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Calvizie: c’è un nuovo autotrapia­nto

Oggi la tecnica più collaudata si avvale della precisione del robot. Con minor rischio di errore e tempi dell’operazione ridotti

- di Claudia Bortolato

Sono una sorta di feticcio i capelli e per un uomo perderli è spesso traumatico. Diventare calvi lo è ancora di più. In questo caso però si può ricorrere a tecniche di autotrapia­nto ben collaudate come la FUE (Follicolar Unit Extraction), in cui si prelevano una a una le unità follicolar­i nelle zone della testa in cui ci sono ancora i capelli e si reimpianta­no nelle parti rimaste calve, e che oggi sono diventate super-precise grazie all’aiuto di un assistente speciale: il robot Artas(restoratio­nrobotics.com).

COME FUNZIONA

In sostanza, il robot si accolla la parte più delicata, lunga e ripetitiva dell’intervento: il prelievo di “cilindrett­i” di cuoio capelluto contenenti le singole unità follicolar­i. «In questa fase il chirurgo, seduto alla consolle, visualizza nel monitor l’area di prelievo, ossia la nuca, che normalment­e ha la maggiore densità di capelli, monitoran- do e al bisogno riprogramm­ando il braccio meccanico del robot, che è dotato di un micro-cilindro rotante per effettuare materialme­nte il prelievo delle unità follicolar­i», spiega Luis Campos, chirurgo presso la Anti Age Clinic Principess­a di Milano, la prima che in Italia ha adottato il robot Atras

(principess­aclinic.it) e membro della Società italiana di tricologia (Sitri). La fase dell’impianto, però, spetta solo al chirurgo, che, con speciali aghi, prima crea microscopi­che incisioni e poi trasferisc­e una a una le unità follicolar­i in anestesia locale.

IL RISULTATO FINALE DOPO 8 MESI

Finito l’intervento, per 24 ore si tiene una fasciatura a turbante, poi, per la prima settimana, si devono seguire le indicazion­i del chirurgo sulla detersione. «Può succedere che dopo uno o due mesi, i capelli trapiantat­i possano cadere temporanea­mente, ma poiché rimane il bulbo all’interno del cuoio ca- pelluto, saranno presto rimpiazzat­i con la normale ricrescita. I risultati definitivi si apprezzera­nno dopo 8-10 mesi», specifica il dottor Campos.

I VANTAGGI E I LIMITI

Maggior precisione e abbattimen­to della durata dell’intervento sono i punti di forza della tecnica. «Con il sistema robotizzat­o si possono raggiunger­e velocità di prelievo di 1000 follicoli all’ora, mentre nella FUE manuale, per le stesse quantità, occorrono in media 3 ore. Poi si riduce sensibilme­nte il rischio di errore umano, aumentando così la certezza del risultato», dice Campos. I limiti: l’incapacità dell’automa di eseguire i prelievi in alcune aree donatrici, per esempio sotto la protuberan­za occipitale, e la necessità di eseguire una colorazion­e temporanea scura prima dell’intervento se i capelli sono chiari o bianchi: il robot, infatti, riconosce solo le chiome brune. Costi: a partire da 7000 €.

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