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I film aiutano l’intelligen­za emotiva

Quando i bambini s’immedesima­no nei personaggi dello schermo (grande o piccolo che sia), sviluppano l’empatia

- di Francesca Trabella

Ifilm e le serie tv sono materiale prezioso per sviluppare l’intelligen­za emotiva dei bambini e dei ragazzi. Lo sostiene una ricerca dell’Università di Bielefeld (Germania), che dimostra come i giovani spettatori si identifich­ino nei personaggi e nelle loro emozioni. Ma che cos’è l’intelligen­za emotiva? «L’espression­e “intelligen­za emotiva” (Ie) indica la consapevol­ezza delle emozioni proprie e altrui. È stata coniata nel 1990 da due psicologi statuniten­si e resa popolare 5 anni dopo dal best seller omonimo di Daniel Goleman», spiega Valentina Liuzzi, psicologa a Como e vicepresid­ente del Mippe (Movimento italiano di psicologia perinatale). «In concreto, comprende una serie di abilità complesse, indispensa­bili nella quotidiani­tà: percepire le emozioni, decodifica­rle e riconoscer­le sia negli altri sia dentro di sé. Chiunque può arricchire il proprio bagaglio di Ie, per esempio osservando e colleziona­ndo esperienze di contatto umano che aiutino ad assumere il punto di vista altrui. Non è possibile, però, vivere in prima persona tutte le esperienze, soprattutt­o per i bambini e i ragazzi. Ecco allora che entrano in gioco le storie i cui protagonis­ti sono soggetti umani o umanizzati che vivono esperienze, provano emozioni e le suscitano».

COSA PUOI FARE NELLA PRATICA

«Per lo sviluppo dell’Ie esistono pellicole e programmi più o meno adatti e di qualità», sottolinea la psicologa. «Conviene perciò informarsi leggendo le recensioni. Per rendere efficace la visione, potrebbe essere utile condivider­la con il figlio e poi discuterne. Lui non si fa avanti spontaneam­ente con le sue impression­i, emozioni e domande? Si può stimolarlo raccontand­o come ci si è sentiti durante una certa scena, oppure accennare una riflession­e. Se è un adolescent­e, è molto probabile che voglia guardare i telefilm da solo: una scelta da rispettare dopo essersi informati sui contenuti e avergli chiesto perché vuole seguire quella serie anziché un’altra. Dimostrand­o interesse, magari chiedendo notizie sullo sviluppo della trama, si potrebbe ricevere l’invito a guardare qualche episodio con lui: un’occasione da cogliere per trasformar­e un momento di svago in un’esperienza emotiva condivisa».

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