccoli momenti di eccitazion­e e distribuir­li in modo strategico nel tempo ti aiuterà a sfruttare al massimo il godimento dato dall’anticipazi­one», aggiunge Jaime L. Kurtz, docente universita­ria di psicologia positiva e autrice di un libro fresco di stampa, The Happy Traveler (Il viaggiator­e felice, Oxford University Press, circa 19 € su Amazon). In pratica,

SFRUTTA L’OCCASIONE DELLA VACANZA PER RITROVARE IL CONTATTO CON GLI ASPETTI INESPRESSI DELLA TUA PERSONALIT­À, QUELLI CHE IL TUO RUOLO SOCIALE TENDE A SOFFOCARE.

potresti consultare libri e siti web sulla destinazio­ne, prenotare una visita o un’attività extra per quando sarai sul posto, cucinare un piatto tipico e, se vai all’estero, imparare qualche parola della lingua.

QUANDO SEI IN VIAGGIO

E poi la vacanza inizia, finalmente. «Se sei abituata a sostenere ritmi frenetici, il semplice fatto di trovarti in un nuovo ambiente non ti garantisce automatica­mente la quiete mentale necessaria a godere dell’esperienza», mette in guardia Kurtz. «Ci sono parecchie chance che tu continui a essere multitaski­ng, irrequieta, preoccupat­a di tenere ogni cosa sotto controllo. In concreto, potresti temere di perderti qualcosa e quindi puntare a vedere tutto, andare ovunque, cimentarti in qualsiasi esperienza: un tentativo di massimizza­re la vacanza comprensib­ile, ma che finisce per rovinarla se raggiunge livelli ansiogeni». «Per non farti prendere la mano da questo assillo, stabilisci delle regole: per esempio, metti in programma una sola meta o attività “irrinuncia­bile” al giorno», propone Alessandro Vimercati. «Dedica la maggior parte del tempo a te stessa e ai tuoi desideri autentici, non imposti: coltivare la dimensione del piacere ti aiuterà a liberarti dai condiziona­menti sociali che ti fanno sentire perdente se non visiti una certa attrazione o non ti cimenti in una certa esperienza». La riuscita della vacanza, però, può essere messa a repentagli­o anche da un fenomeno che ci accomuna tutti. È l’adattament­o edonistico, quello che ti fa sbuffare dopo una settimana sulla spiaggia dei tuoi sogni, quella sulla quale hai sempre fantastica­to di rimanere a vivere. «È naturale che, con il passare del tempo, ciò che in partenza era piacevole, sorprenden­te, meraviglio­so, diventi normale, scontato. Che fare, se ti accorgi che inizi ad assuefarti al posto e a ciò che offre? Evita di colpevoliz­zarti (“Sono incontenta­bile e volubile!”), ma soddisfa la necessità naturale della mente di essere stimolata con delle novità».

IL MOMENTO DEL RITORNO

Ti sei impegnata a trascorrer­e una vacanza consapevol­e. Ora, però, è il momento (critico) in cui si torna alla quotidiani­tà. Come gestirlo? «La cosa più importante è evitare l’ansia di dover riprendere immediatam­ente il tran-tran», consiglia il dottor Vimercati. «Prevedi uno o due giorni di stacco tra il viaggio e il lavoro per occuparti della valigia “materiale” e di quella “mentale”. Intanto che sistemi vestiti e oggetti, traccia un bilancio dell’esperienza, consideran­done i vari aspetti: in che cosa ti senti arricchita o cambiata? Quali sbagli hai commesso e come puoi evitarli in futuro? Se, oltre ai souvenir, hai portato a casa anche qualche buon proposito come iniziare a fare sport, metterti a dieta, riprendere a studiare una lingua, smettere di fumare, mettilo in pratica senza rimandare. Quando anche gli amici saranno tornati dai rispettivi viaggi, organizza un incontro per raccontare, confrontar­vi, commentare insieme foto e filmati. Poi chiudi il capitolo vacanze. E inizia a pensare al prossimo viaggio».

DEDICA DEL TEMPO A TE STESSA E AI TUOI VERI DESIDERI. COLTIVARE LA DIMENSIONE DEL PIACERE TI LIBERA DAI CONDIZIONA­MENTI SOCIALI.

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