DI NOTTE SCOPRI TE STESSA
Le ore dell’oscurità e del sonno sono l’altra faccia della tua vita. Quella in cui emergono i pensieri, le idee, le paure maturate durante il giorno
La mente ha bisogno della notte. Perché, in questa fase temporale, fa dei percorsi particolari. Ce li spiega lo psicoanalista junghiano, Giuseppe Maiolo.
Perché il calare delle tenebre ha sempre creato inquietudine negli uomini?
«La notte con le sue oscurità rappresenta la sospensione della coscienza, il luogo fisico, ma anche psichico, dove l’Io si assenta, sosta nel sonno e diventa inattivo. È il tempo in cui siamo inoperosi, senza volontà e privi della dimensione fisica del nostro corpo. E tutto questo evoca la paura dell’ignoto e, in ultima analisi, il terrore della morte».
La notte contrapposta al giorno, le tenebre alla luce. È così che dobbiamo vivere l’alternarsi del sonno e della veglia?
«Questa contrapposizione sembra la dimensione più immediata: produciamo di giorno e dormiamo di notte. In realtà vi è una assoluta continuità tra l’uno e l’altra. Infatti, a un livello più profondo, la notte è il momento del “risveglio”, cioè quello in cui l’emergere dell’inconscio ci consente di “vedere” ciò che durante il giorno non vediamo».
Cosa accade di notte nella nostra mente? «Il tempo del sonno è il momento della ricarica mentale. Fondamentale per il cervello che rimane attivo e, come dimostrano le neuroscienze, continua a elaborare gli input sensoriali: rinforza e consolida le nuove informazioni raccolte durante il giorno, migliora la memoria e crea immagini di cui si compongono».
Perché dimentichiamo i sogni?
Notte e sogno, che hanno a che fare con l’oscurità, da un punto di vista psicologico evocano sia gli aspetti positivi sia quelli negativi e minacciosi dell’in-