Ai tic ci pensa lo psicologo
Movimenti e versi involontari, iperattività, deficit di attenzione. È la sindrome di Tourette, malattia neurologica che risponde ottimamente all’Habit Reversal, una terapia comportamentale
Tic motori e sonori, movimenti e versi involontari, parole ripetute, ma anche iperattività, deficit di attenzione, comportamenti di tipo ossessivo compulsivo: è un quadro complesso e variegato quello dei sintomi della sindrome di Tourette. «È una malattia neurologica, anche se i sintomi sconfinano sul piano del comportamento, che riguarda il 4-5% dei bambini tra i 4 anni e l’adolescenza e fino all’1% degli adulti, perché tende a migliorare spontaneamente con la maturazione del cervello», spiega Mauro Porta, neurologo responsabile del Centro Tourette e sindromi correlate attivo presso l’Istituto Galeazzi di Milano.
LE SEDUTE CHE RISOLVONO IL PROBLEMA Da tempo se ne riconosce un’origine genetica, ma ancora poco si sa sui geni che possono trasmettere la suscettibilità alla sindrome, anche se un recente studio americano ha individuato i primi due. Non mancano passi avanti neppure sul fronte della cura: due ricercatori italiani hanno scoperto (per ora sugli animali) che farmaci già utilizzati per inibire l’ormone dello stress sarebbero in grado di agire contro i tic. La strategia oggi ritenuta più efficace è però psicologica. «Si chiama Habit Reversal, un percorso cognitivo-comportamentale, in cui uno psicologo appositamente formato individua e analizza i tic e i comportamenti derivati dalla sindrome, insegna al soggetto a prendere coscienza di quelle sensazioni che precedono i tic e di quei momenti e attività che li favoriscono e scatenano, e lo aiuta ad attuare strategie per mascherarli o evitarli, in modo da ridurre il disagio e permettere una migliore qualità della vita», rivela il neurologo. «Chi soffre di questa sindrome, infatti, è molto vivace, anche intellettualmente, iperattivo, intelligente e creativo, ha solo bisogno, nella maggior parte dei casi, di imparare a canalizzare i suoi comportamenti». L’Habit Reversal prevede anche l’insegnamento di tecniche di respirazione, rilassamento e contrazione dei muscoli alternativi a quelli utilizzati nei tic. «Nei casi meno complessi, dopo una visita di valutazione, bastano circa 10 sedute da 30 minuti per ogni tic o comportamento da affrontare, per riuscire a controllarli e superarli in maniera autonoma. Stiamo anche sperimentando sedute di gruppo e via Skype», conclude Porta.