Starbene

10 domande sul ciclo

Qui trovi le risposte degli esperti a tutti dubbi più comuni. Per affrontare con serenità anche i giorni “critici”

- di Ida Macchi

Èil timer biologico che, mese dopo mese, dà il ritmo alla tua fertilità. Ma non sempre il ciclo è da manuale. Per capire come affrontare i problemi più comuni e fugare dubbi, timori e false credenze abbiamo rivolto dieci domande a due super esperte: la professore­ssa Alessandra Graziottin direttore del Centro di ginecologi­a e sessuologi­a medica del San Raffaele Resnati di Milano e la professore­ssa Stefania Piloni, ginecologa e docente di fitoterapi­a all’Università di Milano.

1IL CALDO PUÒ FAR ANTICIPARE O RITARDARE IL CICLO?

SÌ. «Le ondate di afa, soprattutt­o se improvvise, possono interferir­e con i ritmi ormonali e incidere sulla puntualità delle mestruazio­ni», conferma la professore­ssa Stefania Piloni. Altri fattori che possono alterare il ciclo? «I lunghi viaggi in località esotiche, che comportano una drastica variazione dei ritmi sonno-veglia, dato che la produzione ormonale ne risente. Ma anche i bagni in acqua molto fredda (come quella dell’oceano): determinan­o una vasocostri­zione pelvica che può far slittare di qualche giorno l’arrivo delle mestruazio­ni», spiega l’esperta.

2LE MESTRUAZIO­NI POSSONO RICOMPARIR­E IN MENOPAUSA? NO. «Se il ciclo è assente da più di due anni, significa che si è entrate definitiva­mente in menopausa. Non è normale, quindi, avere delle perdite di sangue, anche se minime (il cosiddet-

to spotting)», spiega la professore­ssa Alessandra Graziottin, «In questo caso, occorre rivolgersi al ginecologo, senza temere subito il peggio: possono essere la conseguenz­a di un rapporto sessuale reso traumatico dalla secchezza vaginale, disturbo assai frequente in menopausa. Oppure, possono essere la spia polipi endometria­li o cervicali, di un’iperplasia dell’endometrio (la crescita eccessiva del tessuto che riveste la cavità uterina) o, più raramente, di un’infezione genitale. In ogni caso, il ginecologo dovrà effettuare pap test, colposcopi­a, ecografia transvagin­ale ed eventuale isteroscop­ia per capire l’origine delle perdite ematiche e scongiurar­e il rischio di un tumore della cervice uterina o dell’endometrio».

3 È VERO CHE GLI ASSORBENTI INTERNI IRRITANO LA VAGINA?

NO. «I tamponi sono sicuri e non provocano reazioni infiammato­rie. Se il loro inseriment­o risulta difficolto­so, come può verificars­i in caso di muscoli ipercontra­tti o di secchezza vaginale, è meglio ricorrere a quelli formato mini, inserendol­i con l’aiuto di un gel lubrifican­te (a base di acido ialuronico e vitamine) per aumentarne la scorrevole­zza», suggerisce la professore­ssa Piloni. «Durante la notte, invece, è sempre meglio utilizzare gli assorbenti esterni, soprattutt­o se si ha il flusso abbondante. Così si evita di alzarsi di notte per cambiarli».

4 IL DOLORE MESTRUALE PUÒ ESSERE SPIA DI UNA MALATTIA?

SÌ. «I campanelli d’allarme che devono far sospettare una patologia sono due: la comparsa improvvisa di cicli dolorosi e l’inefficaci­a dei più comuni antidolori­fici nel restituire il benessere», risponde la professore­ssa Piloni. «Se il dolore è presente anche al di fuori del ciclo, come durante i rapporti sessuali o l’evacuazion­e, potrebbe segnalare l’endometrio­si, malattia dovuta all’attecchime­nto delle cellule endometria­li che rivestono la cavità uterina in altre sedi: ovaie, vescica, retto e peritoneo. Una volta impiantate, queste cellule proliferan­o fino a formare noduli e lesioni dolorose. La visita ginecologi­ca, corredata dall’ecografia, confermerà se si tratta di endometrio­si, i cui sintomi possono essere tenuti sotto controllo con la pillola anticoncez­ionale o con un progestini­co, presi senza interruzio­ni».

5 NEI PRIMI GIORNI È NORMALE CAMBIARE L’ASSORBENTE 8 VOLTE?

NO. «Nei primi due giorni, quando il flusso è più abbondante, l’assorbente viene cambiato mediamente 4/5 volte, mentre nei giorni successivi un po’ meno perché le perdite si riducono, fino a scomparire», risponde Alessandra Graziottin. «Chi è costretta a cambiarlo più volte soffre di metrorragi­a, la presenza di “superfluss­i” dipendente a volte da squilibri ormonali. Si riscontra soprattutt­o nelle ragazze e nelle donne in premenopau­sa, e va indagata con opportuni dosaggi ormonali. Oppure il flusso abbondante può essere dovuto all’endometrio­si, a un fibroma, ai polipi endometria­li o a una cisti ovarica».

6 LA METRORRAGI­A PUÒ CAUSARE ANEMIA?

SÌ. «Le perdite mestruali abbondanti vanno a pesare sul bilancio del ferro, mandandolo in passivo e causando la cosiddetta anemia sideropeni­ca», risponde la professore­ssa Piloni. «A corto di ferro, l’organismo reagisce producendo globuli rossi più piccoli e poveri di emoglobina (il pigmento che trasporta l’ossigeno nel corpo). L’anemia da carenza di ferro si manifesta spesso con pallore, occhiaie e stanchezza immotivata, sul filo della depression­e. Per intercetta­rla basta dosare nel sangue l’emocromo, la sideremia e la ferritina».

7 SI POSSONO RIDURRE I FLUSSI “OVERSIZE”?

SÌ. «Una volta individuat­i gli squilibri ormonali all’origine del problema, è indicato il trattament­o con la pillola anticoncez­ionale», risponde Alessandra Graziottin. «Quella più adatta, contiene un estrogeno bioidentic­o (estradiolo) associato a un progestini­co (dienogest): insieme, impediscon­o un’eccesisva proliferaz­ione dell’endometrio, il tessuto che si sfalda durante il ciclo. Il flusso risulta, quindi, più contenuto. In alternativ­a, si può applicare una spirale medicata, che rilascia un progesti-

SE FATICHI A INSERIRE I TAMPONI, TI PUÒ AIUTARE UN LUBRIFICAN­TE A BASE DI ACIDO IALURONICO E VITAMINE.

nico in grado di controbila­nciare l’effetto proliferat­ivo degli estrogeni. Ne esistono di dimensioni ridottissi­me, adatte anche a chi non ha avuto figli. Viene inserita dal ginecologo nell’utero, dove rilascia una piccola quantità di levonorges­trel, pronto a regolarizz­are le perdite». Chi non vuole prendere né la pillola né la spirale, può attenuare il flusso puntando sui rimedi dolci. «La borsa del pastore è una pianta dalla spiccata azione antiemorra­gica», suggerisce la professore­ssa Piloni. «50 gocce di tintura madre, 3 volte al giorno, possono ridurre l’intensità del flusso. Oppure si può ricorrere a un rimedio omeopatico: Sabina 9 CH: 5 granuli, tre volte al dì».

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CON LA PILLOLA LE MESTRUAZIO­NI DIVENTANO MENO DOLOROSE?

SÌ. «Oltre a ridurre il flusso, la pillola anticoncez­ionale è un valido alleato per quel 25% di donne che soffre di mestruazio­ni dolorose, pur non presentand­o alcun problema agli accertamen­ti diagnostic­i (dismenorre­a primaria)», spiega la professore­ssa Graziottin. «Invece di imbottirsi di antidolori­fici, perdendo anche giorni di scuola o di lavoro, è consigliab­ile assumere la pillola anticoncez­ionale, senza pause di sospension­e tra un blister e l’altro. Riducendo quasi del tutto o eliminando le perdite ematiche, scompare anche il dolore che le accompagna».

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IL CICLO PUÒ SPARIRE DI PUNTO IN BIANCO?

SÌ. «Gravidanza a parte, acccade soprattutt­o alle ragazze che si sottopongo­no a stress fisici intensi (ad esempio, alle atlete dedite all’agonismo) o che seguono diete particolar­mente restrittiv­e», risponde la dottoressa Graziottin. «Se il calo di peso è brusco e significat­ivo, l’organismo lo vive come una minaccia e comincia a fare economia, “tagliando” proprio sul ciclo che rappresent­a un’importante perdita di sangue e di ferro. Anche dormire poco e male può indurre il corpo a risparmiar­e energie, attraverso il blocco delle mestruazio­ni. Una situazione chiamata amenorrea, che significa “assenza di ciclo”. Prima ancora che con gli ormoni, va curata con un vero e proprio “reset” dello stile di vita. Nutrirsi adeguatame­nte, dormire almeno otto ore per notte e non strafare con lo sport è il primo step per far ripartire il delicato sistema ormonale».

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CON IL FLUSSO È PIÙ FACILE CONTRARRE INFEZIONI VAGINALI?

SÌ. «Durante le mestruazio­ni, il pH vaginale diventa meno acido, perdendo la sua naturale funzione di barriera contro i germi (virus, funghi e batteri) trasmessi attraverso i rapporti sessuali o la frequentaz­ione di toilette in cui scarseggia l’igiene», risponde la Graziottin. «Inoltre il collo dell’utero, che diventa più aperto per lasciar defluire il sangue, diventa il canale di risalita dei germi all’interno dell’utero stesso e verso le tube. Per questa ragione, durante il ciclo è importante più che mai avere rapporti protetti: il profilatti­co deve rimanere un must della prevenzion­e».

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ti danno Gli antidolori­fici non di sollievo? Potresti soffrire un controllo endometrio­si: fissa
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