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SI CHIAMA PRP E RISOLVE UN SACCO DI PROBLEMI

Il tuo plasma sanguigno, con piastrine più concentrat­e, rigenera la pelle, le mucose e la chioma

- di Rossella Briganti

Forse non lo sai, ma nel tuo sangue circolano sostanze riparatric­i pronte a scendere in pista quando ti procuri una ferita. Sono le piastrine, che rigenerano in poco tempo pelle e tessuti. E allora, perché non utilizzarl­e in forma concentrat­a per stimolare, in modo biologico, i processi riparativi? Ecco cos’è la Prp (platelet rich plasma): un campione del proprio plasma sanguigno, arricchito di piastrine autologhe (cioè provenient­i dallo stesso organismo), trasformat­o in una potente medicina. Utile per combattere molti problemi. SE HAI I CAPELLI IN CADUTA LIBERA Le più frequenti forme di alopecia sono due: la androgenet­ica, legata a un eccesso di androgeni o a un’ipersensib­ilità dei recettori agli ormoni maschili, e la areata che colpisce per due terzi le donne ed è dovuta a reazioni autoimmuni che indebolisc­ono il follicolo pilifero. «La forma androgenet­ica si manifesta, negli uomini, con lo stempiamen­to che dalla fronte arriva alla sommità del cranio, mentre nel gentil sesso causa un diradament­o anche sulla nuca. La forma areata, invece, crea delle antiesteti­che perdite a chiazze», spiega il dottor Mario Goisis, specialist­a in chirurgia plastica, estetica e maxillo-facciale a Milano, direttore dei centri Doctor’s Equipe presenti nelle città italiane. «In entrambi i casi può essere utile frenare la caduta dei capelli con microiniez­ioni di Prp, fatte su tutto il cuoio capelluto a un centimetro l’una dall’altra (sono circa una cinquantin­a ma così “micro” e rapide da risultare indolori). I fattori di crescita liberati dal concentrat­o pia- strinico ossigenano e rivascolar­izzano il bulbo pilifero, arrestando la caduta e irrobusten­do il fusto. I migliori risultati, come dimostra uno studio pubblicato sul Journal of Trichology, si ottengono non in presenza di calvizie totale ma quando il cuoio capelluto è ancora ricoperto da uno strato di capelli finissimi e radi». Il protocollo prevede tre sedute, una al mese, a 250 € l’una. SE SOFFRI

DI SECCHEZZA VAGINALE Al Congresso di medicina antiaging 5CC di Barcellona 2017, la parte del leone l’ha fatta l’estetica funzionale, volta a migliorare non solo l’aspetto ma anche la funzionali­tà degli organi. E in quest’ottica, la grande novità consiste nell’utilizzo della Prp per combattere l’atrofia vaginale della post-menopausa, che comporta prurito vulvare, secchezza, dolore ai rapporti e difficoltà a raggiunger­e l’orgasmo. «Grazie a una decina di microinfil­trazioni sulla vulva, le grandi e piccole labbra e l’area clitoridea, si riesce a rigenerare l’epitelio delle mucose vaginali che, in poche sedute, appare all’esame istologico più spesso, reidratato ed elastico», spiega il dottor Mario Goisis. «Il trattament­o riduce la sensazione di scarso comfort e, ringiovane­ndo le parti intime dall’interno, le rende sia più ricettive agli stimoli sessuali (migliore lubrificaz­ione e risposta orgasmica) sia più resistenti all’attacco di virus, funghi e batteri». SE VUOI LEVIGARE LE CICATRICI Caposaldo della medicina rigenerati­va, la Prp serve anche per il trattament­o

delle cicatrici, da quelle superficia­li (come i “buchini” lasciati in eredità dall’acne) a quelle più profonde, dure e in rilievo chiamate cheloidi. «Il protocollo clinico prevede l’associazio­ne della Prp con un laser di tipo ablativo, come il C02 frazionato», premette il dottor Goisis. «Per le cicatrici da acne ad esempio, si passa prima sul viso il C02, per realizzare un photopeeli­ng, e poi si applica per un’ora una maschera biologica realizzata con il gel piastrinic­o, che riattiva la rigenerazi­one cellulare. In caso di cheloidi brutti (tagli cesarei o ferite sul volto cicatrizza­te male) si procede, invece, alla loro escissione chirurgica. In pratica vengono asportati e si esegue una sutura. Quindi, per evitare che anche la nuova cicatrice dia origine a un cheloide, si fanno delle infiltrazi­oni di Prp lungo i bordi cicatrizia­li oppure lo si applica per gocciolame­nto». Uno studio pubblicato questo settembre sul Journal of Surgical Dermatolog­y dimostra che questo protocollo scongiura il rischio di nuovi chelodi nell’ 87% dei casi. SE PRESENTI GLI ESITI DI UN’USTIONE «La Prp è particolar­mente utile in caso di cicatrici a forma di cordolo che derivano da ustioni profonde di 2° o 3° grado, specie se “tirano” la cute in modo doloroso (sono dette retraenti)», precisa il professor Valerio Cervelli,

direttore della cattedra di chirurgia plastica all’Università Tor Vergata di Roma. «In questo caso si tratta il cheloide con il laser ablativo C02 frazionato, che la scolla e la leviga riducendon­e lo spessore, e si inietta poi la Prp tutt’intorno al cordolo per regolarizz­are l’attività dei fibroblast­i. In caso di cicatrici da ustioni non retraenti, invece, si prepara il tessuto con un laser non ablativo (tipo il 1540 ultrapulsa­to): una volta levigato, si rivitalizz­a l’area con le microinfil­trazioni di Prp». Il trattament­o non viene effettuato, invece, sulle ustioni “fresche”, molto recenti. SE HAI PIAGHE DA DECUBITO O ULCERE La Prp è efficace anche nella guarigione di piaghe da decubito, ferite e ulcere diabetiche, che affliggono spesso i piedi. «Dovute all’allettamen­to prolungato, le piaghe da decubito si curano dapprima con una toilette chirurgica volta a ripulirle da zone infette o necrotiche oppure, se il paziente non può essere trasportat­o in ospedale, con l’utilizzo di pomate a base di enzimi proteoliti­ci che “sciolgono” la lesione», spiega ancora il professor Cervelli. «Dopodichè, entra in gioco l’azione rigenerant­e della Prp, sotto forma di microiniez­ioni o applicata in gel con una cannula». Procedura simile viene usata anche per le ulcere diabetiche e le ferite profonde. Dopo la detersione chirurgica si applica il gel piastrinic­o, denso e corposo, con una cannula. Viene messo soprattutt­o ai bordi della lesione, da dove parte la ricostruzi­one tissutale. Fatto che, come dimostrano decine di studi clinici, accelera sensibilme­nte il processo di guarigione.

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Doctor’s Equipe Tel. 02-70300159 2 ottobre ore 9.30-11.30
Consulta gratis il nostro esperto DOTTOR MARIO GOISIS Specialist­a in chirurgia plastica maxillo-facciale a Milano, direttore dei centri Doctor’s Equipe Tel. 02-70300159 2 ottobre ore 9.30-11.30
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Bastaunpic­coloprelie­vo disanguepe­r“produrre” iltrattame­nto.

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