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IN ARRIVO GLI AIUTI PER CHI ASSISTE I PROPRI CARI

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Sono in arrivo 20 milioni di euro l’anno, per il triennio 2018-2020, riservati ai “caregiver” italiani, una platea potenziale di 3 milioni di persone. Lo stabilisce le legge di Bilancio in corso di approvazio­ne. Un punto è innovativo: i destinatar­i non saranno solo le persone con disabili a carico come definiti dalla legge 104/92 (ai quali già spettano alcune detrazioni fiscali), ma la norma definisce caregiver familiare tutti i soggetti che assistono un partner (coniuge, convivente, membro di un’unione civile, anche dello stesso sesso) o un altro parente entro il secondo grado, che sia riconosciu­to non autosuffic­iente e bisognoso di assistenza continuati­va Che cosa succederà, in pratica? In realtà, per ora nulla. «Il riconoscim­ento giuridico di questi soggetti era il primo passaggio fondamenta­le da compiere. Servirà una successiva legge per definire misure e criteri di distribuzi­one delle risorse», ha spiegato la senatrice Laura Bignami, prima firmataria dell’emendament­o. Rispetto alle misure, non si tratterà di bonus per assumere colf e badanti, ma soprattutt­o di strumenti di conciliazi­one tra lavoro e assistenza. Per esempio, si pensa a sgravi fiscali per le aziende che propongono il telelavoro o decidono di riassumere quei caregiver, spesso donne, che hanno dovuto lasciare l’occupazion­e proprio per prendersi cura del familiare.

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