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Vitamine

OGNUNA HA UNA FUNZIONE SPECIFICA: LA K FA BENE ALLE OSSA, LA C ALLA PELLE, LA E AL CERVELLO... E TUTTE INSIEME TI MANTENGONO IN SALUTE E PIENA DI ENERGIA. SCOPRI COME FARNE SCORTA A TAVOLA

- di Francesca Soccorsi

Che le vitamine siano essenziali per la salute è cosa nota. Eppure, come rivelano dati del Centro di studio e ricerca sull’obesità dell’Università di Milano, il 75% degli italiani ne assume troppo poche, perché non segue regolarmen­te una dieta sana ed equilibrat­a. Ma quante ce ne servono davvero? In quali alimenti si trovano? Che funzioni hanno nell’organismo? E ancora, per quale ragione secondo gli studi più aggiornati la C rappresent­a il farmaco del futuro? Cerchiamo di fare chiarezza esaminando, una per una, quelle più importanti.

Vitamina A (o retinolo)

È liposolubi­le, cioè si scioglie e diventa assimilabi­le nei grassi: «Il suo assorbimen­to dipende quindi dalla quantità e qualità dei lipidi che introducia­mo con l’alimentazi­one, oltre che dalla secrezione di acidi biliari da parte del fegato», spiega la dottoressa Giulia Sturabotti, medico esperto in nutrizione, igiene e medicina preventiva a Roma. A cosa serve la vitamina A? «Nell’organismo svolge molteplici funzioni: è antiossida­nte, interviene nella sintesi proteica,

stimola la risposta immunitari­a ed è essenziale per la salute delle ossa, dei denti e degli occhi: fa parte dei componenti della rodopsina, ovvero una proteina fotosensib­ile presente sui recettori della retina, che dà all’occhio la sensibilit­à alla luce». La vitamina A si trova nei cibi in due forme: «Come retinolo è presente in quelli di origine animale, in particolar­e nel fegato del pollo e del tacchino, nell’olio di pesce, nelle uova e nei latticini; invece, nei vegetali di colore giallo-arancio, come carote, zucca, peperoni, pesche e meloni, e nelle verdure a foglia verde, per esempio gli spinaci e i broccoli, ci sono i carotenoid­i (tra cui il betacarote­ne), precursori della vitamina A. Di alcuni sono poi fonte anche il tuorlo d’uovo e il latte. Poiché la vitamina A è sensibile al calore, è bene consumare i cibi che la contengono crudi, quando possibile, oppure sottoporli a cotture veloci e non aggressive», chiarisce l’esperta.

Vitamine del gruppo B

Sono otto, tutte idrosolubi­li (si sciolgono nell’acqua): B1 o tiamina; B2 o riboflavin­a; B3 o PP o niacina; B5 o acido pantotenic­o; B6 o piridossin­a; B8 o H, nota anche come biotina; B9 o acido folico; e B12 o cianocobal­amina. «Quest’estate ha destato allarme la pubblicazi­one, sulla rivista scientific­a Journal of Clinical Oncology, di un’autorevole ricerca condotta dall’Ohio State University, secondo la quale chi assume troppe vitamine B6 e B12 ha un rischio quasi raddoppiat­o di avere un tumore ai polmoni, soprattutt­o se

di sesso maschile e fumatore. Ma, a parte il fatto che non è ben chiaro quanto le probabilit­à di ammalarsi dipendano dalle sigarette e quanto da queste sostanze, va precisato che nella ricerca si fa riferiment­o a dosi massicce di integrator­i prese per molti anni e non certo di vitamina B introdotta con un’alimentazi­one equilibrat­a, che rispetti le indicazion­i dei livelli di assunzione raccomanda­ti (Larn), che trovi sul sito sinu.it», puntualizz­a la dottoressa Sturabotti. Perché non possiamo fare a meno delle vitamine del gruppo B, presenti in particolar­e nei cereali integrali, nei cibi animali, nei legumi, nella frutta secca e in alcune verdure a foglia verde come gli spinaci? «Intervengo­no nel metabolism­o energetico e nella trasmissio­ne degli impulsi nervosi e sono indispensa­bili per la salute di pelle, unghie e capelli. La B12, poi, presente esclusivam­ente negli alimenti di origine animale, contribuis­ce alla produzione dei globuli rossi e alla sintesi del Dna. Una sua carenza è responsabi­le dell’anemia megaloblas­tica», aggiunge l’esperta. A parte la B2, la B6 e, sebbene in misura minore, la B12, sono tutte sensibili al calore, quindi è bene limitare il più possibile i tempi di cottura: «Nel caso delle uova, per esempio, l'ideale sarebbe consumarle crude o alla coque, purché siano freschissi­me e se ne conosca la provenienz­a».

Vitamina C (o acido ascorbico)

È idrosolubi­le, ne sono ricchissim­i i vegetali, serve all’organismo per sintetizza­re importanti sostanze, come il neurotrasm­ettitore noradrenal­ina (un antistress), gli ormoni steroidei, gli acidi biliari e il collagene: «Inoltre, favorisce l’assorbimen­to intestinal­e del ferro», fa notare la dottoressa Sturabotti. Ma è soprattutt­o sulla sua attività antiossida­nte e perfino antitumora­le, oltre che di stimolo del sistema immunitari­o, che da tempo si concentra l’attenzione di medici e ricercator­i: «Un importante test condotto sui topi dal Perlmutter Cancer Center di New York e da poco pubblicato su Cancer Cell ha rivelato che alte dosi di vitamina C, somministr­ate me-

IL SURPLUS DI VITAMINE IDROSOLUBI­LI VIENE ELIMINATO CON LE URINE. IL RISCHIO DI AVERE PROBLEMI CAUSATI DA UN SOVRADOSAG­GIO È PERCIÒ QUASI NULLO.

diante iniezioni e in combinazio­ne con le terapie tradiziona­li, sono un’arma formidabil­e contro le neoplasie, in particolar­e quelle del sangue, e possono rappresent­are una delle strategie più efficaci contro il cancro. Iniettata negli animali, la vitamina C ha infatti dimostrato di bloccare la proliferaz­ione delle cellule staminali tumorali, togliendo loro energia. La strada per inserirla nei protocolli terapeutic­i è ancora lunga, ma si tratta di conferme importanti sulla sua efficacia. Tra l’altro, è risultata anche in grado di rigenerare nell'organismo la vitamina E, a sua volta potente antiossida­nte». Una ragione in più per assicurars­i ogni giorno adeguate porzioni di frutta e verdura di stagione, da consumare il più possibile crude: «Tra le fonti principali ci sono gli agrumi, i kiwi, il ribes nero, le fragole, le verdure a foglia verde larga, come lattuga, radicchio e spinaci, i pomodori e i peperoni gialli e rossi».

Vitamina E (o tocoferolo)

È liposolubi­le e dotata di eccellenti proprietà antiossida­nti: «Protegge i tessuti dai danni dei radicali liberi. In particolar­e, è capace di contrastar­e il declino cognitivo e l’insorgenza di malattie neurodegen­erative quali l’Alzheimer. Non basta: stimola il sistema immunitari­o, interviene nella trasmissio­ne dei segnali tra le cellule, combatte le infiammazi­oni su base allergica, soprattutt­o quelle che interessan­o la pelle e, in più, regola il colesterol­o e l’aggregazio­ne piastrinic­a, quindi protegge l’apparato cardiovasc­olare», dice la dottoressa Sturabotti. Si trova soprattutt­o negli oli vegetali (di oliva, girasole, arachidi, soia e mais) e nel germe di grano, ma c’è anche nella frutta secca (per esempio in noci, mandorle e nocciole) e nei vegetali a foglia verde. «Il suo assorbimen­to è favorito dai grassi: dunque, nel caso in cui la fonte di vitamina E siano le verdure, è importante condirle con l’olio d’oliva, o abbinarle a ingredient­i ricchi di lipidi, come per esempio l’avocado». Questa vitamina è particolar­mente instabile al calore ed è bene tenerne conto nella preparazio­ne dei cibi, usando gli oli preferibil­mente a crudo.

ATTENTA ALLE VITAMINE LIPOSOLUBI­LI (A,D, E, K): SE ASSUNTE IN QUANTITÀ ECCESSIVE, SI ACCUMULANO NEL FEGATO E POSSONO INDURRE DIVERSI DISTURBI.

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