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Nuove cure per il rene policistic­o

Ora c’è un farmaco innovativo, capace di rallentare la progressio­ne della malattia. Ecco come agisce

- di Valentino Maimone

Buone notizie per chi soffre di rene policistic­o, la più comune malattia genetica nefrologic­a (colpisce 205 mila persone in Europa, 24 mila in Italia): per la prima volta un farmaco è in grado di rallentare la progressio­ne del disturbo, allontanan­do il momento in cui saranno necessari dialisi o trapianto. Una novità terapeutic­a assoluta, presentata in occasione dell’ultimo congresso della Società Italiana di nefrologia.

È UN PROBLEMA GENETICO

«Il rene policistic­o è dovuto alla comparsa e alla progressiv­a crescita di cisti nei reni. Ciò puo portare questi organi ad aumentare fino a 10 volte le dimensioni e a pesare anche più di una decina di kg. Di conseguenz­a, circa la metà dei pazienti perde del tutto la funzionali­tà renale ed è costretta a sottoporsi a dialisi o trapianto già intorno ai 50 anni», spiega il professor Francesco Scolari, docente di nefrologia all’Università di Brescia, ospedale di Montichiar­i. Le cause sono genetiche: le probabilit­à che un genitore malato trasmetta il problema al figlio sono del 50%.

I SEGNALI RIVELATORI

Il primo sintomo, di solito, è un dolore addominale o lombare: «Dipende dalla compressio­ne cui gli organi vicini, cioè lo stomaco e l’intestino, sono sottoposti dall’aumento di dimensione dei reni. Ma ci sono altri segnali della malattia: l’ipertensio­ne arteriosa, la presenza di sangue nelle urine, infezioni alle vie urinarie, calcoli renali», elenca l’esperto. La metà dei pazienti accusa uno o più sintomi già verso i 30 anni di età.

IL MEDICINALE CHE FACILITA LA DIURESI Fino a oggi la terapia si è basata esclusivam­ente su dialisi e trapianto: «Ma ora esiste un principio attivo, il Tolvaptan, capace di intervenir­e sulla progressio­ne della malattia. Agisce bloccando i recettori della vasopres- sina, cioè l’ormone antidiuret­ico, e inducendo quindi un’elevata diuresi. Ciò ostacola e rallenta la crescita delle cisti», precisa il professor Francesco Scolari. «Disponibil­e anche in Italia, questo farmaco dimezza l’aumento annuo del volume dei reni e riduce fino al 35% ogni anno il declino della funzionali­tà renale. Va preso solo su indicazion­e e sotto il controllo del medico, prima che la malattia arrivi a uno stadio avanzato e comunque prima che porti all’insufficie­nza renale grave», conclude il nefrologo.

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I reni affetti da policisti visti con una risonanza magnetica

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