Pelle d’estate
LA GUIDA PER PREVENIRE E RISOLVERE LE INFEZIONI CUTANEE TIPICHE DELLA BELLA STAGIONE
VIRUS, FUNGHI E BATTERI METTONO ALLA PROVA L'EPIDERMIDE, SOPRATTUTTO QUANDO FA CALDO. SCOPRI LE BUONE ABITUDINI PER EVITARE RISCHI, I FARMACI SPECIFICI PER RIMEDIARE AI DISTURBI PIÙ COMUNI E LE SOLUZIONI NATURALI AD HOC
Èla stagione alleata del benessere, ma questa non è una buona ragione per abbassare la guardia. Perché l’estate è anche amica di funghi, batteri e virus, che con caldo e umidità tendono a proliferare. A dargli manforte ci si mette pure il sistema immunitario, poiché raggi solari e disidratazione abbassano le difese naturali, agevolando il lavoro degli ospiti indesiderati. Il bersaglio privilegiato? La pelle, l'organo più esteso del tuo corpo. Secondo gli ultimi dati forniti dalla Waidid, l'Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici, infezioni e micosi cutanee detengono il primato fra i disturbi più frequenti del periodo estivo, rischiando di trasformare piscine, spogliatoi e spiagge in un campo minato. Non farti rovinare weekend e vacanze estive: scopri come evitare i rischi e quali sono le cure più efficaci per assicurarti una pelle sempre al top.
Impetigine: vietato il contatto diretto con la sabbia
In spiaggia adori sdraiarti sulla sabbia, senza prima stendere un asciugamano o un telo da mare: «Attenzione, quest’abitudine è ad alto rischio perché nella rena possono annidarsi streptococchi e stafilococchi, germi responsabili dell’impetigine, infezione che colpisce soprattutto i bambini, ma da cui non sono immuni gli adulti», mette in guardia la dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa e docente al Master di medicina estetica dell’Università di Pavia. «Provoca bollicine pruriginose contornate da un alone rossastro, soprattutto su viso e contorno della bocca, molto contagiose. Per evitarne la fioritura niente contatti diretti con la sabbia e non sederti su bagnasciuga o poltrone dei bar degli stabilimenti balneari indossando soltanto il bikini, magari bagnato, perché umidità e microcristalli di sale possono alterare la barriera cutanea e facilitare le aggressioni dei germi». Quindi, non usare teli di altre persone e per quanto riguarda gli asciugamani dei bambini, lavali frequentemente a 90 °C, con un detergente leggermente disinfettante. «Se l’infezione prende ugualmente il via, le cure prevedono l'impiego di antibiotici in crema da stendere sulle lesioni, da associare a quelli da assumere per bocca se l’infezione è estesa, prescritti dal medico. Resisti alla tentazione di grattare le vescicolette perché rischieresti di diffondere l’infezione ad altre zone della pelle», raccomanda la dottoressa Belmontesi.
Macchie di leopardo? Solo se sei predisposta
Ritrovarsi con una pelle maculata: «È un ulteriore rischio estivo perché è proprio così che si manifesta la Pitiriasi Versicolor, infezione causata da un fungo (il Pityrosporum orbiculare). Di solito vive sulla pelle senza provocare danni ed è chiamato "funghetto di mare" proprio perché diventa evidente d'estate», spiega il dottor Pier Luca Bencini, dermatologo, direttore scientifico dell’Istituto di chirurgia e laserchirurgia in dermatologia di Milano. «Con la complicità dei raggi ultravioletti produce acido azelaico, sostanza che blocca la produzione di melanina, pigmento responsabile della colorazione ambrata della pelle. Di conseguenza si formano delle macchie ovali bianche