OLIVE IN VASETTO
Le loro caratteristiche organolettiche variano molto in base al colore. Abbiamo analizzato 12 prodotti e qui ti proponiamo i migliori: quelli senza aggiunta di sostanze “strane”, meno salati e più gustosi
Ideali come snack spezza-fame. Ottime all’aperitivo. Ingrediente jolly per insalate di cereali, pasta, verdure. «Le olive ti regalano tutti i benefici dell’olio che contengono: rendono elastiche le membrane cellulari, “puliscono” le arterie, hanno un’azione antiossidante e antinfiammatoria», spiega la dottoressa Diana Scatozza, dietologa. «Dal punto di vista nutrizionale, l’unico problema è il sale: preferisci i prodotti che ne forniscono di meno (controlla l’etichetta!), specie se soffri di pressione alta o ritenzione idrica».
SE TI PIACCIONO NERE
Segui poi anche le dritte del nostro tecnologo alimentare Giorgio Donegani: «Ho dato una valutazione superiore a quelle che si presentano scure, perché giunte naturalmente a maturazione e non per l’aggiunta di gluconato ferroso, sostanza assolutamente innocua che viene usata come stabilizzante per il colore, ma in realtà ha anche il potere di modificare la tinta portandola da verde a nera in modo artificiale. Le olive ancora acerbe risultano più facili da lavorare e denocciolare, ma anche più dure e meno saporite. Le marche con il gluconato ferroso nella lista degli ingredienti erano tutte spagnole e sono state bocciate. Ho premiato invece i prodotti più naturali, migliori pure nel gusto, con un maggior contenuto di grassi, indice di avvenuta maturazione».
SE LE PREFERISCI VERDI
«Il problema del colore in questo caso non c’è. Ho valutato la regolarità della forma, le dimensioni, l’omogeneità della tinta», afferma il dottor Donegani. «Per quanto riguarda il profumo, si deve sentire, anche se è sempre molto tenue. L’eccessiva acidità e il prevalere del sale sono difetti del gusto, mentre è apprezzabile poter notare il fruttato tipico dell’oliva. Un dato importante è poi la consistenza: deve essere necessariamente più compatta di quella delle olive nere. Per quelle non denocciolate, infine, ho considerato con riguardo le più polpose», conclude il nostro esperto.