Una patologia ancora misteriosa
«L’orticaria cronica spontanea colpisce l’1% della popolazione (le donne con un’incidenza doppia rispetto agli uomini), soprattutto nell’arco di vita che va dai 20 ai 40 anni. È una malattia per certi versi ancora misteriosa perché nel 60% dei casi non se ne conoscono le cause», spiega il professor Paolo Pigatto, docente di dermatologia all’Università di Milano e direttore dell’Unità operativa di dermatologia dell’Istituto ortopedico Galeazzi. «Non si tratta di un’allergia ed è quindi inutile curarla a suon di restrizioni alimentari o depennando farmaci sospetti, e non è neppure scatenata da fattori quali il freddo, il caldo, gli sfregamenti, gli sforzi fisici e lo stress. La colpa è di alcune cellule del sistema immunitario che, a ciel sereno, rilasciano istamina e altri fattori proinfiammatori che provocano i pomfi, spesso associati a edema di labbra, occhi, mani, piedi e genitali. I pomfi sono accompagnati
da forte infiammazione cutanea e prurito intensissimo che durano per più di 6 settimane, arrivando nei casi più seri a protrarsi per 3-4 anni e riproponendosi, dopo lunghi periodi di benessere, nei momenti più impensati». L’imprevedibilità dell’orticaria cronica spontanea è un fattore che genera ansia e frustrazione, sentimenti che si ripercuotono negativamente sui rapporti sociali e professionali. Spesso passano anni prima che la malattia riceva una diagnosi corretta, anche se oggi esistono numerose opzioni terapeutiche in grado di controllarne l’evoluzione, compresi i farmaci biologici. È importante, perciò, rivolgersi a centri dermatologici specializzati. Gli indirizzi possono essere richiesti al numero verde 800 123 213, attivato da Federasma e Allergie onlus (federasmaeallergie.org), o sul sito lapelleconta.it, dove è disponibile anche un test per valutare la gravità e l’andamento dell’orticaria, insieme a informazioni e consigli utili.