Qualche controllo in più durante la menopausa
«Al termine dell'età fertile il cuore diventa più fragile perché non ha più dalla sua parte lo scudo protettivo degli estrogeni. Questi ormoni favoriscono la circolazione del sangue e impediscono l'ostruzione delle arterie provocata dalle placche aterosclerotiche», spiega il professor Roberto Meazza. «Perciò, quando si entra in menopausa bisogna mettere in nota un controllo cardiologico, soprattutto se si ha il girovita che misura più di 88 cm, si è sedentarie e fumatrici», suggerisce il cardiologo. La visita diventa tassativa anche se si soffre di frequenti vampate di calore prima dei 54 anni: uno studio pubblicato su
Menopause ha scoperto che sono l’indice di un cattivo funzionamento dell’endotelio (il tessuto che riveste la parete interna dei vasi sanguigni) e quindi di una riduzione della capacità delle arterie di dilatarsi, disfunzione in grado di causare disturbi cardiaci. «Lo specialista può prescrivere alcuni esami del sangue (emocromo, elettroliti, colesterolo totale e Hdl, glucosio e trigliceridi), per valutare meglio i fattori capaci di mettere a rischio la salute del cuore. Quindi, controllerà lo stile di vita per assicurarsi che non ci siano abitudini dannose per il benessere cardiovascolare e suggerirà le eventuali modifiche da mettere in atto. Quando necessario, l'esperto consiglierà anche farmaci mirati: antipertensivi se si ha la pressione alta; anticolesterolemici, se il colesterolo ha valori superiori a 200 mg/dl e, in caso di presenza di placche, anche antiaggreganti (come l’aspirinetta), che evitano il peggioramento del problema», conclude l'esperto.