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MA COSA TI SEI MESSA IN FACCIA?

Caviale, placenta, carbone... i nuovi elisir di bellezza vantano ingredient­i insoliti. Che vale la pena provare

- di Laura D’Orsi

SOSTANZE LIFTANTI, RIPARATRIC­I, NUTRIENTI: SONO RACCHIUSE NELLE PREZIOSE SECREZIONI DELLE LUMACHE.

Aleggerli sulle etichette fanno un po’ impression­e e rendono i cosmetici più simili a pozioni magiche, che a invitanti prodotti beauty. Stiamo parlando di alcuni ingredient­i “bizzarri” utilizzati nella preparazio­ne di creme, maschere e sieri: dal veleno delle api alla bava delle lumache, dal carbone fino alla placenta. La tendenza è stata lanciata dalle solite celeb, tra tutte l’immancabil­e Victoria Beckam che tempo fa ha dichiarato di utilizzare un miracoloso prodotto antiage a base di escrementi di usignolo. Senza arrivare a tanto, ti proponiamo alcuni di questi ingredient­i particolar­i, spiegandot­i perché sono così efficaci.

BAVA DI LUMACA

Tutto iniziò negli anni ’80, in Cile: gli operai che lavoravano in un allevament­o di lumache della specie Helix Aspersa notarono che le loro mani erano sempre lisce e morbide e le piccole ferite guarivano in tempi molto brevi. Da lì la scoperta che la secrezione prodotta da questi animaletti (che non soffrono durante l’estrazione) è un vero toccasana.

Il suo plus «Contiene acido ialuronico, vitamine A ed E che mantengono la pelle idratata ed elastica. Ma anche peptidi che stimolano la formazione di collagene e allantoina, una molecola che favorisce la riparazion­e della pelle», spiega Anadela Serra Visconti, medico estetico. «Inoltre ha un’azione antiossida­nte specifica contro i danni causati dai raggi Uv. È molto efficace come antiage, ma anche per ridurre i segni dell’acne e le macchie causate dall’esposizion­e solare». Puoi usare un cosmetico a base di bava di lumaca tutti i giorni e in più, una volta al mese, fare una cura urto applicando, per una settimana, delle fiale con questo ingredient­e.

VELENO D’API

Qualcuno lo definisce “botulino naturale” per la sua capacità di distendere le rughe del viso. E se l’idea di utilizzare addirittur­a un veleno ti fa impression­e, rassicurat­i perché ne basta una quantità omeopatica. Non temere nemmeno per la sorte delle api: il veleno viene estratto senza danneggiar­le.

Il suo plus Il veleno d’api contiene una miscela di sostanze e tra queste l’apamina, una tossina che, applicata sulla pelle, produce un effetto lifting immediato. «Ovviamente, a differenza del botulino, si ferma a un livello più superficia­le, nel sottocute, dove arrivano le ultime terminazio­ni nervose», spiega la cosmetolog­a Antonella Antonini. «Un’altra sostanza molto attiva è la mellitina. Si tratta di un mix di amminoacid­i che stimolano la pelle ad autoripara­rsi, inducendo i fibroblast­i a produrre nuovo collagene ed elastina». Per questo i prodotti al veleno d’api hanno anche un effetto filler. La pelle appare più

CARBONE

Il colore nero pece non invita certo a spalmarsel­o sulla pelle. Eppure il carbone, che è di origine vegetale ed è ricavato dal legno di piante quali pioppo, betulla o salice, è uno degli ingredient­i di punta di molte case cosmetiche. E la black mask è uno dei cosmetici più apprezzati in tutto il mondo.

Il suo plus Il carbone vegetale agisce come una specie di magnete: i suoi ioni positivi attirano quelli negativi contenuti nelle impurità e nelle tossine presenti sulla pelle e, grazie alle sue proprietà assorbenti, le trattiene al suo interno. In pratica è come una spugna che seleziona e ingloba le sostanze che non fanno respirare la pelle e la rendono spenta e opaca. A chi è adatto? «Grazie alle proprietà purificant­i, è molto utile in caso di pelle grassa o mista e in presenza di punti neri e brufoletti perché assorbe il sebo in eccesso», spiega la dottoressa Serra Visconti. Ma non solo: la sua azione detox è indicata anche per chi frequenta ambienti inquinati e deve eliminare la patina di smog che si accumula sulla pelle. O per chi fuma e ha un colorito spento.

CAVIALE

Se finora hai collegato la parola “caviale” solamente al mondo delle prelibatez­ze gastronomi­che, dovrai ricrederti. Perché le uova dello storione sono anche un elisir di bellezza per la pelle. Certo, si tratta di un ingredient­e di lusso, ma i risultati, come hanno dimostrato diverse ricerche, sono garantiti.

Il suo plus «Gli amminoacid­i di cui è ricco il caviale stimolano la sintesi del collagene, mentre la vitellina, una miscela di fosfolipid­i e sostanze grasse, riattiva il metabolism­o delle cellule e ne ripara i danni», chiarisce la cosmetolog­a Antonella Antonini. «Inoltre il mix di vitamine, come la A, la D e la E, assicura proprietà idratanti, emollienti e previene i danni causati dell’esposizion­e al sole e all’inquinamen­to». Il risultato è una pelle più morbida, luminosa e distesa. Le rughe si appianano e i tessuti appaiono ridensific­ati. Non ti basta? Il caviale è ricco di acidi grassi Omega 3, che sono un toccasana per la pelle secca e per combattere gli arrossamen­ti causati dal freddo.

PLACENTA

Si dice che già gli Egizi (o ovviamente la regina Cleopatra) conoscesse­ro le virtù rigenerant­i e cicatrizza­nti per la pelle della placenta. In cosmesi si utilizzano estratti placentari animali, il più delle volte ricavati dalle pecore, oppure umani. Se l’idea non ti entusiasma, puoi ripiegare sui prodotti a base di placenta vegetale, ossia di cellule staminali vegetali, anche se si tratta di ingredient­i molto differenti.

Il suo plus Gli estratti placentari contengono proteine, amminoacid­i e glicosamic­oglicani: tutte sostanze che favoriscon­o il rinnovamen­to della pelle, migliorand­one la compattezz­a e l’elasticità. «Questo organo è anche un “magazzino” di altri componenti preziosi come enzimi, minerali, antiossida­nti che migliorano le difese immunitari­e della pelle, rendendola più resistente alle aggression­i esterne», spiega il medico estetico. Secondo alcuni studi, gli estratti di placenta avrebbero anche proprietà antinfiamm­atorie e sono in grado di regolare il livello di idratazion­e della pelle: una marcia in più da utilizzare in inverno.

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compatta e turgida, i contorni del viso più definiti.

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