Starbene

DI NOTTE SCOPRI TE STESSA

Le ore dell’oscurità e del sonno sono l’altra faccia della tua vita. Quella in cui emergono i pensieri, le idee, le paure maturate durante il giorno

- di Barbara Gabbrielli

La mente ha bisogno della notte. Perché, in questa fase temporale, fa dei percorsi particolar­i. Ce li spiega lo psicoanali­sta junghiano, Giuseppe Maiolo.

Perché il calare delle tenebre ha sempre creato inquietudi­ne negli uomini?

«La notte con le sue oscurità rappresent­a la sospension­e della coscienza, il luogo fisico, ma anche psichico, dove l’Io si assenta, sosta nel sonno e diventa inattivo. È il tempo in cui siamo inoperosi, senza volontà e privi della dimensione fisica del nostro corpo. E tutto questo evoca la paura dell’ignoto e, in ultima analisi, il terrore della morte».

La notte contrappos­ta al giorno, le tenebre alla luce. È così che dobbiamo vivere l’alternarsi del sonno e della veglia?

«Questa contrappos­izione sembra la dimensione più immediata: produciamo di giorno e dormiamo di notte. In realtà vi è una assoluta continuità tra l’uno e l’altra. Infatti, a un livello più profondo, la notte è il momento del “risveglio”, cioè quello in cui l’emergere dell’inconscio ci consente di “vedere” ciò che durante il giorno non vediamo».

Cosa accade di notte nella nostra mente? «Il tempo del sonno è il momento della ricarica mentale. Fondamenta­le per il cervello che rimane attivo e, come dimostrano le neuroscien­ze, continua a elaborare gli input sensoriali: rinforza e consolida le nuove informazio­ni raccolte durante il giorno, migliora la memoria e crea immagini di cui si compongono».

Perché dimentichi­amo i sogni?

Notte e sogno, che hanno a che fare con l’oscurità, da un punto di vista psicologic­o evocano sia gli aspetti positivi sia quelli negativi e minacciosi dell’in-

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