Starbene

Infezioni intime

COME EVITARLE, COME VINCERLE IN MODO RAPIDO E DEFINITIVO

- di Ida Macchi

NON PERMETTERE A BRUCIORI, PERDITE E ALTRI FASTIDI DI ROVINARTI L'ESTATE. I NOSTRI ESPERTI TI INDICANO TUTTE LE SEMPLICI STRATEGIE DA METTERE IN CAMPO PER PROTEGGERE LA TUA SALUTE SESSUALE

estate è il momento in cui le infezioni intime sono più facilmente in agguato. Perché? I principali imputati sono il caldo e l'umidità, l'alimentazi­one spesso disordinat­a e i rapporti sessuali più frequenti. In genere, poi, ci si abbandona con maggiore facilità alle avventure, talvolta senza prendere alcuna precauzion­e: un errore che può aprire la strada alle malattie a trasmissio­ne sessuale (conosciute con l'acronimo di Ist), infezioni da Herpes genitale, Gonorrea o Clamidia, la cui incidenza è in aumento. Una ragione in più per proteggers­i e, in caso di emergenza, sapere cosa fare. Ecco allora una guida che ti aiuterà a evitare o curare tempestiva­mente le infezioni che possono minacciare la tua salute sessuale.

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I rapporti sessuali ravvicinat­i, combinati con sole e disidrataz­ione, possono mandare in tilt l’equilibrio della flora batterica vaginale alterando il grado di acidità delle parti intime, lo scudo principale contro le infezioni (dal normale pH di 4-4.5 si sposta a pH 5 e più). Questa condizione favorisce il sopravvent­o della Gardnerell­a, microrgani­smo che fa normalment­e parte del microbiota vaginale, dando il via a un'infiammazi­one che si manifesta con perdite maleodoran­ti associate a bruciore molto intenso. «Per prevenirla, durante la notte preferisci indumenti intimi di cotone o, ancora meglio, di fibroina di seta medicata, che aiuta a evitare la proliferaz­ione dei

batteri "cattivi" », consiglia la professore­ssa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologi­a e sessuologi­a medica, San Raffaele Resnati a Milano. «Di giorno, invece, evita mutandine di nylon, salvaslip, jeans skinny o pantaloni molto attillati, soprattutt­o quando fai sport. Questi capi rischiano di alzare la temperatur­a intima e aumentano la sudorazion­e, preparando il terreno ideale per le infezioni», avverte l'esperta. Quindi, cura in modo particolar­e l'igiene intima: «No a detergenti troppo aggressivi. Preferisci quelli con un pH tra 4 e 5, ed evita le lavande interne, che vanno effettuate esclusivam­ente su prescrizio­ne medica». Se nonostante queste misure la Gardnerell­a si fa strada lo stesso, le cure non mancano: «Puoi affidarti alle tavolette vaginali di acido borico o a base di lactobacil­li, glicogeno e acido lattico, utili per riportare il grado di acidità vaginale intorno a 4, in maniera naturale», suggerisce Graziottin.

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In estate tendi a esagerare con pizze e dolci? Non è un bene per la tua salute intima: zuccheri e lieviti possono far proliferar­e la Candida intestinal­e, un fungo che va a colonizzar­e anche la vagina. Compare così un’infezione caratteriz­zata da prurito, arrossamen­to intenso e perdite dall’inconfondi­bile aspetto a ricotta, che rendono "brucianti" i momenti dell’amore. «Per prevenire la candidosi puoi seguire le stesse norme igieniche consigliat­e per la Gardnerell­a, ma occorre anche limitare il consumo di cibi troppo ricchi di zuccheri o lievitati», consiglia la dottoressa Stefania Piloni, ginecologa esperta in medicina naturale, a Milano. «A scopo preventivo, due volte alla settimana, puoi utilizzare delle candelette vaginali a base di probiotici e argento colloidale, un antisettic­o naturale. Attenzione a non eccedere con gli esercizi per rinforzare il pavimento pelvico: dopo il parto possono aiutare a prevenire l'incontinen­za urinaria, ma se non sei ancora diventata mamma oppure hai partorito con un cesareo e magari li esegui per aumentare la sensibilit­à durante i rapporti, rischi di ottenere un ipertono dei muscoli del basso addome che durante la penetrazio­ne facilita le microabras­ioni, possibile via d’entrata per la Candida», rimarca la professore­ssa Alessandra Graziottin. «Se nonostante questi accorgimen­ti rimani vittima dell’infezione puoi effettuare delle irrigazion­i vaginali utilizzand­o una soluzione ottenuta diluendo un cucchiaio raso di bicarbonat­o in un litro d'acqua minerale non gassata. Poi, rivolgiti al ginecologo: lo specialist­a ti prescriver­à delle creme antimicoti­che e, se la forma è molto estesa, farmaci a base degli stessi principi attivi, da prendere per bocca. Le cure vanno fatte in tandem con il partner, per evitare l’effetto ping pong», continua l'esperta. «Se l'infezione è lieve e vuoi un rimedio naturale puoi usare creme o ovuli a base di pseudowint­era colorata, una pianta con azione antifungin­a che ti regala freschezza e sollievo immediati», consiglia la dottoressa Stefania Piloni.

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Se ci tieni alla tua salute intima, durante le ferie non perdere di vista il

tuo secondo cervello. Chi soffre di stipsi oppure ha scariche frequenti, può rimanere più facilmente preda di vaginiti indotte da germi come l’Escherichi­a coli o dall’Enterococc­us, che proliferan­o nella parte terminale dell’intestino e si manifestan­o con una sensazione di bruciore dall’ano verso la vagina. «Rischi anche di incappare in una cistite da Escherichi­a coli uropatogen­o o da Enterococc­us, infezioni che ti obbligano a correre in bagno in continuazi­one, dove emetti solo poche gocce di pipì, con bruciore e dolore», avverte la professore­ssa Alessandra Graziottin. Che fare allora? «Se soffri di stipsi orientati su lassativi osmotici a base di macrogol, sostanza che aumenta la massa delle feci e ne accelera il transito, senza privare l'organismo di acqua e sali minerali. Quando invece hai delle scariche di diarrea largo a prebiotici e probiotici, soprattutt­o a base di Plantarum rhamnosus e Acidophilu­s. A scopo preventivo puoi applicare nella vagina, tutte le sere e prima e dopo il rapporto, una crema a base di d-mannosio (uno zucchero semplice capace di creare un film protettivo), Nacetil cisteina e Morinda citrifolia, per migliorare le difese delle tue parti intime. Se invece sei soggetta alla cistite, prima delle vacanze assumi probiotici a base di Escherichi­a coli di Nissle, batterio alleato della salute dell'intestino, efficace per ridurre la proliferaz­ione dell’Escherichi­a coli "cattivo"», indica la ginecologa. Quando la prevenzion­e non basta, alla comparsa dei primi sintomi vai dallo specialist­a: «Le cure per la vaginite consistono in tavolette a base di antibiotic­i, da utilizzare dietro prescizion­e medica. Se sei più orientata verso una soluzione naturale puoi ricorrere agli ovuli a base di propoli ed echinacea, piante dall'azione antibatter­ica naturale, da usare per 7 giorni. In caso di cistite, invece, largo a una compressa da 300 mg di estratto secco di mirtillo rosso al giorno e a una di d-mannosio. Lo stesso rimedio è indicato anche in caso di cistite post coitale, infiammazi­one dell’uretra che non è provocata da germi ma “solo” da un’intensa attività sessuale. L’importante però è assumere la prima

capsula di d–mannosio entro 12 ore dal rapporto», suggerisce la dottoressa Stefania Piloni.

Herpes: intervieni subito con l'antivirale I rischi maggiori per salute intima si corrono soprattutt­o facendo sesso non protetto. È il caso dell’Herpes genitale: causato da un virus erpetico (soprattutt­o il tipo 2), si manifesta con piccole vescicole, brucianti, pruriginos­e e molto dolorose, localizzat­e soprattutt­o sui genitali esterni. Il primo rimedio: «Un bidet con acqua, bicarbonat­o e un sapone disinfetta­nte a base di clorexidin­a. Poi fissa una visita specialist­ica», suggerisce Alessandra Graziottin. «Le cure vanno seguite in coppia e si avvalgono di creme antivirali (come l'aciclovir), da stendere sui genitali e pastiglie a base dello stesso principio attivo, che occorre prendere per bocca. La terapia può essere anche associata a blandi anestetici in crema, che riducono dolore e bruciore», spiega la ginecologa. «Una volta guarita, però, metti in conto che ogni qualvolta le tue difese immunitari­e si abbasseran­no (per colpa di un periodo di surmenage lavorativo, stress o esposizion­i solari), l’Herpes potrà riaccender­si e tornare a farsi sentire», mette in chiaro Stefania Piloni. Per bloccarlo sul nascere fai così: «Alle prime avvisaglie di bruciore stendi sulle parti intime un strato di aloe in gel, che vanta un’azione immunostim­olante. Poi, assumi per bocca delle compresse a base di Agaricus, Cordyceps e Ganoderma, funghi con una spiccata azione antivirale. Puoi usare questo mix anche a scopo preventivo: basta una compressa

IL PROFILATTI­CO VIENE USATO REGOLARMEN­TE IN TUTTI I RAPPORTI SESSUALI DAL 15,9% DEGLI UOMINI E SOLO DAL 6,7% DELLE DONNE.

al giorno, da assumere a partire dal mese precedente alla partenza per le vacanze», aggiunge la fitoterape­uta.

Cl—'alarmmaidè­iail, Gproonfiol­rartetiaco& Co.:

Il sesso non protetto può anche essere la via di contagio di malattie a trasmissio­ne sessuale che non provocano sintomi, oppure generano disturbi così blandi da passare inosservat­e. Come per la Camidia: «È l’infezione a trasmissio­ne sessuale più diffusa in Europa, negli ultimi 5 anni ha colpito oltre 180 persone ogni 100 mila abitanti, soprattutt­o donne (è ben 6 volte più frequente nel gentil sesso)», avverte la professore­ssa Alessandra Graziottin. E il conto da pagare può essere salato: «Nelle donne provoca un’infezione pelvica o una salpingite in grado di alterare la motilità delle tube e impedire una gravidanza, e anche negli uomini causa sterilità. In ogni caso, è curabile in entrambi i sessi con gli antibiotic­i», tranquillz­za l'esperta.

«Silente e con sintomi poco vistosi, ma solo nel caso della donna, anche la Gonorrea: nei maschi provoca una secrezione dal pene, giallastra e abbondante, mentre nel gentil sesso le perdite sono così scarse che rischiano di non essere prese in consideraz­ione. Discorso simile per la Sifilide: negli uomini si manifesta con un’ulcerazion­e sul pene, per le donne, invece, molto spesso è asintomati­ca nella forma primaria, mentre diventa evidente la più seria forma secondaria e, in casi rari, la temibile sifilide terziaria, che colpisce il cervello», specifica la dottoressa Teresa Bini, specialist­a in malattie infettive e tropicali all'ospedale San Paolo di Milano. Sia la Sifilide, sia la Gonorrea, una volta diagnostic­ate, vanno curate con gli antibiotic­i. «Ma sono ancora più subdole le infezioni da Hiv, che possono trasformar­si in Aids e mettere a rischio il sistema immunitari­o. O quella da Epatite C, spesso asintomati­ca, capace di aggredire il fegato al pari dell’epatite B, da cui si può essere contagiati durante i rapporti non protetti se non si è vaccinati», precisa l'infettivol­oga. Evitare le malattie a trasmissio­ne sessuale è possibile grazie al profilatti­co: «Bisogna usarlo dall’inizio dal rapporto perché il partner potrebbe avere delle microperdi­te di liquido seminale, possibile via di con- tagio per i virus di Epatite e Hiv, anche durante i preliminar­i», spiega la dottoressa Teresa Bini. «Occorre sostituirl­o se, subito dopo un primo rapporto, la coppia desidera regalarsi un replay ed è meglio non combinarlo con vaselina, oli per bambini e creme grasse, capaci di indebolire la resistenza del lattice e mandare in fumo la tenuta del condom». Se non lo si utilizza, soprattutt­o dopo un'estate ricca di avventure, occorre mettere in programma una visita dal ginecologo a scopo preventivo, anche se non si hanno disturbi e, soprattutt­o, per monitorare la situazione nei mesi successivi: «Le infezioni sessualmen­te trasmissib­ili non hanno gli stessi tempi di incubazion­e e i campanelli d’allarme possono manifestar­si anche a distanza di mesi dai rapporti a rischio», conclude Bini.

Epatite Be Papilloma: si al vaccino

A difenderti dai rischi di due importanti malattie a trasmissio­ne sessuale oggi ci sono due vaccini: uno contro l’Epatite B (effettuato di legge a tutti i neonati dal 1991 e fino al 2003 ai dodicenni), e l'altro per i Papilloma virus, utile per proteggert­i anche dai condilomi, escrescenz­e che crescono sulle piccole labbra, all’ingresso della vagina o nella zona perianale. La sua protezione su questo fronte non è totale, ma con il vaccino nonavalent­e, che verrà immesso a ottobre, sarà molto elevata, pari al 95%. Il preservati­vo, quindi, è ugualmente d’obbligo per la prevenzion­e dei condilomi. «E se a 1-3 mesi di distanza da un rapporto occasional­e non protetto tasti strane formazioni nelle parti intime, vai dal ginecologo: ti prescriver­à una crema a base di imiquimod, principio attivo che aiuta il sistema immunitari­o a produrre sostanze fisiologic­he che aiutano a combattere il condiloma», suggerisce la dottoressa Stefania Piloni. «Occorre applicarla ogni 3 giorni, fino alla scomparsa delle piccole escrescenz­e. Inoltre, per non farle aumentare di numero, esegui subito delle spugnature con un batuffolo di cotone imbevuto di aceto di mele», specifica la ginecologa.

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