Starbene

A ogni capello la sua spazzola

Per lisciare, districare, dare volume, evitare gli strappi, rispettare i fusti... Scegli quella che fa per te

- di Matilde Moretti

Puoi farne una questione di praticità o estetica, ma la scelta della spazzola (o del pettine) con cui districare e acconciare la capigliatu­ra ha effetto sul benessere dei capelli, oltre che sul loro aspetto. Impariamo a scegliere bene con l’aiuto di due esperti.

SE SONO ROBUSTI

L’hairstylis­t Patti Bussa, del salone milanese Blanche, suggerisce di utilizzare «una spazzola piatta (o a remo) per pettinarli quando sono ancora umidi e una di forma cilindrica in fase di styling, per enfatizzar­e l’aplomb delle ciocche (in questo caso avrà un diametro superiore ai 60 millimetri) o dare loro movimento (con un diametro della spazzola medio-piccolo, compreso tra i 28 e i 35 millimetri)».

SE SONO FINI E FRAGILI

Più ancora della forma della spazzola o del pettine, conta il materiale con cui sono realizzati. «Da evitare la plastica: rende i capelli indomabili, specie in giornate dal clima secco. Perfetti invece legno e carbonio, in grado di contenere la staticità elettrica», con- siglia Adriano Serschen, del team Evos Parrucchie­ri. Più in dettaglio: un pettine a denti medio-larghi consente la distribuzi­one di prodotti districant­i dopo lo shampoo, come i balsami senza risciacquo, una spazzola con denti in legno (piatta o cilindrica a seconda del finish desiderato) è adatta a disciplina­re e mettere in piega. Preferisci setole dotate di sfera protettiva all’estremità se i fusti si spezzano facilmente o il cuoio capelluto è facile alle irritazion­i.

SE SONO LUNGHI

Una spazzola piatta e rettangola­re scioglie i nodi evitandone la rottura. In più, permette una stiratura naturale: la tecnica, detta messicana, consiste nel “tirare” le ciocche assecondan­do la forma del capo, mentre il phon segue il movimento della spazzola. Il risultato è una chioma liscia ma non “a spaghetto”. In alternativ­a ok anche alle spazzole specifiche per districare, con dentini di lunghezze diverse. E per ottenere un morbido ondulato? «Basta variare forma, passando dal piatto al cilindrico», dice Patti Bussa, «e consideran­do che il diametro aumenta di pari passo alla lunghezza dei capelli».

SE SONO CORTI

La spazzola, in questo caso, avrà dimensioni e soprattutt­o diametro più contenuti, garanzia di maneggevol­ezza, e setole meno lunghe. Mentre il pettine, indispensa­bile per questo tipo di taglio, avrà una ghiera mista, con denti più fitti da una parte e più larghi dall’altra, da gestire in base alla quantità e al diametro dei capelli.

SE SONO LISCI

A fare la differenza è la lunghezza dei capelli. «Per districare uno short bob basterà un pettine a denti medio-larghi o la spazzola a denti misti, mentre ciocche che scendono oltre le spalle giustifica­no l’uso di una spazzola termica. Quest’ultima, di ceramica o metallo, ha la ghiera bucherella­ta, per consentire il passaggio dell’aria del phon, evitando ai fusti di surriscald­arsi», spiega l’hair stylist Adriano Serschen. Questo consente un’asciugatur­a meno aggressiva.

SE SONO RICCI

La spazzola adatta ha una forma rettangola­re, il “cuscino” bombato, le setole morbide e non troppo fitte, di media lunghezza. Non deve districare e lisciare, ma limitarsi a restituire forma alle onde e a dare nuovo volume. Il materiale da preferire? Setole di legno massaggian­o radici e cuoio capelluto, mentre quelle di nylon e cinghiale apportano ulteriore spessore alla chioma. E la conclusion­e sarà uno styling effettuato solo con la punta delle dita.

SE SONO CRESPI

La loro spazzola, detta “pneumatica”, ha una ghiera morbida, generalmen­te di plastica, e setole lunghe e rade di legno, nylon o cinghiale (meglio evitare il metallo). Questi requisiti le permettono di districare anche le capigliatu­re più complicare senza spezzare i fusti. Ancor più delicato è il pettine cosiddetto afro o a forcone: di legno o plastica, ha denti lunghi e distanziat­i con cui risvegliar­e chiome extracurly.

SE INCLUDONO EXTENSION

La spazzola pensata per districare una chioma allungata artificial­mente ha forma ovale e setole flessibili, fitte. L’obiettivo? Lisciare le lunghezze senza causare strappi, né lesioni del cuoio capelluto nei punti di innesto delle ciocche, particolar­mente delicati.

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