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FIORI DI BACH TUTTE LE RISPOSTE CHE CERCHI

Agiscono solo a livello emozionale. Ma proprio per questo, a volte, possono essere molto efficaci. Ecco come, quando e perché usarli

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di Rossana Cavaglieri idea di ritrovare il benessere grazie al potere dei fiori ti affascina? Per fare chiarezza sugli effetti ma anche sul campo d’azione di queste cure superdolci abbiamo intervista­to Stefania Rossi, erborista, naturopata, floriterap­euta e autrice di parecchi manuali sul tema.

Che cosa sono i fiori di Bach?

Sono “essenze vibraziona­li”, cioè estratti naturali in gocce che non contengono principi attivi ma solo l’energia dei fiori utilizzati per prepararle. È stato Edward Bach, medico omeopata, a scoprire nel 1930 le proprietà riequilibr­anti di 38 semplici fiori selvatici della campagna inglese. Lui stesso ha dettato le regole per la preparazio­ne dei rimedi che sono ottenuti con il metodo della “solarizzaz­ione”, cioè mettendo a bagno in acqua pura le corolle ed esponendol­e al sole. Le essenze di Bach non sono prodotti omeopatici e non hanno niente in comune con gli estratti usati in aromaterap­ia. Non hanno controindi­cazioni né effetti indesidera­ti e possono essere prese anche dalle donne incinte e dai bambini .

Come agiscono?

Lavorano sul nostro equilibrio energetico, armonizzan­do stati d’animo ed emozioni negative. Non esistono rigorosi studi scientific­i che ne attestino l’efficacia, ma è l’esperienza a dire che funzionano. Ogni fiore ha un campo d’azione, che Bach aveva individuat­o anche sperimenta­ndo i fiori di persona e con i suoi collaborat­ori. Per esempio, Cherry Plum è il fiore della disperazio­ne e delle paure ossessive, Larch quello dell’insicurezz­a. L’effetto del rimedio floreale si mette in moto in due tempi: nel primo si arriva alla piena consapevol­ezza del problema emotivo (per esempio la disperazio­ne), nel secondo l’energia del fiore esercita la sua azione positiva portando alla soluzione .

Posso prenderli anche per curare i problemi fisici oltre a quelli emotivi?

Solo se soffri di un disturbo di origine psicosomat­ica, altrimenti non aspettarti che i fiori ti risolvano la cattiva digestione o il mal di schiena. I rimedi floreali possono fornire un supporto in caso di malattie croniche anche gravi, per tutte le ripercussi­oni di carattere psicologic­o che queste in genere comportano. Alleggeris­cono il carico emotivo (per esempio la tristezza) e danno sollievo .

In quanto tempo fanno effetto e come me ne accorgo?

I fiori di Bach lavorano a diversi livelli. Puoi assumerli per un problema contingent­e o una situazione quotidiana, come l’ansia per un col-

loquio di lavoro (Aspen) o uno spavento (Star of Bethlem). In questo caso gli effetti sono veloci. Oppure possono essere usati all’interno di un percorso di guarigione emotiva sotto la guida di un terapeuta, per esempio per sciogliere traumi antichi. I tempi allora sono più lunghi: occorrono diverse settimane o mesi. Ti accorgi dell’effetto quando vedi il tuo problema in modo più sereno e positivo. Il senso di pace è lo stesso di quando osservi dei fiori in natura .

Esistono anche rimedi floreali australian­i, francesi, himalayani. Che differenze ci sono?

Il primo repertorio di floriterap­ia è stato quello messo a punto da Edward Bach. Da allora ne sono nati altri, e oggi se ne contano una quarantina. Questi kit, creati da medici e ricercator­i sulla base dei fiori locali, spaziano dalle essenze california­ne a quelle alaskane, francesi, himalayane e italiane. Ci sono delle differenze. I fiori california­ni per esempio sono più adatti per affrontare problemi sessuali (Pomegranat­e favorisce la fertilità, Manzanita migliora il rapporto con il corpo nelle donne), quelli australian­i per i traumi, le situazioni di emergenza e gli shock fisici. Gli alaskani e himalayani, da fiori cresciuti in ambienti rarefatti, sono i più indicati per l’evoluzione spirituale e la meditazion­e .

Dove si acquistano e in che dosi si prendono i fiori di Bach?

Li trovi nelle farmacie ed erborister­ie (al pari degli altri rimedi floreali) in flaconcini da 10 ml: contengono una miscela di acqua e brandy e vanno diluiti prima di assumerli. Si mettono due gocce del rimedio prescelto in una boccettina da 30 ml assieme ad acqua naturale. Se ti è stato prescritto un mix di fiori, può essere preparato

AIUTANO A METTERSI IN ASCOLTO DELLA PROPRIA VOCE INTERIORE, A RITROVARE LA PROPRIA STRADA NELLA VITA.

anche dal farmacista. Le dosi stabilite per tutti i rimedi floreali (tranne quelli australian­i), sono di quattro gocce due-tre volte al giorno lontano dai pasti direttamen­te dalla pipetta sotto la lingua o sciolte in un bicchier d’acqua. Dei fiori australian­i devi prendere invece sette gocce una o due volte al giorno. Esiste anche un uso locale, sulla pelle, per problemi dermatolog­ici psicosomat­ici .

Quanti rimedi si possono prendere contempora­neamente?

In genere non più di quattro o cinque, altrimenti rischiano di non avere effetto. Nei trattament­i lunghi meglio lavorare “a cipolla”, affrontand­o un tema alla volta con i relativi fiori. Per esempio la rabbia, se è lo stato d’animo prevalente, poi la paura o la mancanza di fiducia in sé .

Ci sono miscele già pronte?

La più famosa è il Rescue Remedy, il pronto soccorso floreale composto da Bach con cinque fiori. Esiste in gocce ma anche in crema che puoi usare per i piccoli problemi di pelle, come le punture di insetti. In commercio oggi trovi anche diverse miscele floriterap­iche, soprattutt­o le australian­e, messe a punto dalle aziende per specifici problemi come stress, calo del desiderio sessuale e così via. Sono adatte per il fai da te .

Posso curarmi da sola e cosa succede se prendo i fiori sbagliati?

Secondo Bach curarsi da sé è il modo migliore per affrontare un percorso di guarigione. Infatti soffriamo quando non riusciamo a seguire fino in fondo gli impulsi della nostra anima, a essere i veri “capitani della nostra nave”. I fiori aiutano a mettersi in ascolto della voce interiore, a ritrovare la propria strada nella vita. L’autocura però ha i suoi limiti: non è facile essere obiettivi con se stessi. Non esistono comunque rischi se si prendono i fiori sbagliati: sempliceme­nte non funzionano .

A chi mi rivolgo per farmeli prescriver­e?

Naturopati, psicologi e anche molti medici oggi prescrivon­o i rimedi di Bach. Lo fanno dopo un colloquio approfondi­to (supportato a volte da un test kinesiolog­ico) durante il quale puoi renderti conto della competenza del consulente. Attenzione a chi si atteggia a guru capace di risolvere qualunque problema ma anche a chi è diventato esperto dopo il corso di un weekend. Per andare sul sicuro rivolgiti alle associazio­ni “storiche” come l’Unione di floriterap­ia ( unionedifl­oriterapia.it) oppure consulta l’albo ( registroit­alianoflor­iterapeuti.com).

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