A ogni capello la sua spazzola
Per lisciare, districare, dare volume, evitare gli strappi, rispettare i fusti... Scegli quella che fa per te
Puoi farne una questione di praticità o estetica, ma la scelta della spazzola (o del pettine) con cui districare e acconciare la capigliatura ha effetto sul benessere dei capelli, oltre che sul loro aspetto. Impariamo a scegliere bene con l’aiuto di due esperti.
SE SONO ROBUSTI
L’hairstylist Patti Bussa, del salone milanese Blanche, suggerisce di utilizzare «una spazzola piatta (o a remo) per pettinarli quando sono ancora umidi e una di forma cilindrica in fase di styling, per enfatizzare l’aplomb delle ciocche (in questo caso avrà un diametro superiore ai 60 millimetri) o dare loro movimento (con un diametro della spazzola medio-piccolo, compreso tra i 28 e i 35 millimetri)».
SE SONO FINI E FRAGILI
Più ancora della forma della spazzola o del pettine, conta il materiale con cui sono realizzati. «Da evitare la plastica: rende i capelli indomabili, specie in giornate dal clima secco. Perfetti invece legno e carbonio, in grado di contenere la staticità elettrica», con- siglia Adriano Serschen, del team Evos Parrucchieri. Più in dettaglio: un pettine a denti medio-larghi consente la distribuzione di prodotti districanti dopo lo shampoo, come i balsami senza risciacquo, una spazzola con denti in legno (piatta o cilindrica a seconda del finish desiderato) è adatta a disciplinare e mettere in piega. Preferisci setole dotate di sfera protettiva all’estremità se i fusti si spezzano facilmente o il cuoio capelluto è facile alle irritazioni.
SE SONO LUNGHI
Una spazzola piatta e rettangolare scioglie i nodi evitandone la rottura. In più, permette una stiratura naturale: la tecnica, detta messicana, consiste nel “tirare” le ciocche assecondando la forma del capo, mentre il phon segue il movimento della spazzola. Il risultato è una chioma liscia ma non “a spaghetto”. In alternativa ok anche alle spazzole specifiche per districare, con dentini di lunghezze diverse. E per ottenere un morbido ondulato? «Basta variare forma, passando dal piatto al cilindrico», dice Patti Bussa, «e considerando che il diametro aumenta di pari passo alla lunghezza dei capelli».
SE SONO CORTI
La spazzola, in questo caso, avrà dimensioni e soprattutto diametro più contenuti, garanzia di maneggevolezza, e setole meno lunghe. Mentre il pettine, indispensabile per questo tipo di taglio, avrà una ghiera mista, con denti più fitti da una parte e più larghi dall’altra, da gestire in base alla quantità e al diametro dei capelli.
SE SONO LISCI
A fare la differenza è la lunghezza dei capelli. «Per districare uno short bob basterà un pettine a denti medio-larghi o la spazzola a denti misti, mentre ciocche che scendono oltre le spalle giustificano l’uso di una spazzola termica. Quest’ultima, di ceramica o metallo, ha la ghiera bucherellata, per consentire il passaggio dell’aria del phon, evitando ai fusti di surriscaldarsi», spiega l’hair stylist Adriano Serschen. Questo consente un’asciugatura meno aggressiva.
SE SONO RICCI
La spazzola adatta ha una forma rettangolare, il “cuscino” bombato, le setole morbide e non troppo fitte, di media lunghezza. Non deve districare e lisciare, ma limitarsi a restituire forma alle onde e a dare nuovo volume. Il materiale da preferire? Setole di legno massaggiano radici e cuoio capelluto, mentre quelle di nylon e cinghiale apportano ulteriore spessore alla chioma. E la conclusione sarà uno styling effettuato solo con la punta delle dita.
SE SONO CRESPI
La loro spazzola, detta “pneumatica”, ha una ghiera morbida, generalmente di plastica, e setole lunghe e rade di legno, nylon o cinghiale (meglio evitare il metallo). Questi requisiti le permettono di districare anche le capigliature più complicare senza spezzare i fusti. Ancor più delicato è il pettine cosiddetto afro o a forcone: di legno o plastica, ha denti lunghi e distanziati con cui risvegliare chiome extracurly.
SE INCLUDONO EXTENSION
La spazzola pensata per districare una chioma allungata artificialmente ha forma ovale e setole flessibili, fitte. L’obiettivo? Lisciare le lunghezze senza causare strappi, né lesioni del cuoio capelluto nei punti di innesto delle ciocche, particolarmente delicati.