Che acqua ci metto
Vorresti un acquario ma temi sia troppo complicato da gestire? «Se lo desideri perché è un bellissimo oggetto d’arredo forse l’impegno ti sembrerebbe eccessivo; se invece cerchi un hobby cui dedicare un po’ di tempo allora di certo ti appassionerai», risponde Diego Zennaro dello staff di
DOLCE È MEGLIO
L’acquario d’acqua dolce è più semplice di quello marino, ed è quindi indicato per i neofiti. «Noi consigliamo una vasca da 100-200 litri: quelle più piccole infatti sono più difficili da gestire perché in poca acqua gli inquinanti (come i residui di cibo) raggiungono facilmente alte concentrazioni nocive. Prima di acquistare un pesce informati sulle dimensioni che raggiungerà perché potrebbe diventare troppo grande per la tua vasca e non prendere troppe specie diverse: ciascuna ha le sue necessità e non riusciresti a soddisfarle tutte», continua l’esperto. Meglio scegliere una “specie regina” e progettare una vasca su misura per lei.
DOVE LO METTO
Gli acquari sono pesanti: accertati che il mobile su cui lo collochi sia robusto. «Scegli un punto della casa tranquillo, lontano da condizionatori e caloriferi, Nella tua nuova vasca può andar bene anche quella del rubinetto, dipende dai valori di calcio, magnesio, sodio e bicarbonato registrati nella zona in cui che causerebbero variazioni non corrette nella temperatura dell’acqua. No anche al sole diretto, che favorisce la proliferazione delle alghe». Gli acquari solitamente hanno un’illuminazione di serie, in genere è sufficiente o integrabile. Poi, per mantenere la giusta temperatura dell’acqua, puoi acquistare un riscaldatore, anche questo in genere già in dotazione.
STRATEGIA ANTI INQUINAMENTO In natura, quando l’habitat diventa inadatto, i pesci si allontanano dalla zona. Nell’acquario non possono farlo, e gli inquinanti devono quindi essere eliminati. Per esempio, l’ammoniaca contenuta nelle deiezioni o derivata dalla decomposizione del cibo può essere controllata da alcuni batteri in grado di trasformarla in sostanze meno dannose per i pesci. Prevedi quindi un filtro (spesso già in dotazione) che deve essere riempito con spugne e/o la lana di perlon (per una filtrazione meccanica) ma anche con cannolicchi, mini-tubi di ceramica che sono l’habitat ideale per i batteri. Anche le piante aiutano, perché assorbono le sostanze di rifiuto».