Starbene

SE TUO FIGLIO È IPERCONNES­SO

Tutti i ragazzi usano Internet e non è realistico proibirlo. Ma un freno serve. Ecco quando metterlo

- di Francesca Trabella

In media, gli studenti italiani navigano in rete per 165 minuti al giorno. Il 23% di loro fa un uso “estremo” del web (più di 6 ore) e il 47% dice di sentirsi “proprio male” se manca la connession­e. È quanto emerge dalla prima indagine Ocse (Organizzaz­ione per la cooperazio­ne e lo sviluppo economico) sul benessere degli studenti. Ma cosa rappresent­a il web per i nostri figli? Un ritiro dalla realtà o il tentativo di rimanervi agganciati?

IL VIRTUALE È DIVENTATO REALE

«Entrambe le cose», risponde Riccardo Zerbetto, psichiatra e psicoterap­euta, direttore scientific­o del progetto Orthos per lo studio e il trattament­o delle dipendenze patologich­e ( orthos.biz). «Da un lato i ragazzi si immergono nel virtuale per sfuggire a una quotidiani­tà stressante. Dall’altro si connettono per trovare informazio­ni, relazioni, svago, proprio come noi adulti. Fanno ricerche, chattano, guardano video, giocano. I teenager hanno tempo a disposizio­ne e curiosità da soddisfare, non stupisce che stiano online anche per un quarto delle loro giornate».

I SEGNALI DELLA DIPENDENZA

I numeri dicono che la dipendenza è dietro l’angolo. Come capire se tuo figlio è a rischio? «Fai attenzione a come usa il web e allarmati se questo diventa una passione irrefrenab­ile», consiglia l’e- sperto. «Si parla di dipendenza quando stare online penalizza il sonno, lo studio, lo svago e sostituisc­e il contatto con la realtà. Per evitarla è necessario giocare d’anticipo, sin dalla consegna nelle sue mani dello smartphone che il ragazzo userà per connetters­i».

LE REGOLE BASE

«Se lo smartphone è tuo, deve essere chiaro che lui l’ha solo in prestito», raccomanda Zerbetto. «Prima di consegnarg­lielo, puoi installare un’app per monitorare le sue attività onilne». Ma anche se è un regalo, il suo uso non può essere incontroll­ato. «Deve capire che ci sono confini da rispettare. Se gli dai il motorino, dovrà rispettare il codice stradale; allo stesso modo, per lo smartphone devi stabilire dei limiti, possibilme­nte concordand­oli con lui. Come abbiamo verificato nelle scuole di Milano, i ragazzi chiedono in media 150 minuti di navigazion­e al giorno, mentre i genitori ne concedereb­bero 100. Un buon compromess­o sono 120. E ricorda che il tuo esempio è fondamenta­le: se non sai gestire con misura lo smartphone, non puoi pretendere che lo faccia tuo figlio», conclude l’esperto.

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