Quando deve curarsi anche lui
la flora batterica intestinale, ma anche quella vaginale. «L’indicazione, quindi, è di ricorrere a una terapia locale, in crema o ovuli, per un rapido effetto antinfiammatorio quando si hanno i sintomi dell’infezione, e di assumere per bocca i probiotici (in associazione con le cure locali a base di tea tree oil) per prevenire le ricadute», sottolinea lo specialista. «Non tutti i fermenti sono uguali: esistono centinaia di ceppi e ognuno esercita un’azione specifica». I probiotici utilizzati nella ricerca sono il Lactobacillus acidophylus e il Saccharomyces boulardii: il primo è specifico del microbiota vaginale, mentre il secondo è un lievito isolato dai frutti del litchi e del mangostano, che si è dimostrato in grado non solo di ripristinare e mantenere la flora intestinale, ma anche di contrapporsi all’ “invasione” della Candida.
BISOGNA RIVOLGERSI SEMPRE AL MEDICO
Lo studio apre la porta a ulteriori indagini da effettuare su vasta scala. «Al momento, quello che sappiamo è che la somministrazione di ovuli vaginali a base di olio essenziale di tea tree abbinata all’assunzione di probiotici è un presidio utile nella prevenzione delle recidive e sicuro, perché non sono emersi effetti collaterali», afferma Maura Di Vito. Per tutte le donne, resta valida l’indicazione di rivolgersi sempre al medico per una corretta diagnosi. «È necessaria una visita ginecologica e l’esecuzione di un tampone vaginale, poiché esistono diversi microorganismi responsabili di candidosi, oltre alla Candida albicans», raccomanda De Seta. Per quanto riguarda le cure, devono essere personalizzate e, benché non esistano al momento studi che dimostrino un’”interferenza” tra queste sostanze naturali e il fluconazolo (il farmaco più usato per le candidosi), il fai da te è sempre bandito, soprattutto per quanto riguarda gli oli essenziali che, utilizzati ad alte concentrazioni o applicati puri su pelle e mucose, possono provocare effetti indesiderati. Per fare il pieno di lattobacilli si può ricorrere a supplementi alimentari in fiale o bustine o agli alimenti funzionali, cioè yogurt e altri cibi arricchiti di probiotici. La candidosi si può trasmettere anche all’uomo attraverso i rapporti sessuali o lo scambio di OCCHIO ALLA DIETA
La prevenzione delle candidosi si fa anche a tavola. «Ma per ristabilire la flora batterica naturale è importante aintervenire sulla dieta, assumendo cibi ricchi di fibre, come frutta e verdura, che favoriscono il transito intestinale», aggiunge il dottor Francesco De Seta. «Alcuni studi sottolineano l’importanza di limitare l’apporto di zuccheri, di cui il fungo “si nutre” per proliferare nell’ambiente vaginale. Non a caso la candidosi è frequente nelle persone che presentano elevate concentrazioni di glicemia nel sangue, per esempio chi soffre di patologie metaboliche, diabete, sindrome dell’ovaio policistico, ma anche in chi è sano ma segue una dieta troppo ricca di carboidrati», avverte l’esperto.