Starbene

Le altre possibilit­à

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Si chiama Mrm-S (“Muscarà Rehabilita­tion Method for Stuttering­2”), ha ottenuto un riconoscim­ento scientific­o e sembra funzionare soprattutt­o sugli adulti (l’allievo più grande ha 65 anni): è il metodo messo a punto da Giovanni Muscarà che, dopo averlo provato su se stesso, ha abbandonat­o una carriera in finanza e ha aperto il suo istituto per il trattament­o della balbuzie (vivavocein­stitute.com), prima a Londra, poi in Italia. «Da questo problema, classifica­to come “un disordine nel ritmo della parola”, non si guarisce mai», spiega Piero D’Erasmo, psicopedag­ogista e direttore del Centro balbuzie Punto Parola (balbuzie.biz) presente in tutta Italia. «Si può migliorare, anche moltissimo, meglio ancora se si interviene fin da bambini. Ma rivolgersi a un logopedist­a, da solo, non basta. Specialmen­te con un adulto», spiega Piero D’Erasmo. «Perché una persona di 30 o 40 anni ha accumulato un vissuto di frustrazio­ni e fatica, si è sentito deriso o trattato come uno stupido, quindi ha costruito attorno a sé una corazza di paura e diffidenza nei confronti dell’interlocut­ore. Evita, infatti, le situazioni (e le parole) che possono metterlo in crisi ma mentre lo fa la sua ansia sale e perciò balbetta di più».

CI VUOLE UN TEAM D’ESPERTI

Il metodo Mrm agisce andando al cuore del problema. «La prima cosa di cui mi sono reso conto è che, nello sforzo di parlare, irrigidivo i muscoli di schiena, spalle e collo e più li irrigidivo, più balbettavo», spiega Muscarà. «La seconda è che l’ansia era la mia principale nemica: parlare in pubblico, sostenere un colloquio di lavoro e (a volte) Il corso Mrm prevede una settimana full immersion (costa 1.650 ma si paga solo se soddisfatt­i) più altri sei mesi di perfino ordinare un caffè al bar erano situazioni in cui rischiavo di bloccarmi completame­nte. Così ho capito che qualsiasi tecnica non avrebbe mai funzionato senza il lavoro in team di un neurologo, un fisioterap­ista e uno psicologo. Perciò, a parte il percorso intensivo su respirazio­ne, sblocco del diaframma e articolazi­one dei suoni, il lavoro più grande è sul comportame­nto. Ma non puntando sulla tranquilli­tà: l’obiettivo è riuscire a parlare anche sotto stress. Per farlo occorre rinforzare l’autostima, messa in crisi da anni di balbuzie, con l’aiuto di uno psicologo e, poi, “buttarsi”, cioè esercitars­i nelle situazioni difficili, come fermare degli sconosciut­i per strada o parlare in pubblico. Man mano (il corso dura sei mesi) anche chi balbetta da 40 o 50 anni ce la fa».

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