VOLERSI BENE A TAVOLA
C’è un alimento giusto per prevenire o curare ogni malattia. È una considerazione che faccio tutte le volte che terminiamo la lavorazione di un numero di Starbene, dove sempre più spesso, per le patologie più diverse, ricorriamo ai consigli alimentari. Su questo numero, per esempio, a pag. 16 parliamo dei tre filoni più promettenti degli studi sulla longevità, tra cui c’è proprio la restrizione calorica. Che può avvenire in vari modi, con brevi periodi di digiuno oppure con giorni “a stecchetto”. L’importante è forzare il corpo a bruciare i grassi in eccesso. Forzatura che aumenta la produzione di antiossidanti e la quantità di ossigeno rispetto all’anidride carbonica ispirata.
Pare che vada curata a tavola anche la malattia del secolo, l’artrosi, di cui scriviamo a pag. 26. Lo dice ormai da anni Marco Lanzetta, il celebre chirurgo della mano, che ha appena pubblicato un libro sui 100 alimenti antiartrosi, da cui abbiamo estrapolato una top ten che qui non svelo. Mi limito a dire quali sono i cibi da evitare: carne, latte, latticini, tuorlo d’uovo e zucchero.
L’alimentazione, manco a dirlo, è determinante anche nella cura e prevenzione delle malattie del cuore, a cui abbiamo dedicato il dossier a pagina 60. Quindi, oltre all’effetto antistress del sorriso e del buonumore, oltre ai benefici delle passeggiate e del ballo, l’elisir di lunga vita sono cibi come frutta, verdura e olio d’oliva. Ma anche altri più sorprendenti come i fagioli, che abbassano i livelli di colesterolo e contrastano la formazione di coaguli nel sangue. E la quinoa, che consumata 50 g al giorno riduce del 25% il rischio di morte per malattie cardiache.
Per fortuna, gli alimenti che curano sono ricorrenti e le indicazioni tra una patologia e l’altra raramente in contrasto. Inizia a delinearsi, così, una chiara guida a cosa vuol dire mangiare sano. E a cosa, invece, va relegato a strappo da concedersi solo ogni tanto.