Starbene

IL POTERE TERAPEUTIC­O DELLA MODA

Abiti e accessori rivelano le tue emozioni del momento. Ecco perché fare shopping assomiglia a una vera e propria seduta di psicoterap­ia

- di Flora Casalinuov­o

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, avrebbe voluto avere un armadio come quello di Carrie Bradshaw, la mitica protagonis­ta della serie Sex and the City. Scommetto che anche tu hai annuito. Perché tutte abbiamo invidiato quella fantastica cabina dove abiti, pantaloni, scarpe e borse facevano bella mostra in un tripudio di tessuti e colori. In una puntata cult, Carrie deve liberarsi di alcuni oggetti per far posto ai vestiti del fidanzato Aidan, ma non riesce a dire addio a tubini e shorts che parlano di lei, le ricordano momenti preziosi. Non solo: le dicono chi è e cosa ha fatto nella sua vita. Insomma, abbigliame­nto e accessori hanno un forte risvolto mentale e non è solo una trovata da telefilm. Negli Usa, è boom delle psicologhe della moda, vere esperte che aiutano le persone a conoscersi e migliorare partendo da un lavoro sul proprio stile. In Italia non siamo da meno e il fenomeno ha fatto capolino anche in libreria con uno libro molto interessan­te: Abiti e tacchi. Il potere della moda (QuiEdit) di Paola Pizza.

VALE PER UOMINI E DONNE

L’essere umano, da sempre, ha bisogno di conoscere se stesso e di farsi conoscere dagli altri. «Ognuno di noi investe tantissimo tempo nella costruzion­e della propria identità, nella definizion­e dell’io, che ci permette poi di presentarc­i anche alla società», spiega la psicologa Paola Pizza, autrice anche del blog psicologia­dellamoda.

com. «Gli abiti ci servono in questo percorso: sono una seconda pelle che mostra il buono che è dentro di noi e un’interfacci­a, ovvero una protezione che ci difende e ci dà sicurezza. I vestiti parlano di noi, dicono che lavoro svolgiamo, se appartenia­mo a un gruppo, sono un vocabolari­o con parole che descrivono carattere, gusti, talenti e difetti e un transfert in cui riversiamo le emozioni. Infine, questi oggetti ci aiutano a creare un equilibrio tra ciò che siamo e quello che vorremmo essere: per esempio, se vogliamo essere più vitali o sensuali, lo possiamo fare con i top e i sandali giusti. Tra l’altro il potere della moda vale sia per gli uomini sia per le donne ed è universale perché è forte anche in società lontane dal nostro come quelle orientali».

DESCRIVITI E APRI L’ARMADIO Tailleur, maglioni e collane possono trasformar­si anche in strumenti perfetti per migliorars­i e stare bene con se stessi. «Il primo passo da fare è partire dal proprio io», dice Paola Pizza. «Io consiglio alle mie pazienti di prendere carta e penna e di scrivere 20 parole e aggettivi che le definiscon­o: per esempio, medico, mamma, impulsiva, riservata e così via. Bisogna stilare un elenco spontaneo, senza pensarci troppo. Poi, foglio alla mano, si va in camera da letto e si apre l’armadio per vedere se trovano spazio tutti gli aspetti del carattere. Gli oggetti ne rispecchia­no solo alcuni, o addirittur­a, un solo lato? È un peccato perché vuol dire che ci tarpiamo le ali, che appiattiam­o la nostra complessit­à e, per esempio, facciamo emergere solo il nostro essere mamma e non il resto. Allora, via libera a una sana sessione di shopping in cui osiamo, mischiamo e cambiamo».

LA SCELTA COME UNA CURA

In fondo, tutte le azioni che hanno a che fare con gli abiti possono rivelarsi efficaci “farmaci per la mente”. «Pensiamo al classico cambio dell’armadio che diventa l’occasione di liberarci di ciò che non ci piace di noi e, quindi, dei vestiti che rappresent­ano questi aspetti», nota Andrea Balconi, autore con Stefano Sacchi del manuale Modaterapi­a (Salani). «È vitale quando vogliamo dare un taglio con il passato, magari dopo la fine di un amore o un trasloco in un’altra città. Anche rammendare una gonna, rifare il look al cappotto, tingere un pullover sono

modi per prendersi cura di se stessi e volersi bene. E poi c’è il classico cambio di look». Che, attenzione, è qualcosa di più profondo della modifica del guardaroba. «Negli Stati Uniti è un fenomeno molto diffuso e non si fa con stilisti o parrucchie­ri, ma con vere psicologhe», prosegue l’esperto. «Ora sta prendendo piede anche in Italia. In cosa consiste? In pratica in diversi incontri che mischiano colloqui e sessioni davanti allo specchio, in cui l’esperto ci indica l’abbigliame­nto che ci sta bene e ci fa star bene, che tira fuori il meglio. È indicato soprattutt­o per chi ha problemi di autostima, è insicuro e anonimo o per chi, al contrario, nasconde ansie e dolori dietro un look eccessivo».

PAROLA D’ORDINE LIBERTÀ Intraprend­ere questo percorso, però, non vuol dire subire la moda. «Anzi, al contrario significa imparare a trovare quel completo che ci fa sentire a nostro agio», aggiunge Andrea Balconi. «Basta un semplice esame allo specchio per capire se con un vestito è amore a prima vista, se quel modello ci valorizza, quel tessuto ci coccola e quella borsa ci accompagne­rà in mille avventure. I consigli delle amiche? Vanno bene quando sono furbi, per esempio ci insegnano che quel tipo di pantalone non cade bene sui fianchi, ma il primo giudice deve essere il nostro sguardo immediato. Non servono neanche le sessioni di acquisti compulsivi per seguire alla lettera le tendenze della stagione, a caccia di quel colore improbabil­e o di un costume che tanto non indosserem­o mai. La moda deve essere sempre libertà».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy