SEI MOLTO AMATO? VIVRAI DI PIÙ. PAROLA DI SCIENZIATO
I tipi socievoli e pieni di amici vivono di più (e meglio). A suggerire l’equazione non è solo il buonsenso, ma anche la scienza. Un imponente studio condotto da Julianne Holt-Lunstad, psicologa alla Brigham Young University, ha messo assieme ben 148 ricerche sulle relazioni tra attività sociale e salute, ovvero 308.000 persone da 6 a 92 anni seguite e monitorate per un lungo arco di tempo. Ebbene, il risultato è che chi possiede una forte rete di conoscenze ha il 50% in più di probabilità di sopravvivenza, percentuale che sale fino al 91 % se le relazioni sono di buona qualità. Relazioni vere, appunto, e non solo like e follower nei social. Non a caso, Mitch Prinstein, docente di psicologia e neuroscienze all’Università della North Carolina, in Popular, il suo ultimo saggio appena uscito negli Usa, sottolinea che la popolarità che rende longevi è fatta di gentilezza, disinteresse, disponibilità verso il prossimo. «Una sorta di amabilità sociale, insomma, ben diversa dallo status che indica potere, prestigio e visibilità», commenta Elisabetta Leon, counselor a Monza presso lo spazio Gestalt Experience. «Una persona affabile e gentile ha il pregio di essere aperta mentalmente, cioè è capace di mobilizzare le proprie risorse e farle fluire negli altri. Ed è popolare per questo, perché è empatica e generosa. Non mi stupisce che viva più a lungo. In fondo per essere amabili con gli altri, prima bisogna amare se stessi, essere centrati sulla propria vita con tutte le ricadute psicofisiche positive per il proprio benessere che questo equilibrio comporta».