Si può fare sport dopo aver donato un organo?
Nefrologo, presidente della Fondazione Aspremare dell’ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano
Donare una parte di fegato non preclude l’ attività sportiva, ma impone una lunga pausa
achifaagonismo
Tutto il mondo si è commosso per il gesto d’amore del calciatore argentino Alejandro Benitez: ha donato una parte del suo fegato al nipotino Milo, rinunciando alla propria carriera. In realtà è possibile fare sport anche con un fegato “formato ridotto”, ma solo se si tratta di un’attività non praticata a livello agonistico. Se è vero che il fegato si rigenera, è altrettanto vero che bisogna aspettare almeno un anno mezzo per far sì che la parte asportata si ricrei completamente. Un periodo lungo, durante il quale è sconsigliato praticare un’intensa attività fisica, che potrà riprendere solo quando gli esami ematochimici (in particolare gli enzimi epatici), l’ecografia addominale e la risonanza magnetica confermeranno l’integrità del fegato. Simile è il caso in cui venga espiantato un rene a causa di un gesto di donazione, di un tumore, di una calcolosi “a stampo” o di ripetute pielonefriti che lo danneggiano in modo irreversibile. La controindicazione all’attività agonistica però è solo a titolo cautelare, considerando che è rimasto un solo rene e non esiste più una “gomma di scorta”. A livello amatoriale si possono praticare tutte le discipline, avendo cura di evitare quelle più a rischio di cadute, come l’equitazione, il salto in alto, la ginnastica artistica, il motocross e lo sci-alpinismo, oppure di colpi ai fianchi come il judo, la box, il rugby, la pallanuoto, l’hockey su ghiaccio e il football americano.