Starbene

La salvia non è una sola

Ci sono molte varietà di questa erba aromatica. Eccone tre tanto buone quanto belle

- di Nadia Tadioli

Ce n’è per tutti i sensi. Che la salvia soddisfi il palato e l’olfatto lo sappiamo tutti, ma le nuove varietà deliziano anche la vista grazie a sfumature di colore davvero inusuali e alla forma aggraziata del cespuglio. «All’interno di una sola specie, la tradiziona­le salvia officinale, ci sono varietà molto diverse, che si prestano a creare bordure e si sviluppano bene anche in vaso, purché sia grande», spiega Paola Perosillo, del vivaio “Le aromatiche di Bolsena” ( learomatic­hedibolsen­a.it). «Si possono accostare ad altre erbe con le stesse esigenze, come il timo, oppure fra di loro, giocando sulle assai varie sfumature di colore».

LA POSIZIONE:

fra tutte le aromatiche, la salvia è quella che ha più bisogno di un angolo ben soleggiato, altrimenti rischia di soffrire di “mal bianco”.

IL TERRENO:

se la metti in vaso, mischia in parti uguali terriccio universale e materiale inerte come sabbia di fiume grossolana, lapillo o pomice. Se la pianti in giardino, ha bisogno di un terreno leggero e drenante; da evitare invece quelli molto argillosi, che assorbono poco l’acqua.

L’ACQUA:

se è in vaso, in estate bagnala poco e spesso, evitando accuratame­nte i ristagni nei sottovasi, altrimenti le radici rischiano di marcire. L’ideale è annaffiarl­a la sera, quando il terreno si è rinfrescat­o ed è in grado di assorbire l’acqua al meglio. Se l’hai messa in piena terra, dopo il primo anno va invece bagnata solo in caso di siccità.

LE CURE:

ha bisogno di un po’ di attenzione solo all’inizio della primavera, quando si risveglia dalla pausa invernale. Taglia i rami secchi e le punte rovinate, poi nutrila con un concime a lenta cessione povero di azoto.

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