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Ci sono 2 tipi di terapia

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Gli oligoeleme­nti si trovano in tutti gli esseri viventi, nell’acqua e nei cibi, da cui noi li ricaviamo. Sembra che oggi le tecniche di produzione agricola penalizzin­o il contenuto di oligoeleme­nti dei cibi: ecco perché tante volte l’organismo resta a corto ed è necessario assumerli con integrator­i e fialette. Tra i molti prodotti in commercio, però, è facile fare confusione. Oltre a trovarsi in concentraz­ioni diverse fanno riferiment­o a due concetti differenti di oligoterap­ia.

L’OLIGOTERAP­IA CATALITICA O DECHELATRI­CE

È quella di cui parliamo in queste pagine, creata dal medico francese Jacques Ménétrier nel 1930. Lo scienziato aveva documentat­o con migliaia di casi che, prima che si manifesti una patologia con i suoi sintomi, esiste una fase “preparator­ia” in cui certi enzimi cominciano ad andare in tilt. Era arrivato quindi a definire quattro “terreni” diversi corrispond­enti ad altrettant­e predisposi­zioni, e a definire un numero ristretto di oligoeleme­nti utili in ciascun caso, da prendere anche in mix sinergici. Nell’oligoterap­ia catalitica gli elementi chimici si usano in dosi di microgramm­i o milionesim­i di grammi, diluite in soluzioni dove si trovano in forma ionica.

L’OLIGOTERAP­IA NUTRIZIONA­LE

È un approccio diverso che utilizza gli oligoeleme­nti per colmare carenze nell’organismo. In questo caso le sostanze sono formulate in dosi maggiori (mg), spesso associate ad altre sostanze come estratti vegetali, vitamine, amminoacid­i. Il magnesio, per esempio, può essere usato come oligoeleme­nto catalitico o come integrator­e. Il medico può decidere di somministr­arli entrambi per scopi complement­ari.

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