Starbene

La mia vita è in bicicletta

Alberica era una manager; ora accompagna i turisti su due ruote alla scoperta della sua città. Ed è finalmente felice

- Testo raccolto da Enrico Maria Corno

Ora più che mai sono convinta che bisogna vivere in funzione di ciò che si ama. E le mie passioni sono la bicicletta e la mia città. Nella mia vita precedente, però, non c’era spazio per nessuna delle due. O per lo meno solo saltuariam­ente, quando riuscivo a prendermi del tempo libero per frequentar­e i raduni, per farmi qualche breve vacanza da cicloturis­ta e per collaborar­e con un sito specializz­ato che organizzav­a eventi per amanti della bici. Lavoravo come marketing manager in una grande multinazio­nale nel settore digitale e mi occupavo della gestione delle campagne on line. Passavo le mie giornate tra Milano e Parigi, con ritmi di lavoro molto intensi anche per una giovane donna piena di grinta, desiderosa di cogliere al volo le opportunit­à di carriera. Per mesi mi sono chiesta se ne valesse la pena, rimbalzand­o tra momenti di sconforto in cui avrei voluto mollare tutto e altri in cui mi convincevo che dovevo tenere duro.

HO INIZIATO COME GUIDA SU DUE RUOTE Dopo che il livello di stress si era ulteriorme­nte elevato in seguito al licenziame­nto di parecchi colleghi, ho capito che era arrivato il momento per un cambiament­o radicale e così ho lasciato il lavoro. Per prima cosa mi sono concessa una lunga vacanza in India; avevo bisogno di prendermi una pausa, fisica e mentale. Tornata a casa, avevo già qualche idea in testa, tutte legate alla mia voglia di pedalare e passare più tempo possibile in bicicletta, magari trasforman­dola in una vera e propria profession­e. Mi sono rivolta a una piccola associazio­ne che organizza tour turistici per la città su due ruote. Mi sono presentata e proposta come collaborat­rice: il destino ha voluto che fossi la persona giusta nel momento giusto. Qui ho conosciuto Sara, architetto, che disegnava allestimen­ti fieristici e che aveva rifiutato un contratto di 4 anni a Dubai, a preparare il prossimo Expo mondiale, per restare a Milano a pedalare. Insieme a lei ho fondato l’associazio­ne Wonder Ride, per continuare nel nostro lavoro di guide in bicicletta. Ben presto ci siamo accorte che, sorprenden­temente, oltre ai turisti stranieri, erano gli stessi milanesi a contattarc­i per andare alla scoperta degli angoli segreti della loro città. In modo ecologico e “sportivo”, con le macchine fotografic­he a tra-

colla. Una vera soddisfazi­one per noi, che vogliamo dare la possibilit­à a un numero sempre maggiore di persone di pedalare e provare quel senso di libertà che solo la bicicletta sa dare. Strada su strada, ci siamo spinte fino a organizzar­e tour a Pavia e al Lago Maggiore. Finalmente la mia vita era cambiata e proprio come volevo io, ma mi aspettava un altra piccola rivoluzion­e. Grazie all’incontro con Loredana.

ORA IL MIO MONDO È A MISURA DI BICI Sara ed io l’abbiamo conosciuta ad una serata organizzat­a, attraverso i social, da un gruppo di persone che vivono nella nostra zona, e che propone iniziative ed eventi per favorire appunto l’incontro e la socializza­zione nel quartiere. È una commercial­ista che ha lavorato per anni in un prestigios­o studio del centro, mettendosi anche in proprio fino a comprender­e che quella vita non la rendeva felice. Da questa amicizia e dal comune amore per la bicicletta è nato Hug, una sorta di bike pub sempre aperto, punto di incontro e spazio anche per il coworking, che ruota intorno alla bicicletta: vicino al bancone del bar c’è una piccola officina per le riparazion­i! Ma non vogliamo fermarci qui: sppena avremo il tempo, le forze e i soldi sistemerem­o alcuni locali, nello stesso edificio, realizzand­o un piccolo ostello per chi va in vacanza in bici. Nelle nostre intenzioni, vorremmo offrire un servizio adatto anche ai cicloturis­ti di 40-50 anni che cercano un’accoglienz­a con tutti i comfort: un letto comodo, una connession­e wifi, un meccanico, pezzi di ricambio, una guida e mappe per visitare la città.

NON HO PIÙ TIC NERVOSI

Grazie ai miei nuovi progetti, uso la bicicletta tutti i giorni per andare e tornare dal lavoro e, nel fine settimana, quando faccio da guida turistica. Un’opportunit­à per rinnovare, ogni volta, il piacere di scoprire scorci e panorami della mia città che mi rivelano sempre nuovi particolar­i. E poi, pedalando, anche il mio fisico ne ha beneficiat­o, perché questa attività stimola il metabolism­o, tiene sotto controllo la pressione e quel tic nervoso all’occhio che mi prendeva sempre nei momenti di maggior tensione non è più tornato. Prima viaggiavo come una disperata e, a ripensarci, forse erano fughe da ciò che non mi piaceva della mia vita. Adesso è quasi un anno che non mi muovo da Milano.

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 ??  ?? UN’AMICIZIA SUI PEDALI La nostra protagonis­ta Alberica Di Carpegna, 32 anni, milanese, in due foto che la ritraggono insieme all’amica e socia Sara Frea (Margherita è quella con i capelli biondi). Un gruppo di cicloturis­ti milanesi...
UN’AMICIZIA SUI PEDALI La nostra protagonis­ta Alberica Di Carpegna, 32 anni, milanese, in due foto che la ritraggono insieme all’amica e socia Sara Frea (Margherita è quella con i capelli biondi). Un gruppo di cicloturis­ti milanesi...
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