Calvizie: c’è un nuovo autotrapianto
Oggi la tecnica più collaudata si avvale della precisione del robot. Con minor rischio di errore e tempi dell’operazione ridotti
Sono una sorta di feticcio i capelli e per un uomo perderli è spesso traumatico. Diventare calvi lo è ancora di più. In questo caso però si può ricorrere a tecniche di autotrapianto ben collaudate come la FUE (Follicolar Unit Extraction), in cui si prelevano una a una le unità follicolari nelle zone della testa in cui ci sono ancora i capelli e si reimpiantano nelle parti rimaste calve, e che oggi sono diventate super-precise grazie all’aiuto di un assistente speciale: il robot Artas(restorationrobotics.com).
COME FUNZIONA
In sostanza, il robot si accolla la parte più delicata, lunga e ripetitiva dell’intervento: il prelievo di “cilindretti” di cuoio capelluto contenenti le singole unità follicolari. «In questa fase il chirurgo, seduto alla consolle, visualizza nel monitor l’area di prelievo, ossia la nuca, che normalmente ha la maggiore densità di capelli, monitoran- do e al bisogno riprogrammando il braccio meccanico del robot, che è dotato di un micro-cilindro rotante per effettuare materialmente il prelievo delle unità follicolari», spiega Luis Campos, chirurgo presso la Anti Age Clinic Principessa di Milano, la prima che in Italia ha adottato il robot Atras
(principessaclinic.it) e membro della Società italiana di tricologia (Sitri). La fase dell’impianto, però, spetta solo al chirurgo, che, con speciali aghi, prima crea microscopiche incisioni e poi trasferisce una a una le unità follicolari in anestesia locale.
IL RISULTATO FINALE DOPO 8 MESI
Finito l’intervento, per 24 ore si tiene una fasciatura a turbante, poi, per la prima settimana, si devono seguire le indicazioni del chirurgo sulla detersione. «Può succedere che dopo uno o due mesi, i capelli trapiantati possano cadere temporaneamente, ma poiché rimane il bulbo all’interno del cuoio ca- pelluto, saranno presto rimpiazzati con la normale ricrescita. I risultati definitivi si apprezzeranno dopo 8-10 mesi», specifica il dottor Campos.
I VANTAGGI E I LIMITI
Maggior precisione e abbattimento della durata dell’intervento sono i punti di forza della tecnica. «Con il sistema robotizzato si possono raggiungere velocità di prelievo di 1000 follicoli all’ora, mentre nella FUE manuale, per le stesse quantità, occorrono in media 3 ore. Poi si riduce sensibilmente il rischio di errore umano, aumentando così la certezza del risultato», dice Campos. I limiti: l’incapacità dell’automa di eseguire i prelievi in alcune aree donatrici, per esempio sotto la protuberanza occipitale, e la necessità di eseguire una colorazione temporanea scura prima dell’intervento se i capelli sono chiari o bianchi: il robot, infatti, riconosce solo le chiome brune. Costi: a partire da 7000 €.