ALLA RICERCA DEL VIAGGIO PERFETTO
Le vacanze sono ormai a un passo e la voglia di staccare è grande. Se vuoi tornare davvero soddisfatta, segui i consigli dei nostri esperti
Il semplice fatto di allontanarti da casa, in sé, può non essere sufficiente per passare vacanze appaganti. Se durante tutto l’anno hai sognato l’estate per vivere un’esperienza piacevole, significativa, coinvolgente, rigenerante - in sintesi, se aspetti da mesi il viaggio perfetto – leggi i consigli dei nostri esperti, che ti guidano dalla fase della programmazione a quella del rientro. «Sembra banale, ma molte vacanze “sbagliate” partono dalla mancanza di consapevolezza su due fronti: quale tipo di viaggiatrice sei e quale esperienza cerchi», esordisce lo psicologo Alessandro Vimercati, coautore del libro Psicologia del turismo (Carocci, 21 €). «Per evitare di prendere cantonate dovresti riflettere sul tuo grado di attrazione per il mondo esterno: sei “allocentrica”, cioè curiosa, avventurosa, attiva? Il viaggio ideale è quello che ti aiuta ad ampliare gli orizzonti e a sfidare i tuoi limiti. Sei “psicocentrica”, cioè concentrata soprattutto su te stessa, e la tua priorità sono lo stacco dalla routine e il relax? Starai bene dove un livello di avventurosità basso o nullo ti consente di sentirti sicura e protetta, e quindi di dedicarti solo al tuo piacere. Fortunatamente, queste indicazioni si possono concretizzare in molti modi a seconda delle contingenze, come la disponibilità economica e di tempo: insomma, il riposo non è una prerogativa delle Spa esclusive e le sorprese elettrizzanti si trovano anche dietro l’angolo». Ma poniti anche un’altra domanda: sei estroversa o introversa? Attenzione, estroversa non è sinonimo di allocentrica, così come introversa non lo è di psicocentrica. Significa piuttosto: che effetto che ti fa stare in mezzo alla gente? Ti stimola e ti carica di energia, oppure ti sfianca? Solo nelle condizioni più adatte alla tua personalità potrai rilassarti o divertirti davvero. «Spendi un po’ del tuo tempo per meditare su questi aspetti», raccomanda Vimercati, «senza commettere l’errore di pensare che, per stare bene, sia sufficiente “cambiare aria”».
MENTRE ASPETTI DI PARTIRE
Una volta fissate la meta e la modalità del viaggio, arriva il momento di organizzare tutto il necessario. E non si parla soltanto di effetti personali. «Prenditi del tempo per preparare un bagaglio emotivo con le tue aspettative e i desideri», consiglia lo psicologo. «In questo modo, l’attesa della partenza smetterà di essere un fastidioso periodo in stand-by e si trasformerà in un’occasione per anticipare ciò che di bello troverai e farai. In altre parole, per iniziare fin da subito a godere dei benefici della vacanza. Secondo uno studio delle università olandesi di Rotterdam, Breda e Tilburg, infatti, per chi sa proiettarsi positivamente nel futuro, l’attesa della partenza è spesso piacevole tanto quanto il viaggio stesso. Attenzione, però, a non lasciarti andare a immaginazioni irrealistiche e disponiti, psicologicamente e materialmente, ad affrontare eventuali difficoltà e imprevisti. Come fare? «Creare piccoli momenti di eccitazione e distribuirli in modo strategico nel tempo ti aiuterà a sfruttare al massimo il godimento dato dall’anticipazione», aggiunge Jaime L. Kurtz, docente universitaria di psicologia positiva e autrice di un libro fresco di stampa, The Happy Traveler (Il viaggiatore felice, Oxford University Press, circa 19 € su Amazon). In pratica,
SFRUTTA L’OCCASIONE DELLA VACANZA PER RITROVARE IL CONTATTO CON GLI ASPETTI INESPRESSI DELLA TUA PERSONALITÀ, QUELLI CHE IL TUO RUOLO SOCIALE TENDE A SOFFOCARE.
potresti consultare libri e siti web sulla destinazione, prenotare una visita o un’attività extra per quando sarai sul posto, cucinare un piatto tipico e, se vai all’estero, imparare qualche parola della lingua.
QUANDO SEI IN VIAGGIO
E poi la vacanza inizia, finalmente. «Se sei abituata a sostenere ritmi frenetici, il semplice fatto di trovarti in un nuovo ambiente non ti garantisce automaticamente la quiete mentale necessaria a godere dell’esperienza», mette in guardia Kurtz. «Ci sono parecchie chance che tu continui a essere multitasking, irrequieta, preoccupata di tenere ogni cosa sotto controllo. In concreto, potresti temere di perderti qualcosa e quindi puntare a vedere tutto, andare ovunque, cimentarti in qualsiasi esperienza: un tentativo di massimizzare la vacanza comprensibile, ma che finisce per rovinarla se raggiunge livelli ansiogeni». «Per non farti prendere la mano da questo assillo, stabilisci delle regole: per esempio, metti in programma una sola meta o attività “irrinunciabile” al giorno», propone Alessandro Vimercati. «Dedica la maggior parte del tempo a te stessa e ai tuoi desideri autentici, non imposti: coltivare la dimensione del piacere ti aiuterà a liberarti dai condizionamenti sociali che ti fanno sentire perdente se non visiti una certa attrazione o non ti cimenti in una certa esperienza». La riuscita della vacanza, però, può essere messa a repentaglio anche da un fenomeno che ci accomuna tutti. È l’adattamento edonistico, quello che ti fa sbuffare dopo una settimana sulla spiaggia dei tuoi sogni, quella sulla quale hai sempre fantasticato di rimanere a vivere. «È naturale che, con il passare del tempo, ciò che in partenza era piacevole, sorprendente, meraviglioso, diventi normale, scontato. Che fare, se ti accorgi che inizi ad assuefarti al posto e a ciò che offre? Evita di colpevolizzarti (“Sono incontentabile e volubile!”), ma soddisfa la necessità naturale della mente di essere stimolata con delle novità».
IL MOMENTO DEL RITORNO
Ti sei impegnata a trascorrere una vacanza consapevole. Ora, però, è il momento (critico) in cui si torna alla quotidianità. Come gestirlo? «La cosa più importante è evitare l’ansia di dover riprendere immediatamente il tran-tran», consiglia il dottor Vimercati. «Prevedi uno o due giorni di stacco tra il viaggio e il lavoro per occuparti della valigia “materiale” e di quella “mentale”. Intanto che sistemi vestiti e oggetti, traccia un bilancio dell’esperienza, considerandone i vari aspetti: in che cosa ti senti arricchita o cambiata? Quali sbagli hai commesso e come puoi evitarli in futuro? Se, oltre ai souvenir, hai portato a casa anche qualche buon proposito come iniziare a fare sport, metterti a dieta, riprendere a studiare una lingua, smettere di fumare, mettilo in pratica senza rimandare. Quando anche gli amici saranno tornati dai rispettivi viaggi, organizza un incontro per raccontare, confrontarvi, commentare insieme foto e filmati. Poi chiudi il capitolo vacanze. E inizia a pensare al prossimo viaggio».
DEDICA DEL TEMPO A TE STESSA E AI TUOI VERI DESIDERI. COLTIVARE LA DIMENSIONE DEL PIACERE TI LIBERA DAI CONDIZIONAMENTI SOCIALI.